22 Giugno 2016 18:29

Kaplan e Masson, come Blake e Mortimer?

Uscito a marzo 2016, questo albo costituisce il secondo volume delle avventure di Kaplan & Masson, il cui primo tomo (La théorie du chaos) era uscito nel lontano 2009. Quell’albo di esordio, un thriller di spionaggio ambientato negli anni 50 del secolo scorso, aveva giustamente suscitato reazioni entusiastiche in Francia, sia per il livello eccellente del disegno ‘linea chiara’ di Thibert, sia per l’ottima sceneggiatura di Didier Convard. Non a caso, e non a sproposito, si era parlato di una sorta di Blake e Mortimer moderno, pur con le dovute distinzioni.

Jean-Christophe Thibert, Il faut sauver Hitler, (Kaplan & Masson t.2) Glénat 2016, € 13,90.

Recensione di Guido Vogliotti (23/06/2016)

Forse la più importante di queste distinzioni è che questo è un prodotto decisamente più francese di Blake e Mortimer, fatto confermato dal linguaggio, molto popolare con qualche incursione nell’argot. A differenza di Blake e Mortimer c’è poi una vena umoristica rilevante con molti agganci ai film di spionaggio e ai “polar” francesi degli anni 50. Inoltre i due protagonisti (il tenente-colonnello Étienne Kaplan e lo scienziato atomico Nathan Masson), se da un lato potrebbero ancora una volta far pensare a Blake e Mortimer, sono anche in questo caso francesi al 100%.

In questo secondo volume, che presenta una nuova avventura, anziché un proseguimento della prima, il disegno è ancora incredibilmente migliorato, raggiungendo livelli eccelsi, da cui traspare un grande amore per i dettagli e per l’estetica degli anni 50/60. Ci sono però alcuni aspetti più generali che lasciano perplessi: intanto non c’è niente che dica che questo è il secondo volume di una serie, niente titolo e immagine del primo volume in quarta di copertina, come è consuetudine negli albi francesi. Inoltre Convard è sparito come autore dalla copertina, e solo nel frontespizio si dice “d’après une histoire originale de Didier Convard”. Sembra insomma che si voglia ripartire da zero e cancellare quel che c’è stato prima. Come mai?

gv2 - afnews

Per capirlo bisogna andare ad ascoltare una intervista a Thibert fatta da Un amour de BD (http://www.unamourdebd.fr/2016/03/interview-video-jean-christophe-thibert-pour-kaplan-masson-t2/) in cui egli spiega che ci sono state delle forti divergenze d’opinione tra lui e Convard, che la storia nel frattempo è cambiata rispetto alla stesura originale, che a un certo punto ha preferito proseguire da solo, e che Convard gli ha regalato la storia con la libertà di fare ciò che voleva coi personaggi. Tutto lecito, se non fosse che il dubbio si insinua quando si vedono le matite di diverse vignette di questa seconda storia prepubblicate a suo tempo dal sito auracan nel 2009-2010, quindi al momento dell’uscita del primo volume (http://www.auracan.com/Interviews/141-interview-entretien-avec-jean-christophe-thibert.html e http://www.auracan.com/Interviews/149-interview-entretien-avec-didier-convard.html). Queste vignette, tratte da varie tavole della storia, le ritroviamo inchiostrate tali e quali, senza nemmeno un tratto diverso, nell’albo appena uscito. Si può quindi affermare con quasi certezza che, almeno fino alla tavola 15, in quest’albo non è cambiato assolutamente nulla rispetto a com’era nel 2009. Possibile che siano cambiate solo le tavole dalla 16 alla 46? Oppure nel 2009 la storia era già stata interamente trasformata e parzialmente disegnata da Thibert?

gv1 - afnews

A parte questi dubbi, che l’intervista a Thibert non risolve in modo soddisfacente, questo rimane un albo di qualità eccellente che va assolutamente letto insieme al primo volume. Unica nota negativa è che il passaggio dalle 54 tavole del primo volume alle 46 del secondo va a scapito della trama. Ho sempre sostenuto che avventure di questo tipo necessitano di almeno 50/55 tavole per poter offrire una storia non troppo compressa, frettolosa e insoddisfacente. Il passaggio alle 46 tavole fisse è stata una sventura per molte altre serie (Lefranc, Alix…) e ormai questo dovrebbe essere stato capito da tutti. Ora speriamo di vedere un terzo volume di questa ottima serie, magari prima che passino altri sette anni…