2 Giugno 2016 09:11

Anche MILA augura “Buon Compleanno!” alla Repubblica Italiana

2 giugno: in questo giorno ricordiamo una scelta.

Una scelta fatta 70 anni fa.

Una scelta libera, malgrado pressioni ideologiche e tentativi di “dissuasione” o “condizionamento” assortiti, compiuta da un popolo di uomini e – fondamentale! – di donne; cittadini e cittadine chiamate a decidere, dopo una guerra devastante le cui macerie giacevano ovunque, in quale contesto sociale e politico stabilire le loro esistenze da quel giorno in poi.

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Noi siamo figli di quella scelta.

Certo, non tutto è andato come si sperava. Numerosi e difficili sono stati i perigli che hanno messo a dura prova l’esistenza stessa della Repubblica; forse mai come adesso essa si trova a fronteggiare una situazione “schizofrenica” all’interno dell’identità nazionale, con il clamoroso paradosso di forze dichiaratamente avverse alla democrazia e alla Costituzione repubblicana stabilmente presenti nell’organigramma governativo, inciuci “contronatura” e manipolazioni proditorie dell’apparato costituzionale. Non dimentichiamo mai che siamo giunti al traguardo in modo traumatico, affrancandoci prima da un regime totalitario e violento i cui semi nocivi ci fecero scivolare prima in un conflitto bellico devastante, e poi in una sanguinosa guerra civile i cui effetti tuttora percepiamo nei tanti, talvolta paradossali, contrasti di cui si nutre il cosiddetto “dibattito” politico e sociale nel nostro Paese. Oggi, in nome di una opportunistica “riconciliazione”, si vorrebbe cancellare la Memoria facendo passare il principio che la nostra Repubblica venne in fondo costruita anche da coloro che, di fatto, le remarono contro “in nome di altri ideali”, altrettanto “nobili” e “degni di rispetto”: senza voler condannare nessuno, io sento di dover rispondere, fermamente, NO.

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Questa Repubblica, e questa Democrazia, ovvero quella che oggi desideriamo festeggiare come popolo e soprattutto cittadinanza, appartiene a chi l’ha scelta allora… e a chi continua a farlo ogni giorno, nelle idee ma soprattutto nei comportamenti.

Anche quando ciò comporta un prezzo da pagare.

Esponenti di spicco di formazioni politiche sedicenti “italiane” più volte hanno espresso l’opinione che il simbolo del Tricolore, con tutto ciò che esso simboleggia, non rappresenterebbe più il sentire della maggioranza del Paese; che sia vero oppure no, e io credo che non lo sia, nessuno obbliga chicchessia a condividere la scelta di “aderire” o meno alla Repubblica Italiana, ma essendo anche questa una scelta occorre prendersene la responsabilità in toto.

Se non vi sentite “repubblicani”, non festeggiate questo giorno.

Lasciate che lo faccia l’Italia. L’Italia che ha scelto.

E che non ha scelto voi.

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René Mattalia, deportato politico a Mauthausen: sua fu la scelta.
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Generale Pier Vittorio Rittatore: sua fu la scelta.

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