29 Ottobre 2015 16:53

A spasso con l’alieno: il making of di “Home”

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Jason Reisig è presidente del Dipartimento Animazione della DreamWorks.  In questa veste ha seguito la progettazione e la realizzazione di Premo, software per l’animazione dei personaggi creato e utilizzato in seguito dall’azienda. Tra le sue attività “sul campo”, attualmente da segnalare quella di supervisore all’animazione sull’imminente “Kung Fu Panda 3”, ma ancor prima è stato il capo della Character Animation del film d’animazione 3D targato DW e diretto da Tim Johnson, “Home” (2015).

In occasione della VIEW Conference di Torino Reisig ha animato un denso e “colorato” panel sui segreti dell’animazione di questo film, ultimo prodotto di una lunga serie che dal capostipite “Z la Formica” sta per giungere alla terza avventura del “devastante” Po, passando per “Shreck” e “La Gang del Bosco” (tratto dalla striscia “Over the edge” di Fry & Lewis), opera quest’ultima sulla quale troviamo al lavoro un altro protagonista della Conference: il nostro Alessandro Carloni, in veste di story artist e animatore.

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Ma parliamo di “Home”: in sintesi, l’anello di congiunzione fra “Indipendence Day” ed “E.T.”, con un tocco di “Easy Rider” e una spruzzata delle commedie a due con Walter Matthau e Jack Lemmon, senza farsi mancare una buona dose di sentimento…
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Così come “Shreck” era tratto da un libro di Dr. Seuss, e “La Gang del Bosco” da una comic strip, anche “Home” è l’adattamento di un’opera letteraria: si tratta di un popolare libro illustrato per bambini, “The True Meaning of Smekday” (da noi “Quando gli alieni trovarono casa”) di Adam Rex…
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… di cui proponiamo alcune delle illustrazioni originali dell’Autore…
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… da cui sono partiti gli sviluppatori dei personaggi del film per reinventarne il character design.

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Ed ecco il risultato finale: Oh, il buffo e tenero alieno del popolo Boov, e la volitiva quanto polemica teen ager terrestre Gratuity “Tip” Tucci con la sua folta e ribelle capigliatura “afro”. Una curiosità: il nome originale del piccolo alieno era J.Lo., e a parte l’evidente uso comico di quello scelto per il film (è l’esclamazione insofferente degli altri Boov quanto Oh gli si avvicina) verrebbe il sospetto che sia stato cambiato per non confonderlo col “nome de plume” della cantante-attrice Jennifer Lopez, la quale è anche doppiatrice della madre di Tip e interprete di un brano della colonna sonora, “Feel the Light”. La ragazzina ha la voce di un’altra star del pop internazionale, Rihanna, autrice di ben 8 brani per “Home”.
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La “bibbia” delle espressioni di Tip…
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…e la sfida più grande per gli animatori: “domare” la sua zazzera ribelle! Necessari più livelli per rendere naturale il movimento dei suoi “riccioli naturali” evitando uno spiacevole “effetto parrucca”, o al contrario rendendoli eccessivamente fluidi.
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Nessuno dei suoi simili pare apprezzare il volenteroso Oh, ma come rendere la sua “diversità” sullo schermo? Come distinguerlo poco a poco dal suo popolo omologato senza stravolgerne la fisionomia?
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La “versione” di Rex e quella reinventata da DreamWorks…
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… poco a poco il personaggio prende forma in 3D…
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… sperimentandone le abilità e le possibilità cromatiche…

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… la mimica e la resa fisiognomica…
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… e creando anche per lui una vasta gamma di espressioni di riferimento.
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Si diceva dei colori: in questo caso sono una vera “cartina di tornasole” delle emozioni di Oh, che spesso lo tradiscono quando tenta di nasconderle o di mentire; utile dunque disporre di una precisa tavolozza di sentimenti da fargli indossare all’occorrenza!
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Importante anche l’apporto del suo doppiatore: Jim Parsons, lo stralunato Sheldon della serie tv “The Big Bang Theory”, ha fornito un grande contributo nel caratterizzare il linguaggio di Oh, fatto di neologismi e inversioni sintattiche, oltre che frequenti improvvisazioni sui dialoghi…
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… ma il “parquet” delle voci in “Home” non rischia certo l’anonimato: oltre alle già citate JLo e Rihanna, in questa scena vediamo in campo tutti insieme Parsons, Steve Martin (Captain Smek) e il Matt L. Jones del cult tv “Breaking Bad” (Boov Kyle)!
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E per rendere credibili le scene in cui Oh “conosce” la musica pop…
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… è sceso in campo pure un coreografo! Nulla di strano, nei Disney Studios di zio Walt era la norma catturare i movimenti di attori e ballerini che si esibivano dal vivo per gli animatori…
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“Slushious”! E’ la ballonzolante, sdrucciolevole automobile volante su cui si muovono Tip e Oh…
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… così concepita nel libro originale…
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… e così “portata in vita” dal team di Reisig!

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Un viaggio che, a differenza del romanzo, nel film tocca praticamente ogni angolo del globo…

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… incidenti permettendo!
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Questo è il mondo di Tip e Oh, e a nome loro vi ringrazio per l’attenzione ricordandovi che, per quanto a volte possa sembrare molto piccola, questa nostra Terra ha spazio per ospitarci tutti, a patto che facciamo lo sforzo di convivere pacificamente. Soltanto così potremo, davvero, chiamarla… CASA.

Thank you, Jason!