9 Dicembre 2013 03:48

Sylvain Chomet presenta il suo nuovo film al Sottodiciotto film festival

sottodiciotto

Sabato sette dicembre al cinema Massimo di Torino ha avuto inizio la XIV° edizione del beneamato Sottodiciotto film festival.

La giornata d’apertura è iniziata con due grandi eventi: la presentazione della nuova serie di Calimero fatta alla presenza di Marco Pagot e Pietro Campedelli e l’anteprima nazionale di “Attila Marcel”, nuovo lungometraggio (il primo non a disegni animati) di Sylvain Chomet col regista presente in sala.

L’anteprima nazionale si è svolta in serata e ha fatto simbolicamente d’apertura al festival con tanto di autorità rappresentate dall’assessore alla cultura e dal sindaco della città. Questi ha ricordato come il Sottodiciotto film festival negli anni sia cresciuto anche d’importanza e, arrivato ai quattordici anni, ormai lo si può ritenere simbolicamente adolescente.

Prima del film viene proiettato il corto “Tour Eiffel”, primo esperimento in Live action fatto da Chomet per il film collettivo “Paris, je t’aime” inizialmente pensato come disegno animato. Il corto comico racconta di un mimo che cerca l’amore nonostante la gente lo scacci via infastidita.

Chomet racconta che la scelta di fare il corto in Live action  è figlia della grande motivazione di sempre; ovvero non arrivavano i finanziamenti per fare l’animazione e quando furono disponibili non c’era più tempo. Così è passato al live senza troppi problemi trovando che l’unica grande differenza sia che nell’animazione ci vuole più tempo per fare le cose.

Il film “Attila Marcel” racconta la vita di Paul, pianista trentatreenne dall’esistenza monotona e noiosa fino allo strazio trascorsa  insieme alle due iperprotettive zie suonando il piano nella loro scuola di ballo per bambini e coppie di mezz’età.  La sua vita monotona verrà stravolta dall’incontro casuale con la bizzarra Madame Proust, suo vicina di casa, che grazie all’uso di alcuni decotti “particolari” lo aiuterà a recuperare il ricordo della tragica morte dei suoi genitori, trauma che lo portò a perdere l’uso della parola.

Come gli altri protagonisti dei film di Chomet anche Paul è un personaggio “silenzioso”, ma in questo caso il suo mutismo è avvertito come strana da tutti gli altri che parlano normalmente. In questo caso, infatti, l’intenzione di Chomet  era permettere una maggiore identificazione col personaggio facendolo sentire più vicino agli spettatori. Senza contare il fatto che voleva sfruttare le eccezionali capacità mimiche dell’attore Guillaume Gouix.

È possibile riconoscere almeno altri tre aspetti fondamentali della poetica dell’autore: gli interni domestici all’antica con carta da parati ai muti e  arredati con mobili in stile e ninnoli che rendono il tutto più squallido che allegro; gli strani personaggi dal passato tormentato e le vecchiette incredibili con le manie assurde e una vitalità da ragazzine (memorabile la scena della corsa sulla spiaggia ubriache tra l’imbarazzo degli amici) e, per finire, una certa dose di critica verso lo stile educativo di quei genitori/tutori che impongono ai bambini di esercitarsi nello studio di strumenti musicali, come nel caso di Paul, per soddisfare le loro aspettative incuranti delle vere ambizioni dei figli.

Una gradita sorpresa sono state le canzoni, scritte dall’autore stesso, che accompagnano i ricordi recuperati da Paul. Il regista ha raccontato di aver iniziato a suonare nello stesso periodo in cui imparava a disegnare e che per lui musica e animazione sono due cose indivisibili perché entrambe basate sul ritmo.  L’ idea per il film è nata proprio da una canzone, intitolata “Attila Marcel”, che il regista aveva scritto anni fa e che ha inserito in diverse scene. Del resto non è un mistero che chi si occupi di animazione spesso sia anche un musicista e molti suoi collaboratori lo sono.

Le domande che sono state fatte a Chomet alla fine del film sono state molte, naturalmente gli si è chiesto cosa ne pensasse dei genitori che forzano i figli a fare qualcosa incuranti del loro reale interesse. Risponde che spesso chi fa questo ha subito a sua volta una costrizione simile, come le zie di Paul, e non si rende conto di quanto male possano fare. In quei casi il vero coraggio è riuscire a spezzare la “maledizione” trovando la forza di smettere.

Altra curiosità legittima era da dove avesse tirato fuori il nome Attila Marcell, era forse un omaggio ai grandi registi dell’animazione ungherese Attila Dargay e Marcell Jankovics? In realtà nemmeno l’autore sa da dove sia uscito fuori, ma lo aveva in testa e lo ha usato per la canzone.

Ancora gli è stato chiesto come mai i suoi personaggi siano sempre muti. Per quanto riguarda l’animazione si tratta semplicemente di un espediente per evitare di lavorare su una base registrata in precedenza avendo maggior libertà.

Per concludere Chomet ha ribadito che il suo tema preferito è la famiglia in tutti i suoi aspetti e ha annunciato, tra l’entusiasmo del pubblico che non sapeva il fatto, che il suo prossimo film riprenderà le mitiche “Triplette de Belleville” raccontando il rapporto con loro padre. Una vera notizia bomba!

Nei prossimi giorni, sempre nel Sottodiciotto film festival, verranno proiettati tutti i film di Chomet, chi non avesse mai avuto l’occasione di vederli prima è avvertito, sappiate che lasciano il segno.

Piccola nota di curiosità forse evitabile. Mentre l’autore di questo articolo si stava facendo autografare i dvd dal grande regista questo ha osservato colpito la copertina de “L’illusionista”, sembrava davvero sorpreso dalla scritta “Nominated al Premio oscar 2011” e ha detto di non sapere che il suo film avesse ricevuto un nomination. Eppure la nomination c’è stata, anche se nel 2010. Chi scrive non sa dire se lo stupore fosse dovuto all’anno sbagliato. Ma per quanto intimorito dall’emozione di avere davanti uno dei suoi registi preferiti l’impressione era che questi proprio non sapesse la cosa in generale.

Come questo possa essere possibile non lo so, ma se qualcuno ha la possibilità di chiederlo a Sylvain Chomet in persona avrebbe la mia gratitudine.

Buon festival a tutti!