27 Dicembre 2016 00:07

Aperitoon di dicembre Tra Gif, Punk Rock e cacciatori d’acqua

il 16 dicembre si è svolto l’appuntamento mensile che ASIFA Italia organizza a Torino da alcuni mesi e che raduna gli appassionati di cinema d’animazione nel locale Blah Blah della centralissima Via Po.

 

Si inizia con la fase dedicata all’aperitivo. Lì si incontrano e si conoscono sempre nuovi appassionati con cui parlare e si rivedono i volti noti parlando di animazione, progetti che stanno iniziando e nuovi contatti con registi o produttori.

le tre protagoniste de ‘O SCIROCCU

 

L’aperitoon si apre con la proiezione di “‘O SCIROCCU”  corto con cui Marta Palazzo si è diplomata nel 2008. Un modo per rendere omaggio a questa giovane di talento purtroppo recentemente scomparsa.

Un corto pieno di umorismo che diverte tutti in sala. Chiara Magri ricorda il suo grande talento e Emiliano Fasano racconta che le ultime discussioni avute con lei erano sul fare anche a Roma un’aperitoon che mensilmente richiamasse i creativi e diventasse un riferimento per l’animazione. Si spera che questa idea non sia lasciata andare ma diventi realtà.

Dopo questo sentito ricordo si passa a Vincenzo Gioanola. Venuto a spiegare cosa siano le Gif animate stereoscopiche.

Gioanola alla tastiera

Per lui le gif sono affascinanti perché è come tornare al pre cinema, dove le scenette disegnate sui fenachistoscopi giravano ripetendosi all’infinito. La sua passione per le gif è quella di un vero intenditore, mostra gli artisti che ritiene più validi e alcune gif stereoscopiche fate mettendo in successione le due foto della stessa immagine presa da due differenti punti che venivano usati negli stereogrammi. L’effetto ottenuto è un primitivo ma innegabile 3D. Ma l’artista che più lo ha colpito è stato Dain Fagerholm, uno statunitense che fa dei disegni a penna e li monta facendo gif dalla fortemente stereoscopiche.

Dain Fagerholm

Visti i suoi lavori ha iniziato a studiarli per capire come potesse farli e ha trovato una soluzione. Partendo da un disegno lo si divide in diversi livelli. In ognuno di questi livelli il frammento del disegno viene colorato in una gradazione di grigio che parte dalla parte più chiaro alla più scura. Si ottiene così quella che Gioanola chiama “Maschera di profondità”, una divisione dell’immagine in diversi piani che simula profondità e che applicata ai quarto fotogrammi della gif consente di ottenere un effetto stereoscopico molto forte. Per meglio spiegare il procedimento mostra questo lavoro facendo una gif stereoscopica dell’immagine che Emiliano Fasano usa come avatar su facebook. La tridimensionalità c’è.

Dopo Gioanola si passa la parola al Andrea Martignoni. Musicista famoso e autore di colonne sonore per molti cortometraggi animati. Si presenta raccontando la propria carriera iniziata nel Dams a studiare musica laureandosi con una tesi sul grande Normand Roger, autore delle colonne sonore di alcuni dei più belli cortometraggi animati fatti in Canada e nel resto del mondo. Dopo la laurea si trasferisce in Canada e lì inizia a lavorare per l’animazione. Tornato in Italia la sua fama cresce, inizia a collaborare con i più interessanti autori di cortometraggi Italiani che negli anni novanta andavano affermandosi. Artisti del calibro di Gianluigi Toccafondo, Simone Massi e Roberto Catari gli danno il delicato compito di curare suono e musica dei loro corti. Un elenco di collaborazioni che aumenta sempre di più.

I DVD della serie “Animazione Italiana” iniziarono nati dalla costatazione che non esisteva niente del genere e trovando insopportabile l’idea riuscirono a proporre il lavoro alle edizioni Ottomani. Il successo andò oltre le aspettative, visto che sono riusciti a arrivare a un quarto volume e a un dvd speciale fatto per il mercato francese.Un ottimo risultato considerando che tutto è autoprodotto. Forse non ce ne accorgiamo, dice Andrea, ma l’animazione Italiana desta molto interesse nel resto d’Europa. Con i loro DVD sono stati invitati a parlarne a festival importanti in Berlino e ci saranno eventi a Lisbona, in Rep. Ceca e Svizzera. Anche la produzione di cortometraggi sta aumentando. Non è paragonabile con la massiccia produzione francese ma un DVD raccolta ogni due anni è un risultato che da soddisfazione.

Andrea consegna a Eugenia Gaglianone il DVD appena vinto.

Segue al discorso la proiezione di alcuni dei corti presenti nel quarto volume. Gli sceglie Andrea e manda quelli dove pensa che il suono sia stato usato nel modo più interessante. Tra una proiezione e l’altra ci sono pause per discutere e si è pure fatto un gioco dove chi rispondeva a domande sull’animazione poteva vincere o un libro o uno dei DVD fatti per la Francia.

