13 Maggio 2014 12:12

Quanti artisti sul divano dei Simpsons!

La sequenza finale della sigla di apertura de ‘I Simpsons’ è conosciuta anche come ‘couch gag’ (la gag del divano): una serie di eventi surreali che travolgono la famiglia mentre converge verso il divano del salotto per guardare la TV.

The Couch Gag
The Couch Gag

Spesso usata per compensare la durata ridotta di un episodio, col tempo è diventata un minifilm nella serie che identifica ogni puntata e in cui spesso il divano diventa protagonista dello sketch, ospitando bizzarri occupanti o inghiottendo i protagonisti scaraventandoli in altre dimensioni o contesti grotteschi. Nell’episodio n. 500 sono state riproposte tutte le ‘couch gag’ usate nella serie. Dato l’enorme successo internazionale de ‘I Simpsons’, negli ultimi anni sono stati chiamati a realizzare la ‘couch gag’ anche grandi nomi dell’animazione (ma non solo) mondiale: avevamo già parlato di Sylvain Chomet, proviamo a passare brevemente in rassegna tutti gli altri.

Banksy: uno dei maggiori esponenti della ‘Street Art’, la cui identità è tuttora ignota (seppur secondo alcune fonti giornalistiche il suo nome sarebbe Robin Gunningham). Artista graffitaro e attivista politico, Bansky è accreditato per aver creato i titoli di testa e la ‘couch gag’ dell’episdodio ‘MoneyBart’ nella 22ma edizione, e sarebbe anche la prima volta in cui un artista è stato chiamato a disegnare lo storyboard dello show. La produzione dello show prese nota di Bansky dopo aver visto il film a lui attribuito ‘Exit Through the Gift Shop’, chiedendosi “che cosa succederebbe se questo artista concettuale prendesse in mano i nostri titoli?” Il direttore del casting Bonnie Pietila riuscì a contattare l’artista attraverso i produttori del film, domandandogli se fosse interessato a collaborare con la serie. Bansky avrebbe inviato disegni ben più forti di quelli poi visti nella sigla, ma il creatore del cartone Matt Groening diede comunque il suo benestare e, anzi, aiutò a rendere la sequenza più possibile fedele allo storyboard originale. Gli storyboards de ‘I Simpsons’ vengono realizzati alla Film Roman, un’azienda californiana, e vengono mandati con le tracce vocali e le istruzioni per la coloritura alla AKOM di Seoul, il cui fondatore Nelson Shin spiegò di aver ricevuto il lavoro di Bansky nel 2010, e ritenendolo ‘eccessivo e offensivo’ aveva preteso di cancellare alcune delle gag più scabrose. La Fox presentò altrettante obiezioni, ma secondo lo staff produttivo l’idea di Bansky venne mantenuta al 95%. L’artista spiegò poi a ‘The Guardian’ che la sua sequenza era stata influenzata dal lungo uso che i Simpons facevano degli studios sudcoreani, e secondo lo stesso giornale la realizzazione della sequenza costituì uno dei più grandi segreti della tv, vicino a quello sull’identità stessa di Bansky. Per la produzione, a parte la lavorazione a Seoul, nessuna delle cose mostrate è vera, e la cosa avrebbe dovuto essere evidente a tutti: malgrado ciò, l’aver suscitato tanto scandalo è stata la riprova del successo dell’iniziativa.

Bansky couch gag 1
Bansky couch gag 1

Dopo il positivo riscontro avuto da Bansky, venne chiamato l’animatore canadese John Kricfalusi, creatore della serie ‘The Ren & Stimpy Show’ (la sua regia, accusata di calcare la mano su violenza e linguaggio osceno e provocatorio, aveva portato alla rottura con Nicklodeon) per l’episodio ‘Bart stops to smell the Roosvelts’. In origine gli fu chiesto di disegnare soltanto gli storyboard, ma Kricfalusi insistette per realizzare in proprio anche l’animazione, spiegando di voler muovere i personaggi in modo folle e divertente, quasi senza bisogno di scrivere la performance ma solo creandola con il disegno. Visti i suoi cortometraggi, Groening gli lasciò carta bianca per rompere tutti i ruoli definiti ne i Simpsons ma l’intenzione di Kricfalusi era di farlo soltanto nella resa visuale. Al contrario di Bansky, Kricfalusi fu coinvolto in ogni dettaglio, anche nel doppiaggio finale del sonoro. Kricfalusi animò le parti in 2D, coadiuvato da John Kedzie per il 3D e da Sarah Harkey e Tommy Tanner come assistenti. Il risultato finale venne acclamato dalla critica come “rivoluzionario, in pochi secondi ha liberato l’animazione dei Simpsons da anni di banalità grafica.

