16 Aprile 2016 15:00

Genovesi: @cartoonsbay1 #cotb2016 guarda già al futuro, verso transmedialità e scoperta di nuovi talenti

A una settimana dalla conclusione della XIX edizione del festival Cartoons on the Bay riportiamo alcune considerazioni del direttore artistico Roberto Genovesi, rilasciate ai reporter di AfNews durante la prima giornata di lavori a Venezia.

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Roberto Genovesi durante la conferenza di apertura del CotB

“Partirei dalla sigla di Cartoons on the Bay: è stata concepita come una sorta di compendio dell’animazione italiana, o almeno quale primo passo verso tale obiettivo, con l’intenzione di implementarla ogni anno… come fosse un presepe napoletano cui aggiungere sempre qualche nuovo elemento. Insomma, una sorta di poema collettivo “in progress”.

“Il Cartoons on the Bay è il festival dei cross-media, ma occorrerebbe a tal proposito chiarire un concetto: mentre in Italia, e all’interno dei broadcaster nazionali, ci si interroga per capire cosa sia la crossmedialità, questa in realtà risulta già “superata”, ovvero evoluta nel transmediale; e lo stesso vale per i cosiddetti “nativi digitali”, perlopiù ignorati in passato fino a quando qualcuno non ha sdoganato il termine iniziando a riferirlo a qualsiasi contesto e argomento. Senza però poi considerare che i “veri” nativi digitali erano già finiti all’inizio del 2000, quando Mark Prensky fotografò il fenomeno definendoli il target di riferimento dei nuovi multimedia, benché all’epoca questi fossero già più che adolescenti, e quindi oggi adulti se non di mezza età: parlare di nativi digitali oggi è un ossimoro, è diventato un termine onnicomprensivo e pressocché slegato dal suo significato originale.”

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“Noi cerchiamo di essere seri nel trattare queste tematiche, l’obiettivo del festival è quello di raccontare il futuro come se avessimo in mano una sfera di cristallo. A volte ci riusciamo meglio, altre meno: per esempio, abbiamo lanciato la serie Masha e l’Orso quando la Russia era il paese ospite, ed ora è diventato un brand di successo mondiale; abbiamo parlato di videogames quando con gli altri festival facevamo un po’ la figura degli “eretici”, e invece è notizia di questi giorni che all’interno di Asifa verranno ammessi elementi provenienti dal settore videoludico… è la riprova che le connessioni tra questi linguaggi sono infine state recepite e istituzionalizzate. Insomma, il nostro è un festival che si prefigge di provare a raccontare ciò che accadrà, non ciò che sta accadendo ora: per questo, ci sono già molte altre realtà! Il Sudafrica è stato scelto come guest country di questa edizione proprio per il grande impulso che sta dando al proprio cinema di animazione – e questo settore è rappresentato da realtà e professionisti davvero molto giovani, con tanta voglia di sperimentare e di lavorare sulle tecniche e sui linguaggi espressivi – ma anche per il suo travagliato passato che ha visto il contributo forse determinante dell’animazione per raccontare, e spiegare, alle nuove generazioni l’uscita dal vecchio regime e dall’apartheid.”

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Un giovane Nelson Mandela alla scoperta delle proprie radici in uno dei progetti sudafricani presentati al CotB.
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La delegazione sudafricana capeggiata dalla produttrice Firdoze Bulbulia.

“La mostra di Sara Pichelli, fino a poco tempo fa studentessa di belle speranze e ora autrice di punta della Marvel, rientra in quest’ottica: quando tra breve se la contenderanno sempre più ai festival americani noi potremo dire di avere visto lungo in tempi non sospetti. Nostro compito è quello di scoprire e, nei limiti del possibile, lanciare i talenti. Lei, come tanti altri nostri ospiti, sono le “nuove leve”: se questo viene recepito da parte di chi dovrebbe recepire, forse l’investimento fatto sui di loro “rientrerà a casa” come con un vivaio di talenti sportivi cui viene data fiducia al posto di far giocare sempre i campioni già affermati. Penso al caso di MAD Entertainment, di nuovo qui a presentare il nuovo film Gatta Cenerentola, ma anche ai francesi di Ankama, premiati nel 2010 come studio dell’anno e ora realtà fortissima a livello internazionale.”

“Certo, il rammarico è che spesso questi nostri “messaggi” rimangono isolati come bottiglie nell’oceano, ma noi continueremo nel nostro lavoro di sensibilizzazione, con entusiasmo ma anche discrezione poiché forzare la mano sarebbe controproducente.”

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“Il rapporto con Venezia continuerà, la location funziona e c’è sintonia con le organizzazioni locali, mentre per quanto riguarda gli altri festival si conferma il gemellaggio con Lucca Comics&Games: io stesso sono nella giuria del Gioco dell’Anno che abbiamo anche messo in dimostrazione per il pubblico all’esterno di palazzo Labia.”

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“Inoltre, da quest’anno collaboriamo con Arf!, e la mostra di Pichelli ne è un primo risultato, e già dalla loro prossima edizione ci saranno incursioni dal CotB; mentre il 21 aprile farò un intervento al Comicon di Napoli che spero porti a futuri sviluppi. Noi siamo un festival “tecnico”, in cui gli addetti ai lavori si confrontano tra loro, e per questo siamo aperti a collaborare con altre realtà maggiormente orientate al grande pubblico: il “fare rete” è un utile complemento per avere il polso della situazione e sviluppare al meglio le nostre strategie.”

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Gallerie delle mostre presenti al CotB 2016: l’arte di Sara Pichelli e i 20 anni del Festival attraverso le sue locandine (provate a indovinare tutti gli autori!)