21 Giugno 2017 13:30

Annecy 2017. I cortometraggi in gara 1

Durante annecy 2017 è stato presentato un ricco programma di cortometraggi animati in concorso.

Eccovi l’elenco dei partecipanti al primo dei cinque gruppi completo di riassunti, impressioni e, nel caro fossero presenti alla, “P’tits dej du court”, informazioni avute dagli autori.

  • Radio Dolores “Radio Dolores” per la Finlandia di Katariina LILLQVIST Cortometraggio in Stop Motion, racconta la vera storia del padre dell’autrice che, negli anni ’60, andò in Spagna alla ricerca di notizie sullo zio morto combattendo durante la guerra civile. Arrestato per aver suonato una canzone repubblicana racconta la sua storia a un poliziotto che scoprirà aver incontrato lo zio all’epoca. L’autrice è molto emozionata, è stata la prima volta che ha visto il suo corto sul grande schermo. Racconta che la storia del prozio morto in spagna e della prozia ( che nel corto sono diventati i genitori del protagonista) arrestata per aver fatto una radio clandestina che diffondeva in Finlandia informazioni sulla guerra civile spagnola era stata tenuta segreta dalla famiglia. L’appoggio al nazismo che la monarchia finlandese diede quasi subito rende ancora oggi difficile parlare dei volontari antifascisti finlandesi. Ogni altro paese scandinavo ha eretto monumenti commemorativi ai volontari tranne il suo.Lei vive a Praga da molti anni, questo lo si vede nel suo modo di usare la stop motion con pupazzi dall’espressione fissa. Mentre l’importanza dei particolari nel rappresentare il misero ambiente dove la sua famiglia viveva e lavorava dice essere caratteristica finlandese. Popolo poco espansivo ma che lascia passare le proprie emozioni attraverso i dettagli. Alcune parti della storia sono state romanzate rispetto alla realtà. Ma la malinconia che si prova durante la visione è completamente reale.

    Wednesday with Goddard “Wednesday with Goddard” di  Nicolas MÉNARD per L’inghilterra.

    È un corto comico disegnato usando come fondali dei disegni surreali con personaggi completamente caricaturali. Il testo narra della ricerca dei significati della vita. Il protagonista cerca Dio per porgli domande, nel cercare trova una ragazza che sa dove trovare Dio e è disposta a accompagnarlo. Si innamora di lei ricambiato. Ma l’incontro con dio non va come sperava.

    Cortometraggio comico interessante per storia e stile di un autore davvero in gamba.

    When Time Moves Faster “When Time Moves Faster” di Anna VASOF per Austria e Canada.

    Interessantissimo cortometraggio fatto animando disegni realizzati su superfici inusuali o persone in posa per la pixillation. All’inizio vengono mostrate le superfici su cui sono realizzati i disegni, poi parte il punto di vista della telecamera aumentando la velocità della successione delle immagini, che diventano animazioni. Strano e geniale la prima parte era stata presentata alla cerimonia di chiusura della scorsa edizione come un progetto di cui non si sapeva se ci sarebbe stata una fine. A quanto pare si.

  • J'aime les filles “J’aime les filles”  di Diane OBOMSAWIN per il Canada.

    Cortometraggio a disegni animati. L’autrice lo ha realizzato a partire da un suo volume a fumetti dove narrava le interviste fatte a diverse donne d’età differente a cui aveva chiesto di raccontare quando si fossero innamorate per la prima volta di una ragazza.

    L’autrice ha scelto quattro storie tra le dieci e le ha realizzate in animazione, facendo questo ha aggiunto movimento, musica e parole, cose che hanno portato cambiamenti alle storia facendole espandere e dando la possibilità di dire più cose. Ogni storia ha una musica che si adatta al suo tono e trovare le musiche è stato molto difficile. Non è la prima volta che l’autrice realizza un cortometraggio a partire da un suo fumetto. Ma a differenza delle volte precedenti dice di aver capito come organizzarsi nel realizzare entrambi partendo da uno storyboard evitando così il doppio lavoro. Il suo modo di disegnare, facilmente riconoscibile, è frutto di una ricerca. Dopo anni di studi di disegno si è resa conto che disegnare in modo realistico non permetteva ne di esprimersi bene ne di essere davvero riconoscibili. Pensa sia meglio raccontare le storie d’amore omosessuale ora che si può farlo perché prima non si poteva e sul futuro non si sa.

    Ucieczka “Ucieczka” di  Jaroslaw KONOPKA per la Polonia.

