13 Luglio 2017 10:55

Hollywood ha un problema di storytelling? Phil Chen ce lo spiega a VIEW 2017

La carriera imprenditoriale di Phil CHEN si è mossa in tre campi, eBook, Mobile e Realtà Virtuale. Nel 2005 è stato VP di prodotto di Alex eReader, che licenziandosi con Barnes & Nobles è diventato The Nook.

È entrato a far parte di HTC nel 2007, e durante il suo mandato ha realizzato il primo telefono Android, il primo telefono 2G/3G/4G e GPS, ha fatto acquisire Beats di Dre, ha lavorato al prodotto telefonico di Facebook, ha contribuito a far crescere il valore di HTC da 2 a 35 miliardi, e in seguito ha posto le basi per l’accordo sulla VR che nel 2014 è diventato il Vive.

Più di recente, passando da imprenditore a investitore, Phil ha creato il primo fondo VR/AR, Presence Capital, e si è unito a Horizons Ventures investendo in VR/AR e AI. E’ tra i consiglieri di diverse aziende tra cui Baobab e Nomadic nella Silicon Valley, Improbable a Londra, Soul Machines in Nuova Zelanda, 88 Rising a New York e Eyeway in Israele; agisce nel comitato di investimento di Vive X a Taiwan e del Fondo IMAX VR Content; è consigliere di Lytro nella Silicon Valley.

L’argomento della keynote che terrà a VIEW CONFERENCE 2017, dal titolo “Hollywood ha un problema di storie”, è intrigante, anche per le sue implicazioni filosofiche e sociali.

Le comunità hanno iniziato a raccontare storie da quando presero l’abitudine di sedersi intorno al fuoco di un falò. L’era digitale e l’avvento del cellulare, dall’iPod a Youtube/Netflix e Instagram, hanno compromesso la capacità di Hollywood di raccontare e promuovere trame diverse nei film, privilegiando produzioni monotematiche incentrate su eroi e supereroi portati sul grande schermo, e la progressiva estinzione delle narrazioni di lungo respiro. Con l’avvento delle nuove tecnologie, abbattutesi sul “mondo reale” come un uragano, fino alle nuove frontiere della realtà virtuale, in che modo tali innovazioni continueranno ad aiutarci a ricordare chi siamo in quanto cultura, popolazione, individui, senza smarrire la continuità col nostro passato e le nostre tradizioni?

In sintesi: le tecnologie sono già diventate una nuova forma di espressione per la prossima generazione di scrittori e creativi?

Per maggiori info: http://www.viewconference.it/it/

Stay tuned!