14 Dicembre 2015 10:24

Torino Xmas Comics: le foto!

Una manifestazione regge, nel 2015, anche con una presenza minima di fumetto? Sì, a quanto pare, considerando un incremento degli ingressi del 375%!
E’ pur vero che questo divertente e affollato secondo Xmas Comics è stato una sorta di mercatino natalizio per Nerd, dove, al posto delle solite cosine natalizie inutili quanto carine, c’erano tutte le cosette da nerd, altrettanto inutili quanto carine, da comprare per sé e da regalare a Natale (purché ad altri nerd, si capisce). I cosplayer, poi sono sempre mostruosamente simpatici e divertenti (e belli, indipendentemente dall’estetica), i video giochi si videogiocano con piacere, gli youtuber (non importa quel che facciano o non facciano) acchiappano alla grande (per ora), per non parlar del Torino Comics Horror Festival (click qui per il resto). Per cui, anche se di fumetti (in senso stretto) se ne trovavano davvero pochi (nonostante il termine Comics campeggi ovunque), e gli autori presenti a disegnare erano una presenza numericamente residuale, per quanto di gran qualità, non c’è dubbio che i visitatori paganti abbiano trovato proprio quel che cercavano.
Va da sé che questo costringe gli operatori di settore a farsi domande e a cercare efficaci risposte, coerenti con le proprie motivazioni di fondo.
Sì, perché se una manifestazione di questo tipo risponde esattamente alle esigenze del proprio pubblico, il Fumetto sembra essere relegato in un ruolo marginale. Il rischio è che quello che in realtà sembra essere il Laboratorio principale della creatività narrativa, la produzione seminale a basso costo che fornisce idee, stimoli, emozioni ecc. a cinema, televisione, giochi, entertainment ecc. finisca per sparire di fatto dalle manifestazioni di massa per tornare nell’anonimato dal quale l’avevamo tirato fuori con decenni di duro lavoro.
L’impressione è quasi che il fumetto venga considerato, da chi organizza le manifestazioni, troppo “culturale” per il grande pubblico (o forse che si consideri la spesa necessaria per “fare cultura del fumetto”, eccessiva rispetto ai risultati).
La realtà, però, è ben diversa: lo si vede dalle code che si formano davanti a un disegnatore all’opera. Si tratta, semmai, di dare la giusta evidenza, il giusto valore, il giusto riscontro, all’opera di chi crea quell’Immaginario che poi condiziona il mondo intero, e di creare efficaci e adeguati momenti di contatto fra la gente e gli autori e la loro opera e tutto quel che c’è dietro (che è moltissimo), selezionando il meglio e approfondendo quanto basta.
Sono solo sensazioni, stimolate da questa Torino Comics Natalizia, che dovrebbe essere cosa ben diversa dall’edizione principale, quella primaverile, che, a questo punto, sarà da valutare con estrema attenzione per capire quale direzione prenderà, dopo aver sostanzialmente azzerato la gestione organizzativa precedente (quella che era completamente targata Vittorio Pavesio): ritroverà quello spirito (giocoso quanto serio, leggero quanto profondo) delle primissime edizioni di oltre venti anni fa? Questa domanda non la pongo io: me l’hanno posta molti in questo fine settimana a Torino. E faranno molto caso alle risposte. E ai fosforescenti suggerimenti che hanno tappezzato la misteriosa Stanza delle Idee, presidiata dall’Anonima Fumetti…

E ora, le foto realizzate per afNews da Alice e Gianfranco Goria!