La Stampa di Torino ieri titolava “Il trionfo del fumetto, Torino Comics da record” (click qui per leggere l’articolo completo), segnalando un incremento degli ingressi del 125%. Ottima notizia per l’organizzazione che ha preso il controllo della manifestazione torinese per la prima volta, dopo Vittorio Pavesio che, come si sa, non è più il patron assoluto di Torino Comics (che pure continua a mantenere la sua grafica, ovviamente, suggerendo così una ideale continuità).
Tuttavia noi auspichiamo che gli organizzatori non si siedano sugli allori, perché, nel corso dei tre giorni, abbiamo intervistato molti espositori, mercanti, autori e professionisti del settore presenti a questa ventunesima edizione e abbiamo registrato una serie di questioni che, a nostro modesto avviso, andranno risolte bene e in tempo per la prossima volta.
In effetti, gestire una manifestazione fumettistica è cosa ben diversa dal gestire una bella manifestazione di cosplayer et similia (i quali garantiscono tutto il loro irrefrenabile, contagioso, giocoso e bellissimo entusiasmo gioioso e il loro competente volontariato).
Gli autori di fumetti ospitati, giusto per fare un esempio tra i tanti, vanno seguiti con affetto e grande professionalità, vanno anche un poco coccolati (per il rispetto dovuto a chi ci fa vivere emozioni col suo lavoro), fatti sentire a proprio agio… insomma, trattàti da Autori. Per non parlare dei contenuti culturali specifici (a parte quelli di intrattenimento) che una manifestazione fumettistica deve assolutamente assicurare. Tutte cose che richiedono un imprescindibile e abbondante sforzo aggiuntivo, nonché svariate competenze ad hoc.
Fra il resto, ci è stata segnalata l’assenza di uno stampato (banale ma indispensabile tanto al pubblico, quanto agli operatori), o di un grande cartellone, con il programma delle conferenze. Decisamente spiacevole, purtroppo, a questo proposito, l’episodio che ci è stato riferito e che ha visto il Maestro Eleuteri Serpieri dover abbandonare la sala della sua conferenza, per mancanza di pubblico: forse i visitatori del salone non hanno potuto leggere l’orario dell’incontro per i motivi citati prima, in assenza di avvisi tramite altoparlanti, chissà…
Com’è logico aspettarsi per eventi di questa dimensione, inconvenienti sono stati segnalati da espositori, autori e altri professionisti del settore e raggiungeranno di sicuro la nuova organizzazione, che avrà così una bella opportunità di aggiustare il tiro, dopo questa prima prova. E poi, ai posteri…