    Maestoso cortometraggio in Stop Motion. Racconta una storia muta basata unicamente su immagini inquietanti. Una donna viene picchiata crudelmente da qualcuno di cui non si vede il volto. Riesce a sopravvivere nascondendosi nei campi ma deve tornare indietro per recuperare il figlio, anche lui gravemente ferito. Il susseguirsi di ombre inquietanti, i punti di vista distorti uniti al suono angosciante e a sequenze che non lasciano capire se ci sarà salvezza o morte, lasciano senza fiato lo spettatore fino alla fine.

    Un film post-apocalittico che prosegue la storia della protagonista, già apparsa in un cortometraggio precedente, dove l’autore ha deciso di mostrare l’orrore di una guerra ispirandosi a fatti avvenuti durante la seconda guerra mondiale. I pupazzi sono di dimensioni maggiori alla solita, questo ha permesso di aumentare i dettagli sulla loro superficie rendendo l’effetto di un corpo sofferente. I vantaggi sono molteplici. La ricchezza di particolari ha permesso di non fare altri pupazzi più grandi per i primi piani di volto o mani. Nella storia voleva rappresentare il rapporto tra madre e figlio e aveva scritto una trama. Ma non ha realizzato storyboard dettagliati perché l’emotività delle scene doveva essere spontanea, quindi il modo di realizzare le inquadrature e sviluppare le scene sono stati decisi durante la lavorazione. Pensa che continuerà a raccontare la storie dalla protagonista.

  • In a Nutshell “In a Nutshell”  di Fabio FRIEDLI per la Svizzera.
  • Cortometraggio in Stop Motion realizzato animando oggetti di oggetti di diverso tipo formando mucchi colorati in movimento che, proseguendo nella narrazione, iniziano a parlare di fatti mostrando gli oggetti che si usano durante determinate situazioni. Tutto porta alla guerra.
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    Affascinante corto che ricorda in alcune parti quelli di Paul Busch, maestro dell’autore. Tutto nasce dalla voglia di parlare di tutto tramite oggetti. Ha messo da parte il disegno animato perché non si ritiene davvero bravo come animatore. In realtà il corto è lo sviluppo di un filmato fatto per l’apertura di un festival. Lo stile gli piaceva e sentiva di non aver detto tutto. Così ha continuato a usare quella tecnica sviluppando una storia nuova perché non voleva solo continuare un film, infatti la sequenza usata per l’apertura del festival non è presente che corto. Il titolo non ha un vero riferimento. Voleva qualcosa che potesse collegarsi al cerchio della vita

    Double King “Double King”  di Felix COLGRAVE per l’Australia.

    Cortometraggio a disegni animati che racconta di un re lumaca gigante assetato di potere che inizia a uccidere altri re per prendersi le loro corone. La sua corsa al potere è inarrestabile e non si esaurisce nemmeno dopo la sua morte nonostante diventi chiaro quanto sia inutile. Cortometraggio comico e con messaggio, l’autore lo ha realizzato interamente da solo perché preferisce lavorare così.

    Non ha una storia scritta ne storyboard e non gli piace che questo diventi un motivo di discussione con eventuali collaboratori. Australiano di origine tazmane lavora molto sia per pubblicità che videoclip. È molto attivo sui social network e i suoi molti cortometraggi vengono tutti postati sul suo canale Youtube e gli altri profili (Double King lo ha postato subito dopo averlo inviato a Annecy). Era da tanto che voleva fare un cortometraggio sulla monarchia, con cui gli australiani hanno uno strano rapporto, per poter dire la sua. Visto che i personaggi sono simpatici gli si chiede se vorrebbe farne una serie. In realtà no, ogni corto che realizza viene fatto per seguire un’idea. Dopo passa subito a un’altra idea senza affezionarsi ai personaggi.

    Panda “Panda” di Shen JIE per la Cina.

    Cortometraggio a disegni animati davvero inquietante con una lenta trasformazione di tutti in panda. Il giovane artista cinese, già venuto a Annecy più volte, ha ancora una volta realizzato un corto davvero corto che colpisce.

    Venus Venus” di Sávio LEITE per il Brasile.

    Cortometraggio 2D fatto al rotoscopio che parte da un testo poetico dove si rilegge il mito di Venere parlando di una donna soprannominata “La fata delle lesbiche” per la sua capacità nel far provare piacere alle altre donne. Un giorno le spunta un pene e inizia a frequentare anche uomini trovandone uno con cui si lega saldamente. Colori tra viola e blu, musica ipnotica e scene ricalcate da film porno con una semplice linea di contorno rendono il corto decisamente inquietante.