18 Ottobre 2016 08:29

Faraci e Sio girano l’Italia col loro libro in mano…

Capisco che la cosa possa sembrare demenziale, ma forse è solo perché è effettivamente demenziale. Ad ogni buon conto, quella che segue in coda è la presentazione ufficiale del libro in questione, per cui io Menelao le mani, com’era solito dire Agamennone prendendo in giro il fratello.
Si scherza, via, ma è una roba seria: lo stampa Feltrinelli, eh, mica… chessò… eh. Gli autori, poi, sono Tito Faraci e Sio, che sicuramente si son divertiti assai. Per la cronaca, da tempo immemore, nell’ambiente del Fumetto, si gioca sul rapporto fra sceneggiatore (colto, intelligente, intellettuale, spirituale ecc.) e il disegnatore (grezzo, ignorante, illetterato, fisico ecc.). Ma non prenderla troppo sul serio, ok?
In rete trovi il libretto con un pelo di sconto, che non guasta.


Gregory Rosboff va alla ricerca della verità sulla propria famiglia e sulle proprie origini, partendo dalle campagne del Wisconsin, per finire in mezzo a un complotto per rovesciare ? proprio nel senso di capovolgere ? lo zar di Russia. Intanto, attorno a lui continua a spuntare un misterioso libro, letto da tutti nelle situazioni più inadeguate (ad esempio nel pieno di una battaglia), che narra di un tal Max Middlestone e del suo gigantesco cane… “Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri” è un continuo rimpallo fra testi, sceneggiatura e disegni. A sinistra, le pagine di sceneggiatura e, a destra, le relative tavole disegnate. Da una parte le vicende di una storia che vuole diventare avventura e melodramma, dall’altra il disegno arguto e urticante che la ribalta, la travisa, la mette in burla. Tito Faraci e Sio si dividono la scena e fanno sentire il divario beffardo tra le puntigliose richieste del testo scritto e le scorciatoie maldestre delle vignette. Ma una storia c’è, eccome, e allora che fine fanno i personaggi in scena? E poi c’è davvero una fine che si possa dire fine?

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