Anche questo mese c’è stato un ritorno. Al primo aperitoon era stato presentato il videoclip animato della canzone “Bubblegum” realizzato da Von Kraust (Fausto Collarino) per Flaco Punk. Il video era stato finito pochi giorni prima e l’autore non era potuto venire di persona. Lo ha fatto in quest’occasione per presentare il videoclip “Codice Rosso” sempre per Flaco Punk, presente anche lui in sala insieme a alcuni fans.

Von Kraust sale sul palco e quasi timidamente inizia a parlare del suo lavoro, dove tra le tante cose che fa i videoclip sono quelle che gli piacciono di più.

Von Kraust è una di quelle persone a cui piace lavorare con scadenze brevi. Essere sotto pressione gli da un’energia maggiore di fare le cose con tempi lunghi. Come avere dei limiti definiti a quel che può fare discutendo molto con il gruppo e seguendo le loro indicazioni. Pensa sia un modo per evitare che il video vada fuori tema a causa dell’idea del videomaker che vuole fare cose sue senza curarsi di accompagnare la canzone.

Viene mostrato “Cuore nero”, il primo videoclip fatto per i Punkreas e viene invitato sul palco Flaco Punk per raccontare cosa pensa di Von Kraust. Lui è sempre molto soddisfatto di tutto quello che Fausto riesce a fare partendo dalla sua musica. Spesso è meravigliato da come riesca a fare immagini che coincidono perfettamente con quello che voleva mostrare. Altra qualità che ammira è la voglia di approfondire l’argomento, tanto che se per fare un video gli dice che è indispensabile leggere “La gaia scienza” lui legge il libro e fa un video dove riesce a mettere i riferimenti giusti.

Flaco è molto attento ai video sulle sue canzoni. Ma quando Fausto ha un’idea sa che lasciarlo fare darà ottimi risultati. Come in “Bubblegum”, dove sentendo la canzone ebbe subito l’idea su come sarebbe stato il video (fatto modificando vecchi film e filmati in B/N) e Flaco trova quel video perfetto. Per chiudere Emilino Fasano chiede a Flaco cosa ne pensa di fare videoclip animati. Risponde che ha sempre ritenuto la matita più libera della cinepresa e più capace di attivare cose.

Dopo quest’esplosiva presentazione con tanto di grande musicista che si muoveva perfettamente sul palco la parola è passata a Martina Carosso e Massimo Ottoni dello Studio Ibrido.

Lo studio Ibrido è nato da pochi mesi, ma già sembra essere lo studio più promettente tra quelli presenti in città collegandosi alla recente fioritura di nuovi studi in grado di fare qualsiasi genere di cosa riguardi l’animazione. Il nome ibrido rientra proprio in questo spirito e indica la volontà di realizzare animazione in qualsiasi stile e per ogni tipo di medium.

Formato da sette ex allievi del CSC di Torino diplomatisi negli scorsi tre anni hanno già prodotto un mediometraggio dal titolo “Lo Steinway” per l’istituto luce sulla prima guerra mondiale, fare questo film è stata la scusa per radunarsi e capire che potevano lavorare bene insieme. Dopo sono venute diverse pubblicità e molte idee. Quello che vogliono è poter vivere d’animazione.

Sono all’aperitoon per mostrare al pubblico “Water Hunters”. Cortometraggio nato da una commissione della regione Piemonte per sensibilizzare i giovani sull’importanza dell’acqua e a non sprecarla. Fin dall’inizio la regione cercava qualcosa che non fosse didascalico e appassionasse gli spettatori invece di annoiarli. Gli hanno dato così massima libertà espressiva, cosa che è stata ben utilizzata per fare un cortometraggio notevole, che si ispira all’animazione fantascientifica degli anni ottanta fatta in Giappone e stati uniti dopo Blade Runner. Una civiltà malata dove l’acqua è diventata tanto preziosa da essere usata come moneta e controllata da una speciale polizia violenta. Tra gli abitanti alcuni vivono di furti d’acqua conservando il ricordo di come fosse prima e una rete di ricettatori d’acqua che sembrano più i membri di una resistenza contro un governo oppressivo.

Un bel cortometraggio con rivelazione finale che potete vedere qui .

Tutti e sette hanno lavorato al corto proponendo personaggi e ambienti per poi scegliere di comune accordo quello ritenuto più valido. Infatti tra lo spirito dello studio c’è la volontà di lasciare a tutti la possibilità di proporre senza scegliere sempre i lavori di una sola persona specializzata in un ruolo.

Fasano chiede se hanno progetti, quelli sono tanti e stanno cercando come realizzarli.

Tra un incontro e l’altro c’è stata una sorpresa. Donato Sansone è tornato dal suo soggiorno a Parigi dov’è stato per tre mesi a lavorare al suo nuovo cortometraggio. Sembra molto felice del nuovo lavoro, deve ancora finire alcune cose ma assicura che verrà fuori qualcosa di bello.

Chi scrive vi lascia con questa notizia. È stata un’altra grande Aperitoon piena di energia e creatività dove si è potuto incontrare o rincontrare gente che è sempre bello conoscere.

La prossima Aperitoon sarà il Cinque Febbraio.

Segnatela tra gli impegni già adesso perché è un peccato perderle.