18 Luglio 2014 16:07

Il maschilismo nelle immagini

 WomenInFantasyArt

Argomento trattato saltuariamente, ma doveroso, perché, prima o poi, bisogna essere capaci di andare consapevolmente oltre i vecchi stereotipi. Si tratta quindi, su LearnistThe Problem of Women in Fantasy Art, vale a dire, in sostanza, della presenza del maschilismo radicato (e chissà quanto consapevole) nell’immaginario dei disegnatori (e dei lettori) che porta a incongruenze assurde e ridicole, in rappresentazioni grafiche che vorrebbero essere “realistiche” e “serie”. Jim Jacobsen tratta il tema come va trattato: con le immagini, per cui è inutile consumare molte altre parole. Fate click qui e rendetevi conto voi stessi se i disegni che vengono fatti abbiano come scopo di raccontare avventure o di stimolare facili reazioni maschili (e si può tranquillamente rivoltare il genere ottenendo gli stessi ridicoli risultati, ovviamente). Se siete autori di fumetti, ragionateci su per benino, non sarà tempo sprecato, forse non vi siete mai fermati un attimo a pensarci seriamente.

2 risposte a “Il maschilismo nelle immagini”

  1. Dai su, un bel decalogo su come rappresentare certe cose per non offendere le sacre norme del politicamente corretto…
    Mi rendo cento che molti disegni fantasy sono un insieme di stereotipi con donne e uomini seminude/i e fisicamente scolpite/i fino al ridicolo.
    Ma non mi sembra il caso di realizzarci sopra una nuova iconologia. Il barocco dimostra che in questo modo si perde l’elemento fantastico e quel genere vive di questo elemento.
    E poi che senso ha offendersi per l’illustrazione lasciva o ammiccante quando le pubblicità marciano su queste cose con un cattivo gusto spesso insopportabile?
    Per me ci si fa solo la figura degli ipocriti.
    P.S. Il realismo in arte è solo una convenzione generale.

    1. – Le cose si cambiamo davvero solo col comportamento individuale di ciascuno. Qui poi noi non parliamo di arte, ma di comunicazione popolare. Il nudo in sé non ha nulla che non va, è ovvio: i nostri corpi sono natura, belli e brutti, non importa come vengano percepiti dai cervelli individuali. Quello su cui si ride è il ridicolo. Nel fumetto realistico fa ridere vedere che si mandano in combattimento persone senza protezioni là dove servirebbero proporzionate alle armi degli avversari: morirebbero al primo assalto. In un fumetto umoristico invece fa ridere perché deve far ridere. Nel fantasy si fa quel che si vuole, di solito, ma facilmente si arriva al ridicolo, anche perché capita che gli autori si facciamo prendere dal gusto per l’estetica, perdendo di vista la narrazione (posto che ci sia). Se si fa ridere, si è umoristi, ma se non si voleva far ridere, si è ridicoli.
      – Ha senso indignarsi per qualcosa. Viceversa c’è sempre qualcosa di peggio e allora… si lascia tutto com’è. Se si vuole un mondo (umano) migliore (per sé e per chi verrà dopo) bisogna fare la propria parte, in quel che si vede, per piccola che sia. Le pubblicità che tu vedi sono di cattivo gusto? Ritieni sia un danno per l’umanità? Devi denunciarlo e non usarlo come scusa per non fare nulla in nessun altro campo e lasciare sempre le cose come stanno. (Il “tu” è generico, non si riferisce a Aladar in particolare – è un “tu essere umano”) Se ti occupi di immagini disegnate e trovi che ci sia qualcosa di dannoso per l’umanità, lo denunci, a tuo modo, come sai e come puoi. Se invece non lo fai sei complice, oppure sei convinto che non ci sia niente che non va. Oppure sei molto distratto, o non ci arrivi ecc. ecc. ecc. Ma di fronte a una denuncia, è bene fermarsi a riflettere. Con calma, a mente libera da preconcetti (per quanto possibile), con la disposizione d’animo pronta a cambiare le proprie opinioni, e per tutto il tempo necessario. Le risposte affrettate, raramente sono meditate. Poi tocca dire “che fretta c’era, maledetta primavera”…

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