21 Giugno 2014 13:44

Intellettuali che non amano i fumetti

Alain Finkielkraut, 64 anni, importante filosofo, giornalista e opinionista francese, notoriamente non ama i fumetti.

Alain Finkielkraut
Alain Finkielkraut

Spesso ha criticato suoi colleghi che si dichiaravano invece appassionati cultori della Nona Arte, venendo per questo accusato di cecità e snobismo, e meritandosi anche un’iniziativa a lui dedicata su Twitter, ‘Une Bd pour Finkie’:

Un interessante post su Fumettologica prova a spiegare questo personaggio non facile e, su sua stessa ammissione, «mosso dal gusto aristocratico di dispiacere».

 


 

NdROvviamente anche gli intellettuali hanno tutto il diritto di non gradire punto il fumetto. Ma anche i non intellettuali hanno tutto il diritto di non gradire il fumetto. Ci mancherebbe pure che fosse obbligatorio amare il fumetto. C’è a chi piace e a chi non piace, come diceva Totò. Quanto poi a considerare il fumetto Arte e/o Letteratura, anche qui ciascuno ha diritto alla propria opinione e tale resta, in fondo: solo un’opinione. Tanto più che la sostanza non cambia: ogni cosa è ciò che è, indipendentemente dalle etichette che ci si appiccicano sopra.
Per cui vorremmo rassicurare i lettori che ci hanno scritto preoccupati, che, nonostante il titolo scelto da Gatto Zeneise possa dare questa trista impressione, questo post non è da considerarsi l’inizio di una lista di proscrizione di stampo totalitarista integralista sugli intellettuali che non amano il fumetto.
C’è a chi piace e a chi non piace, tutto qui. E anche fra quelli a cui piace il fumetto, ci sono quelli a cui piacciono solo i bei fumetti e non quelli brutti e la selezione è piacevolmente soggettiva. Viva la libertà! 


 NdG: Sottoscrivo ovviamente ogni singola riga della nota di Redazione, e anzi mi scuso se ho dato l’impressione di voler ‘mettere all’Indice’ il professor  Finkielkraut il quale, oltre ad essere studioso di vaglia, ha tutto il diritto di avere le proprie idee e di non apprezzare quella che, a titolo del tutto personale, ho definito Nona Arte. Ho riportato la notizia perché mi pareva interessante, anche perché in un Paese come la Francia, in cui le BD sono parte integrante della cultura nazionale, esaminare una voce tanto discordante ho pensato potesse aiutare a capirne meglio il contesto socio-culturale (specie in un  periodo così turbolento); oltretutto, il pezzo su Fumettologica mi sembrava tutto fuorché un pamphlet ‘antifinkielkraut’ o un livoroso ‘j’accuse’ contro chi non ama i fumetti. Io stesso non amo l’integralismo, e penso che il dialogo e la tolleranza vengano prima di tutto, anche delle opinioni personali; ma penso anche che un titolo ‘non faccia l’articolo’ e che prima di protestare occorrerebbe  leggere  fino all’ultima riga.

Avevo inizialmente pensato di cambiare il titolo ma, ripensandoci bene, non lo farò. ‘Intellettuale’ non è un insulto, anzi, e che il personaggio in questione non apprezzi i fumetti è un dato acclarato. Nessun offesa, dunque, e nessuna calunnia.

E anche io odio le liste di proscrizione.