Letteralmente, il titolo originale significa “il vincitore del pane”, ad indicare in questo caso colui che è preposto a procacciare il sostentamento per i membri della propria famiglia, per cui Il capofamiglia, come viene riportato in questo articolo di Cineuropa risulterebbe denominazione corretta; inoltre, essendo la storia incentrata sulle peripezie di Parvana, una bambina afghana costretta a camuffarsi da maschio per sfuggire ai divieti dei Talebani mentre deve fare le veci del padre finito in prigione, l’uso del termine al maschile assumerebbe una duplice funzione semantica… ma, chissà? Il film è ancora ben lungi dall’uscita in sala, e non è da escludere che alla fine si opti per battezzarlo come il libro da cui è tratto, il primo della cosiddetta “trilogia del burqua” scritta dalla britannica Deborah Ellis, ovvero Sotto il burqua.
Sempre che una versione italiana ci sia effettivamente, dato che non esistono precedenti con gli altri film!
Ma in fondo non è così importante come lo si chiamerà: siamo certi che anche questa volta Cartoon Saloon sfornerà un piccolo capolavoro in grado di scaldare il cuore e irrorare il cervello, anche grazie a una vicenda che assume sempre più i toni urgenti di una scottante attualità.
In ogni caso, non vediamo l’ora di ammirare l’opera prima solista di Nora Twomey, dopo il grande successo delle regie in coppia con Tomm Moore su Secret of Kells e Song of the Sea: questo film vede la collaborazione di numerose artiste di comprovato valore, per cui non dubitiamo che varrà la pena aspettarlo.
Ma allora un film di Cartoon saloon uscirà nei cinema d’Italia????
LA FINE DEL MONDO E’ VICINA!!!!
In realtà è più un auspicio… la speranza è l’ultima a morire:)