16 Giugno 2016 11:14

@ANNECYFESTIVAL 2016 Genndy Tartakowsky e il ritorno di SAMURAI JACK.

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Tartakowsky che disegna Jack per un fan.

Uno deglia eventi più attesi del Festival di Annecy era senza alcun dubbio l`incontro con Genndy Tartakowsky. L`autore che con la sua serie “Dexter Lab” ha deto il via all`attuale rivoluzione nelle serie animate statunitensi e che con la successiva “Samurai Jack” fu il primo a annullare i contorni neri dalle figure.

Il suo arrivo in sala fa partire un applauso fragoroso. Sarà la quarta volta che viene a Annecy, dice, e  gli piace per quanto il pubblico sia innamorato dell`animazione.

Calmata la folla inizia a raccontare come sia tornato a “Samurai Jack”. Dopo “Hotel Transylvania” non sapeva cosa fare. Pensa che ti pensa una sera in bagno si rende conto che deve finire “Samurai Jack” e che l`unico modo per farlo é riprendere la seria lasciando perdere l`idea del lungometraggio.  Così ha telefonato a Cartoons Network e loro hanno trovato fantastica l’idea.  Ha telefonato al produttore che aveva durante la prima serie e anche lui era d’accordo. “E ADESSO LO STIAMO FACENDO!” dice quasi non credendoci ancora.

Tornando seri, per anni ogni volta che andava a festival o simili veniva sempre fuori la domanda sulla possibile ripresa di “Samurai Jack”. Era allo stesso tempo fastidioso e fantastico per lui. Col passare degli anni il clamore intorno alla serie invece di diminuire è aumentato. Cosa molto streana, di solito con gli anni le voci si spengono. Invece la serie veniva scoperta anche da chi era nato dopo la sua trasmissione. Questo gli ha fatto sentire che fosse davvero giunto il momento di riprenderla.

Quando ha avuto il via libera a fare il seguiti ha iniziato a disegnare il protagonista. Ma non riprendendo la storia dal punto in cui si era interrotta. Anche nel devastante futuro di Jack sono passati 15 anni e lui ormai ne ha 40.

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Jack ormai ha 40 anni, ma ha sempre lo stesso sorriso.

Genndy Tartakowsky ha chiesto al pubblico di non divulgare quello che avrebbe visto e chi scrive non ha intenzione di dare particolari per il rispetto che prova per lui ( gente, in casi simili Disney, Pixar ecc riempiono la sala di agenti di sicurezza, lui lascia fare foto e registrare l’audio. Non si può tradire uno così!).

Quello che poso dire è il seguente. Non sarà più una serie per ragazzi. Questa sarà davvero una serie per adulti!

Quindici anni di insuccessi nel non riuscire a tornare nel passato  per impedire il regno del demone Aku ha reso Jack più implacabile, silenzioso (e barbuto) che mai. Il tormento permetterà di dare più spessore e personalità e metterlo davanti a scelte sempre più difficili. Non si sa che fine abbia fatto la sua Katana sacra, Tartakowsky non ha voluto dirlo.

Jack combatterà con armi tecnologiche e antiche insieme e guiderà una moto pazzesca. Riappariranno vecchi compagni con una prole tanto numerosa da essere un esercito e Aku resta il demone malefico di sempre. Anzi, di più visto che odia Jack sempre di più.

Tartakowsky racconta come sia stato inizialmente difficile ritornare a disegnare Jack. Ma appena è riuscito a capire come doveva essere dopo anni di guerra solitaria ha subito iniziato a fare storyboard e cercare i colori giusti con i suoi collaboratori.

L’immaginario di Samurai Jack è totalmente visuale. Questo significa che non si basano su una sceneggiatura completa di descrizioni e per arrivare al risultato finale disegnano tantissimo tappezzando le pareti con i disegni. Completamente il contrario di “Hotel Transylvania”, dove la sceneggiatura era ben definita in funzione delle battute.

Ma la parte più forte di tutto l’incontro è stata senza dubbio la visione dell’animatic di alcuni episodi. Tartakowsky lo ha fatto partire e lui stesso faceva rumori e voci dei personaggi (fantastico sia come Aku che come un certo scozzese). Impegnandosi tantissimo con le armi e la moto. Scena  dura, ma era impossibile non ridere.

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Tartakowsky che da consigli sull`uso delle ombre nell`animazione.

Un`apertura che lascia capire subito il nuovo clima della serie. Che avrà ancora il suo ampio stile visivo anche se con le inevitabili evoluzioni dei quindici anni passati. Sarà ancora più spettacolare.

Una conferenza che lascia un pubblico entusiasta e in adorazione che ha continuato a applaudire anche dopo che il maestro aveve lasciato il palco.

 

 

Dopo Genndy Tartakowsky non si é fatto problemi a restare a fare disegni per i fans nel corridorio e dargli consigli tecnici o artistici. Un vero grande.