11 Novembre 2013 17:00

Diritti propri e altrui, scavando scavando

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Scava, scava, la Talpa trova proprio di tutto nella Grande Rete, anche discussioni (periodiche) su temi delicati come il “diritto di autore” (che è composto da diritto patrimoniale e diritto morale, con il corollario dei diritti connessi all’esercizio del diritto d’autore, e che è solo uno dei tanti diritti del cittadino)… Sei un disegnatore e, per esempio, fai dei bei disegni con dedica per i fan in un festival o una fiera. Puoi pensare di poter accampare diritti di autore sui disegni che regali o vendi ai fan? Il buon senso della gente comune direbbe di no, ovviamente, proprio come per  un quadro o altra analoga opera regalata o venduta, a meno che non ci sia un “contratto” scritto fra te e il fan (come nella cessione di un quadro). I diritti passano, logica e legge sembrano suggerire, al nuovo proprietario dell’oggetto fisico, che ne può fare sostanzialmente ciò che vuole (salvo diversi accordi scritti). Possibile che non resti nemmeno un residuo di diritto morale sulla proprietà intellettuale? Può il disegnatore impedirne, per dire, la pubblicazione o la diffusione? Interessante quesito, che nel campo dell’arte dovrebbe essere ampiamente risolto da tempo immemore. In effetti, qualche anno fa, alla SIAE (click qui per la faq della SIAE sul diritto di autore) un membro del Comitato Arti Visive e altre figure autoriali per la sezione Fumetto (cui abbiamo rubato l’immagine in cima a questo post) spiegava ai Dirigenti SIAE i motivi per cui sarebbe stato opportuno e giusto avere una legge che ampliasse l’uso dei Diritti Connessi anche agli originali a fumetti (tipo “che l’autore riceva una piccola cifra ogni volta che il suo originale viene esposto in una mostra ecc. anche se lo ha regolarmente ceduto ad altri…”). Spiegarlo lì non è stato poi così difficile, il tale di cui parliamo è stato estremamente convincente, ma fare una legge, invece è tutta un’altra faccenda, e infatti…
E se poi, addirittura, l’oggetto del disegno non fosse nemmeno di proprietà esclusiva del disegnatore? Il caso è tipico per i disegnatori Bonelli o Disney o di Supereroi. Lavorano con personaggi sui quali non hanno alcun diritto (e, anzi, talora hanno firmato un contratto che pone ai disegnatori dei vincoli precisi). Di solito fanno disegni raffiguranti, che so, Tex o Topolino o Spider-man e, senza avere in mano alcuna liberatoria scritta dell’editore, alla buona li consegnano ai fan, i quali diventano così i nuovi proprietari de facto dell’oggetto fisico, e i disegnatori, non avendo stipulato alcun accordo scritto con il fan in questione, ne perdono i diritti patrimoniali.  In cambio hanno ricevuto soldi o l’affetto del fan (o di un mercante). Il diritto residuo sul personaggio (il diritto morale) resta in capo al titolare del diritto stesso (cioè il creatore originario del personaggio, o l’editore, per esempio), ma difficilmente potrebbero impedirne l’uso da parte del proprietario dell’oggetto, nemmeno in caso di uso commerciale, se questo non lede in qualche evidente modo il diritto morale (o patrimoniale o connesso residuo) del creatore-editore. Insomma, i disegnatori di personaggi altrui fanno davvero un gran bel regalo ai fan. Ma lo sanno? I fan forse sì (e di solito lo apprezzano assai, e i mercanti ancor di più), ma i Disegnatori? Meglio che lo sappiano, così da non farsi figure accampando a posteriori diritti che non hanno (più).
Diversa la situazione per le tavole originali facenti parte di un racconto a fumetti?  Non molto, in fondo, se si è lavorato su personaggi altrui. Non si hanno diritti sui personaggi, nemmeno i diritti morali (e, comunque, se ci fossero dei diritti, andrebbero divisi e condivisi con i relativi sceneggiatori, quanto meno). Si hanno diritti sull’oggetto fisico,  in assenza di accordi scritti diversi, ma facilmente questi si perdono per usucapione (è un classico, purtroppo per loro). Quindi, occhio: se si vuole conservare dei diritti, carta canta ed è altamente sconsigliato dimenticarsi della propria opera originale per un periodo superiore a quello dell’usucapione, o si resta con il classico pugno di mosche. E si rischiano pure figure, quelle di cui sopra. Disegnatore avvisato… è meglio che passi dall’avvocato (o al proprio sindacato, se è iscritto).
E gli sceneggiatori? Hanno diritto a qualcosa, per esempio sul ricavato dalla vendita delle tavole disegnate di un storia? La logica suggerisce di sì. In tal caso quanto devono dare ai colleghi sceneggiatori, i disegnatori che hanno venduto le tavole originali? Altrove (dove gli autori si sono riuniti in sindacato, per esempio) queste faccende pare trovino semplici soluzioni (scritte, naturalmente). Ma in Italia? I disegnatori danno la quota spettante ai colleghi sceneggiatori? O ritengono di essere i padroni assoluti delle tavole originali (che però in quella forma non esisterebbero proprio, senza il lavoro dello sceneggiatore)? Bella questione, che meriterebbe una definizione definitiva, prima o poi. E l’artistico delirio di onnipotenza tiene conto anche dei diritti altrui? Quelli dell’editore, per dire, o quelli legati a ciò che altrove viene definito “fair use” e che la Rete ha amplificato? Di tanto in tanto emergono proprio dalla Rete focose discussioni su questi e altri temi legati al mondo del fumetto e zone limitrofe. Il fatto che ancora se ne parli con veemenza potrebbe far pensare che la problematica complessiva non sia ancora stata risolta (non per nulla Ivo Milazzo è ancora in trincea, da oltre dieci anni, per una specifica integrazione di legge), o che l’ignoranza delle leggi sia ancora molto alta, persino in chi opera professionalmente in un settore specifico (per la gioia degli avvocati). Mah, che dire… Spunti di approfondimento ce ne sono in abbondanza. Ma questo è solo quanto noi talpe abbiamo scovato scavando fin qui. Se lavorate nel settore, è meglio che ve le studiate a fondo, tutte, ma proprio tutte, le leggi (e la giurisprudenza) che riguardano il vostro lavoro. Non prendete per oro colato le nostre citazioni raccolte dal sottosuolo della Grande Rete: siamo solo talpe e ci vediamo poco, si sa.

LaTalpa-fotoGoria-disegnoRovero[Nota tecnica talposa: il disegno che precede questo articolo è rubat… er… pubblicato in base alle leggi vigenti, nazionali e internazionali, relative al diritto di cronaca, di stampa, di produzione e diffusione di notizie, informazioni e conoscenze, dei diritti di studio, dibattito e approfondimento scientifico e culturale, nonché in base ai concetti di citizen journalism, non profit journalism, fair use e fair dealing, e della libera circolazione di questo e quello ecc. ecc. ecc. Il disegno è di Gianfranco Goria che è pure il titolare esclusivo di tutti i diritti di autore connessi agli stessi e anche sconnessi, ma non lo abbiamo nemmeno avvisato della pubblicazione, in forza di qualcuno dei nostri diritti citati poco sopra, di cui peraltro egli è a piena conoscenza, avendo dovuto studiare Diritto pubblico e privato per anni e anni, pover’uomo… E, comunque, anche non ne fosse stato a conoscenza, si sa che “Ignorantia legis non excusat” e “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza“. La Talpa]