“La participation massive des femmes dans la révolution arabe de 2011 rappelle le lien entre amour romantique et amour civique. La participation massive des femmes aux protestations de la Révolution Arabe de 2011 a secoué les conservateurs qui ont compris que l’amour est dorénavant la base de toutes les relations, qu’elles soient politiques ou familiales. Les femmes réclament l’amour et la dignité comme fondement de la relation dans l’espace publique comme dans l’espace privé. L’histoire de l’Occident a révélé l’évidence du lien entre démocratie et amour romantique. Un mari narcissique dans sa famille ne peut être qu’un mauvais citoyen et un leader maladroit.
Fatema Mernissi vous salue sous un ciel orageux du printemps.”
Non è primavera, ma leggendo le sue parole è come se la si respirasse, e coloro che sputano su tanta bellezza e profondità di anima e pensiero, chiusi nelle loro prigioni di intolleranza e odio, non potranno mai e poi mai godersi questo cielo “tempestoso di primavera”. Poveretti.
Nata e cresciuta in un harem, aveva scelto la cultura e lo studio, quello vero e senza barriere, per spezzare le catene di un destino femminile già imposto; sua madre le fece promettere: “Cambierai il mondo, vero Fatema? Costruirai un pianeta senza pareti e senza frontiere. Dirai a tutti che Allah ci ha fatto uguali, uomini e donne.”
Mette angoscia che in un momento così cupo e minaccioso per la storia dell’Umanità sia venuta a mancare una voce così importante, saggia e lungimirante nel rapporto sempre più conflittuale fra Oriente e Occidente… ma le sue parole restano, insieme ai suoi scritti e alle sue azioni.
Niente scuse, dunque: la Grande Opera continua… anche sotto questo cielo, apparentemente sereno, di inizio dicembre.
Grazie, Fatema: salutaci Chi sai.
