16 Maggio 2014 00:22

Le Winx di nuovo al cinema, alé!

Winx: il Mistero degli Abissi
Winx: il Mistero degli Abissi

Arieccoci a parlare delle nostre belle fatone trendy: la Rainbow ha annunciato che il terzo, imperdibile film dedicato alle Winx uscirà nei cinema di tutto il mondo a partire da settembre!
Intitolato ‘Il Mistero degli Abissi’, questo probabile capolavoro vedrà Bloom, Stella & Co. impegnate per terra e per mare, al fine di contrastare la minaccia delle irriducibili Trix in combutta con la ninfa malvagia Politea per carpire un immenso potere … ce la faranno?

Non teneteci sulle spine!!!
Gasp … non teneteci sulle spine!!!

Il film si inserisce nelle celebrazioni del Decennale del Winx Club (già dieci anni? Il tempo vola quando ci si diverte, eh?) e la prima mondiale sarà proprio in Italia (fortunelli…), per poi uscire in Turchia e Russia in ottobre e quindi nel resto del mondo entro la fine dell’anno. Iginio Straffi, papà delle Winx, si è detto orgoglioso di questo nuovo lavoro, e, soprattutto, della massiccia campagna promozionale che ne accompagnerà l’uscita: insomma, se son fate … renderanno!!!

"Mirate ... lo film!"
“Mirate … lo film!”

5 risposte a “Le Winx di nuovo al cinema, alé!”

  1. Acch..Son queste le cose che fanno grande la patria.
    Ma devo dire che i cattivi gli riescono bene. Le fate non tanto magari. Ma Tritannus era un cattivo tipo tamarro di periferia perfetto nella sua totale e ottusa negatività e spero che in questo film si scateni per bene perché da solo ha reso la quinta serie guardabile.
    Se non si perdessero dietro consumismo, moda innanzi tutto, happy end idioti e evitassero i buchi nella sceneggiatura non sarebbe male. E per quanto riguarda i vestiti minimi non arrivano comunque al ridicolo delle serie giapponesi tipo ‘Kill la Kill’. Anche se ammetto che quelle sono per adolescenti e non per bambine.

    1. Ehm … in pratica stai dicendo che se non fossero quello che sono le Winx andrebbero bene? Il fatto che vendano in tutto il mondo per me è solo la conferma che la Rainbow è un’eccellente industria di marketing, ma per quanto riguarda la qualità e il contributo allo stato dell’animazione italiana … bah. Poi, ognuno giustamente legge nei cartoni quello che vuole, ma la mia reazione media di fronte a un episodio delle Winx è di scagliare una scarpa contro la tv: ammetto che è un pregiudizio mio, ma sono stufo che con la scusa che un prodotto sia campione di incassi lo si debba far passare per ‘veicolo di grandi valori e stimoli educativi’: ma quando mai?! Lo stan facendo pure con Peppa Pig, idolo di genitori, prelati e direttori di emittenti … bah. E vorrei precisare che non è l’abbigliamento che mi turba: in molta animazione giapponese il voyeurismo è quasi un fatto ‘culturale’ ma in molti casi l’eccesso è volutamente parodistico … nelle Winx e derivati, io vedo un’ipocrisia di fondo per cui da una parte si spacciano tematiche e linguaggio da educande impegnate nel sociale e dall’altra si impongono (non solo in tv, ma su tutta l’editoria associata) modelli femminili ipertrofici e ammiccanti, e soprattutto un consumismo sfrenato che stride non poco con le sbandierate intenzioni pedagogiche del prodotto; un conflitto di input che purtroppo non viene colto (anzi, spesso è incoraggiato) da genitori troppo impegnati a cercare le parolacce e l’oscenità altrove.

  2. Ritengo le Winx la copia tamarra di Sailor Moon. E in quanto copia non possono essere altro! Che siano diventate modello per bambine (che preferirei vedessero Kill la Kill, con la trama di critica sociale che ha)e genitori è la prova di quanto tristemente sia tamarra la nostra civiltà almeno nella “cultura” di massa. In questa vagonata di niente che sono le Winx (ho visto tutte le serie ma non ho che vaghi ricordi delle trame tanto sono esili)l’unica cosa che può risultare simpatico è il nemico. Che nell’ultima serie era un tritone a cui mancavano solo i tatuaggi tribali per essere simile a molti tristi figuri che capita di vedere per poi chiedersi come sia giunta a questo la nostra civiltà. Purtroppo in Italia si fanno serie solo se il guadagno sarà immenso e da italiani siamo pronti a qualsiasi cosa per riuscirci, anche se ignobili come proporre modelli umilianti. Straffi è un ottimo imprenditore, ma spero che continui su cose tipo Mia and me.
    Per questo vado matto per serie Come Adventure Time, Regular Show e Steven Universe dove gli autori affrontano quotidianamente vere lotte contro l’opinione pubblica e censura pur di far passare concetti veramente positivi e distruggere gli stereotipi. Ha fatto più un episodio solo di Adventure Time contro l’omofobia di quanto abbiano fatto chissà quante campagne informative scolastiche(Statunitensi, che da noi mi sa che oltre la libera iniziativa non c’è niente), è un dato indiscutibile! Ma è comunque un solo canale contro quasi tutto il mondo!
    In effetti se le Winx smettessero di essere Winx sarebbero una bella serie. Ma solo perché noi saremmo esseri migliori.
    Scusate, mi sa che ho perso il filo.

  3. Credo che l’epoca delle Winx sia in parte finita, certamente comprendo che la Raimbow cerchi di impegnarsi a mantenere la franchise che ha comunque un discreto seguito – vedi anche la notizia sui parchi di divertimento – ma non penso che, senza un opportuno rinnovamento, di stile e di linguaggi, riusciranno a sopravvivere e diventare un’icona come è capitato a Topolino ed ai vari personaggi Disney ( per tacer dei Simpson che stanno sopravvivendo a se stessi).

    La citazione di Kill la Kill è interessante ma un pò fuorviante, quello nipponico è un progetto creato da un gruppo autoriale che davvero cerca di percorrere strade novissime, le fate della Raimbow dovrebbero trovare una loro strada…Un viottolo proprio, magari meno frequentato, almeno in principio. La Raimbow se lo può permettere?

  4. Per me la domanda vera è: “la Rainbow se lo vuole permettere?” – sarà anche un franchise al tramonto da noi, ma continua a guadagnarsi nuovi mercati esteri e quindi perché dovrebbe cambiare un prodotto che rende? Non ho mai pensato che Straffi & Co. vogliano creare qualcosa di nuovo, si limitano da anni a cavalcare (bene) le mode del momento e a sfornare pappa rimasticata che va bene per tutti perché non ha il minimo sapore, come McDonald’s. Il tutto infiocchettato in confezioni scintillanti e accompagnato dall’ovazione della grande distribuzione … i film delle Winx (e dei Gladiatori) passano dalla Festa del Cinema di Roma, per quanto il loro valore artistico rasenti a stento la sufficienza: questo è un tributo alla loro forza economica, indiscutibile, ma non mi si facciano discorsi sul contributo all’animazione italiana. Io non ho nulla contro i fenomeni commerciali, ma ne ho abbastanza di sentirli definire veicolatori di messaggi positivi. Che si accontentino di guadagnare, per una volta!

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