13 Gennaio 2014 08:37

Novità per nuovi lettori

Tintin-Bruxelles-2011- fotoGoria

Dopo l’uscita televisiva di Nick Rodwell (il factotum della Moulinsart, che gestisce i diritti miliardari di Tintin per conto dell’erede, la vedova di Hergé, poi sposatasi proprio con il controverso Rodwell) che ha annunciato la possibilità di una nuova avventura di Tintin per il 2052 (ma forse molto prima), “al solo scopo di conservare i diritti sull’opera“, si è riaccesa la focosa (quanto inutile) discussione sulla sorte dei personaggi (non solo dei fumetti) dopo la morte dei loro creatori. Ne tratta in dettaglio Didier Pasamonik (click qui). Ma la discussione finisce per essere puramente accademica: in realtà, come la storia (non solo del fumetto) insegna, gli autori sono una cosa, i personaggi un’altra, gli editori un’altra ancora. Al di là delle affermazioni perentorie e definitive di qualche autore che ha desiderato la morte del proprio figlio (artistico) insieme alla sua, quel che poi ha veramente contato è stata la volontà di chi ha il potere di fare soldi con l’oggetto in questione. Eh, sì, perché sono le persone (vive) che fanno le cose e non bastano i dictat della malinconica nostalgia a impedirle. E’ poi la storia (commerciale) a decretare il successo o l’insuccesso delle nuove incarnazioni di vecchi personaggi. Così, se ai vecchi fan della serie Blake e Mortimer potrebbe non essere piaciuta un granché la ripresa dei loro eroi da parte di nuove (qualificatissime) squadre di autori, i nuovi fan ne comprano gli albi in quantità (come si trattasse di nuovi personaggi) e ne sono contenti. E lo stesso discorso si può fare per tutti i personaggi ancora in attività (o di nuovo in attività), creati da autori ormai defunti da molto tempo. Da un lato c’è sempre l’improponibile paragone fra le emozioni provate da ragazzini, leggendo per la prima volta certe storie (o vedendo certi film o certi telefilm ecc.), emozioni che si replicano -uguali e diverse- generazione dopo generazione, e le loro riprese aggiornate a tempi nuovi e diversi (per nuovi fan con antiche esigenze emotive, sempre le stesse in fondo), dall’altra c’è la capacità degli autori (nuovi e non) di saper dare vera ed entusiasmante vita a vecchi personaggi (come ai nuovi). Non fosse stato così, Topolino e Paperino sarebbero scomparsi dalla carta stampata poco dopo la nascita.
Sono sempre le persone a fare la differenza.

NickRodwell-Moulinsart-Tintin-fotoGoria-2011