18 Maggio 2017 10:00

“Alle origini del fumetto” a Cherbourg: con McCay, Schuiteen & Peeters

L’8. edizione della Biennale della Nona Arte, organizzata nella Città di Cherbourg-en-Cotentin (Normandia), sarà consacrata a Winsor McCay, considerato il vero “padre” del fumetto americano. Sarà l’occasione di inaugurare un ciclo sugli autori a stelle e strisce e di ricollegare Cherbourg alla propria “storia transatlantica”. François Schuiten e Benoit Peeters, amanti delle utopie portuali e già protagonisti della Biennale 2004, saranno nuovamente imbarcati, questa volta nella duplice veste di commissari e scenografi.

La “Nona Arte” ha gettato l’ancora a Cherbourg una quindicina di anni fa: pilotata dall’arteteca di Cherbourg, in partenariato con il museo di Belle Arti Thomas Henry, la Biennale elevò al posto d’onore un artista del fumetto in occasione di una grande esposizione estiva. Cherbourg fu una delle prime città a rompere con le convenzioni inserendo la “Bande Dessinée” all’interno di un museo di Belle Arti.

Iniziando con Enki Bilal (2002), proseguendo coi già citati Schuiten & Peeters (2004), poi fu la volta di Juillard (2006), Loustal (2008), Pratt (2009), Moebius (2011) e Tardi (2013) la Biennale da allora si è consacrata ai grandi nomi del fumetto europeo.

Il 2017 vedrà una nuova evoluzione.

E’ dal Diciannovesimo Secolo che la Normandia intrattiene un legame stretto con il continente nord-americano: il porto di Cherbourg, come tramite tra il Vecchio e il Nuovo Continente, ha giocato un ruolo prioritario nella storia dell’emigrazione oltre-atlantico. Lo testimonia la sua maestosa stazione marittima, gioiello logistico e art-dèco, riconvertita oggi nella suggestiva Cité de la Mer (La Città del Mare). E’ dunque naturale che questa ottava edizione della Biennale volga sguardo e attenzioni verso gli Stati Uniti: l’occasione è quella di esplorare l’immaginario transatlantico, e i legami tra Cherbourg-en-Cotentin e le cosiddette Americhe.

Nel 2017 la Biennale diventa a tutti gli effetti un festival d’arte contemporanea, sempre dedicata al fumetto ma anche – e questa è la novità – alle arti associate, creatrici di universi grafici. La “BD” mantiene la matrice di questa nuova formula, ma gli effetti speciali e le altre modalità espressive fornite dalle nuove tecnologie digitali occuperanno a loro volta un posto rilevante nel programma.

In questo spicca la mostra dedicata a Winsor McCay, – “Aux origines du comics”, che si terrà dal 23 giugno al 1 ottobre di quest’anno. Il papà di “Little Nemo in Slumberland” (1905) fu anche pioniere e precursore dell’animazione con le video-performance di “Gertie il dinosauro” e “Il naufragio del Lusitania“, e anch’egli venne ispirato dalle grandi città come New York e Chicago, dai grandi centri portuali e dalle utopie urbane…

L’interesse per Winsor Mcay non ha smesso di crescere in questi ultimi anni, ne è prova la recente edizione integrale di “Little Nemo” edita da Taschen. La mostra che gli sarà dedicata a Cherbourg sarà la più importante mai realizzata in tutto il mondo. Le rare esposizioni monografiche a lui consacrate finora sono state organizzate da gallerie o dai musei specializzati in fumetto, ma per la prima volta la mostra di Cherbourg presenterà la sua opera in un museo dedicato alle Belle Arti. Questa specificità permetterà di collocare l’artista in un contesto più globale e di arrivare a un grande pubblico, non più solo composto da appassionati della Nona Arte.

La principale attrattiva sarà costituita dalla presentazione eccezionale di una serie di tavole originali. Si sa che numerose tavole di McCay sono andate distrutte, dapprima per mano del figlio Robert che le smembrò per tentare di creare nuove sequenze, e poi a causa di problemi di conservazione. I contatti internazionali del gallerista Bernard Mahé hanno permesso di riassemblare una sessantina di originali di McCay, di cui una trentina di tavole di “Little Nemo”. Questi originali dialogheranno con alcune pagine a colori del Sunday, ma anche con fotografie e filmati d’epoca. Un posto importante sarà accordato anche all’animazione, di cui Mc Cay come detto fu straordinario pioniere, e in particolar modo al suo film sulla catastrofe del piroscafo Lusitania.

Il taglio della mostra non sarà soltanto storico: attraverso gli sguardi e le voci di Schuiten & Peeters, che ci accompagneranno lungo tutto il percorso, essa metterà in comunicazione i “comics” americani con la “bande dessinée” europea, i capolavori creati da McCay un secolo fa e le creazioni di oggi.

Ville portuali? Utopie urbane?

Il legame con François Schuiten e Benoit Peeters è da subito evidente. I due autori, contattati dalla città di Cherbourg-en-Cotentin dopo la loro esposizione alla Città dell’Architettura di Parigi, hanno accettato di rinnovare l’accordo con Cherbourg, porta verso le Americhe, e di far sognare i visitatori ideando la scenografia. Carta bianca è stata loro concessa per mettere in risalto l’universo onirico e innovativo di Winsor Mc Cay.

Schuiten & Peeters “importunati” da un losco individuo…

Una sfida che Schuiten & Peeters hanno accettato con entusiasmo: – “Siamo stati immediatamente sedotti dalla proposta. Realizzare questa mostra a Cherbourg costituisce un dovere in rapporto alla storia della città, il suo legame con le Americhe… – afferma François Schuitesè una maniera originale di tornare qui proponendo il nostro sguardo sull’opera di un disegnatore prodigioso, un artista d’avanguardia e proteiforme che ha inventato il film d’animazione e introdotto l’uso del colore sui giornali americani… “

Per Benoit Peeters, “la dimensione transatlantica, gli scambi tra Cherbourg e gli Stati Uniti, l’approccio museografico, sono assai affascinanti, così come l’idea di coniugare lo sguardo di un esperto e collezionista – Bernard Mahé che presterà le opere – con uno sguardo contemporaneo.”

Sono previsti per i più giovani degli atelier gratuiti di “avvicinamento alla BD”, mentre il pubblico maturo beneficerà di una programmazione regolare di visite guidate e conferenze che spazieranno dallo sguardo generale sull’opera dell’artista a temi più specifici, come la rappresentazione del sogno nell’arte, ricollegandosi alle opere esposte ma anche alle collezioni permanenti del Museo Thomas Henry.

Alcune iniziative legate alla storia dell’immagine animata verranno poi organizzate per il pubblico adulto.

Per info: http://www.ville-cherbourg.fr/themes/culture/musees/musee-dart-thomas-henry/

Una risposta a ““Alle origini del fumetto” a Cherbourg: con McCay, Schuiteen & Peeters”

  1. Bellissimo post! Grazie!
    Non sapevo di questa biennale in Normandia e spero di poterci andare, il tema gli ospiti e le illustrazioni postate non lasciano via di scampo …
    Vi seguo sempre con attenzione, grazie ancora.
    Roberto Pedroni

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