Kricfalusi's couch gag
Kricfalusi’s couch gag

Il grande e provocatorio animatore Bill Plympton ha scritto e animato tre ‘couch gags’: una per ‘Beware My Cheating Bart’, in cui Homer ripercorre la sua love story con il divano prima di conoscere Marge; una per ‘Married to the Blob’, in cui i Simpsons si lanciano in uno zapping scatenato, e un’altra per ‘Black Eyed, please’, in cui la famiglia interpreta una gangster story anni ’30, con un finale apparentemente cruento ‘alla Tarantino’.

Plympton's couch gag1
Plympton’s couch gag1
Plympton's couch gag3
Plympton’s couch gag3

La sigla di testa dell’episodio “The fabolous faker boy’ del 12 maggio 2013 fu realizzata in ‘Stop Motion’ dallo Stoopid Buddy Stoodios dell’attore Seth Green, produttore della serie ‘Robot Chicken’.

Robot Chicken's couch gag
Robot Chicken’s couch gag

Il regista Guillermo Del Toro ha diretto i tre minuti di di apertura dello speciale “Treehouse of horror XXIV”, con numerosi riferimenti a film horror e fantascienza e a opere dello stesso Del Toro come ‘Hellboy’ e ‘Il labirinto del fauno’.

Del Toro's couch gag1
Del Toro’s couch gag1
Del Toro's couch gag2
Del Toro’s couch gag2

Ultimo, ma solo in ordine di tempo, il polacco Michal Socha, per il lancio dell’episodio domenicale del 27 aprile 2014 “What expect when Bart’s expecting”.

Socha's couch gag1
Socha’s couch gag1

Realizzato con l’ACME Filmworks, la gag ricorda lo stile grafico ipercinetico utilizzato da Socha per il suo corto ‘Chick’ (2008). Socha è un fan della serie fin dagli anni ’90, amandone lo stile grafico molto rifinito nei dettagli, e soprattutto adora Barney l’ubriacone, Blinkey (il pesce mutante con 3 occhi apparso anche in ‘Futurama’), Krusty il Clown, Jeff Albertson ovvero l’Uomo dei Fumetti, e (come dagli torto?) il terribile Mr. Burns.

Socha's couch gag2
Socha’s couch gag2

Per Socha ‘I Simpsons’ sono “… una serie che non invecchia, riescono sempre a divertire. Essere stato scelto dopo artisti del calibro di Plympton e Del Toro è bellissimo, ma non ce l’avrei fatta senza il supporto della Acme e del produttore Ron Diamond. Per il disegno l’influenza maggiore che ho avuto è di Saul Bass, e quanto all’animazione mi sono basato su film come ‘Fantastic Voyage’ di Richard Flecher e la serie francese ‘C’era una volta … la vita’ di Albert Barille … il mio film ‘Chick’ era un mix di 2D e 3D, ma la scelta della tecnica non influenza affatto lo script, mi aiuta solo a finire più in fretta.

Socha's couch gag3
Socha’s couch gag3

Dopo aver visto 500 couch gag non sapevamo cosa fare, poi ci vennero in aiuto alcuni semplici disegni in cui Homer mangiava un ‘sandwich’ con dentro la famiglia (in polacco ‘sandwich‘ e ‘small couch’ hanno circa lo stesso significato) ma era troppo poco per farne la ‘couch gag’, per cui ci chiedemmo: cosa avviene dopo? E abbiamo trovato molte idee su cosa far succedere all’interno del corpo di Homer. Ci siamo poi resi conto di non essere degli animatori in 2D così sopraffini, dato che tendevamo a perdere le proporzioni dei personaggi mentre ogni silhouette doveva rimandare a Homer, Bart, Marge, Lisa e Maggie. Abbiamo dunque optato di mixare l’animazione col 3D per ottenere il miglior risultato senza rinunciare all’effetto bidimensionale che volevamo. A questo proposito, abbiamo anche ridipinto ogni sequenza frame per frame e aggiunto una seconda animazione extra. Ci sono molte influenze di ‘Chick’: dai colori all’umorismo, ma trasposti nel pazzo universo dei Simpsons!”
(fonte: Animation World Network)

Una risposta a “Quanti artisti sul divano dei Simpsons!”

  1. Questa serie sarà una di quelle cose positive che lasceremo alle future generazioni. Il fatto che così tanti artisti possano esserne coinvolti è meraviglioso. Ci sarà mai qualche italiano tra questi in futuro? Donato Sansone o Blu potrebbero fare grandi cose. Hei Groening… che ne pensi?

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