8 Febbraio 2016 08:41

Quiz Murale: ecco la soluzione! Hai indovinato?

5125514240_ba0b851512_b - afnewsHai partecipato al quiz? La soluzione corretta, cioè quella che il giovane autore di dipinti murali consegnò, con una bozza molto vaga, al Comune di Torino, per ottenere l’assegnazione dello spazio (e la relativa generosa ricompensa in denaro) era la numero 3:
Una figura di Uomo si innalza, liberata dai vestiti e dagli stereotipi della società di massa, mentre un’altra figura fatta solo di abiti precipita condannata all’omologazione della moda e della materia.”

Stupito? Hai indovinato? L’autore è riuscito a trasmetterti ciò che pensava, o ha toppato? No, non ha indovinato nessuno, a dimostrazione che l’autore ha toppato clamorosamente: quel che aveva scritto come descrizione della sua opera è totalmente incomprensibile a chi la vede. Fallimento totale, il suo, dal punto di vista della comunicazione artistica (successo pieno, invece, nell’ottenere soldi facendo il contrario di quanto promesso). Ecco le risposte che hanno dato i partecipanti al quiz:
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Il 60% ha dato la 2 e il 40% la 5. E ho detto tutto.

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Nel 2010 l’allora Ministero per la Gioventù diretto dalla signora Meloni investì un sacco di denaro pubblico (quello delle nostre tasse, che dovrebbero servire, ovviamente, per migliorare la vita dei cittadini) per attività “giovanilistiche” da fare nelle amministrazioni locali italiane. La Città di Torino decise di non perdere l’occasione di agganciare almeno una parte di quella interessante torta, indicendo un concorso internazionale per i giovani che dipingono i muri (i quali, di solito, vengono multati o arrestati, per questa attività, in quanto illegale). I ragazzi, per poter partecipare, dovevano mandare una bozza del disegno, che doveva corrispondere alle esigenze della città, indicate espressamente nel bando di concorso, insieme a una descrizione testuale del significato del disegno.

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Quali erano le precise richieste di Torino? Lo spiegarono in dettaglio i quotidiani La Stampa e La Repubblica: “riscattare dall’antico grigiore gli angoli tristi e defilati di Torino“. Ok. Vien da chiedersi come mai si scelse anche questa parte del centro storico di Torino, a due passi dalla Mole Antonelliana, dalla bellissima Piazza Vittorio, dalla basilica della Gran Madre, dalla “fetta di polenta” dell’architetto Antonelli, dal Po e dalla Collina Torinese, che non è per nulla uno di quegli “angoli tristi e defilati” di cui parlava il Comune. Collocazione errata, ma tant’è. Senza consultare la cittadinanza e gli abitanti delle zone interessate (che magari un bel murale allegro, lo avrebbero anche apprezzato), gli spazi vennero assegnati ai ragazzi, si assoldò una ditta specializzata, con torri, gru eccetera e si avviò il costoso lavoro in diversi punti della città.
Dalla finestra di casa mia seguii con interesse e curiosità il ventiduenne, assistito dalla ditta citata, mentre procedeva con la sua opera. La sorpresa fu vedere apparire un’immagine che, nonostante i colori sgargianti, era depressa e deprimente… ma l’idea del Comune non era di dare vita e allegria agli angoli tristi? Forse questo ragazzo voleva prendere in giro il Comune e i suoi abitanti, bricconcello? Andai a cercare anche gli altri dipinti murali nelle zone (quelle sì) tristi della città: anche gli altri murali erano tristi, deprimenti, truculenti. Ah… ma allora si erano messi tutti d’accordo? Quasi si fossero detti “ehi, questi scemi qua ci pagano per essere presi in giro!

5107421762_bbf84e08c3_o - afnewsSi saranno accorti, gli amministratori pubblici, che i soldi delle nostre tasse erano stati usati, invece che per migliorare la vita dei cittadini, per essere presi in giro? E perché non l’hanno ancora cancellato (questo e gli altri equivalenti)? Perché tanto è costato fra impalcature, soldi all’artista ecc. e tanto ancora costerebbe cancellarlo o sostituirlo, magari con una di quelle rinfrescanti meraviglie che ornano e onorano la città di Bruxelles, per dire, che forse non sono opere di grandi artisti illuminati e dirompenti , ma solo di onesti artigiani che han fatto del loro meglio, come Peyo, Hergé, Franquin e altri Maestri del Fumetto, che però almeno portano un sorriso ai passanti, che ne hanno tanto bisogno.

Piede tagliato due volte da ascia - afnewsCosì il signore blu prossimo al suicidio è rimasto lì, con la sua facciona triste… Chi sicuramente sorrise fu chi (“uno dei più creativi talenti europei, conosciuto per le sue figure dolenti che simboleggiano il malessere della società contemporanea occidentale“) incassò il generoso guiderdone per aver fatto esattamente il contrario di quel che si era impegnato a fare. Aggiungendo anche, in chiusura del lavoro, quasi in tono di disprezzo nei confronti della Città che lo ha pagato, due macabri tagli d’ascia sulla gamba sinistra, così tanto per fare. Alla faccia dei bambini dell’asilo lì vicino (che, però, tanto non lo vedono bene, dal basso).

Ovviamente non ci sarà alcun collegamento diretto, ma, dopo un anno di questo murale, visto quotidianamente dalle mie finestre, purtroppo sono diventato una delle vittime del disturbo depressivo maggiore, fino a essere sul bordo della finestra pronto a gettarmi di sotto, proprio davanti a quella faccia… brutta storia, ma passata, visto che sono ancora qui, che mi costa un sacco in cure… dovrei fare causa al Comune o al disegnatore?

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Resta il fatto che il tipo di dipinti murali che mi piacciono sono quelli che tirano su il morale, come questi che vedi di seguito, per i quali volentieri lascerei usare un po’ dei soldi delle mie tasse: click qui.

[Tutte le foto (c) Gianfranco Goria]