10 Settembre 2013 13:31

Macchiavello l’ha fatta grossa!

MACCHIAVELLO – A QUESTO GIRO L’HO FATTA GROSSA !

1Non so nemmeno come chiamare questo bellissimo volume che, contemporaneamente, è libro/catalogo/ intervista/raccolta di saggi, su uno dei massimi talenti artistici italiani qual è Enrico Macchiavello, le cui opere saranno celebrate nella Mostra Internazionale dei Cartoonists, organizzata dall’Associazione “Rapalloonia!” del 21 settembre (fino al 6 ottobre), in quel di Rapallo.

E’ difficile scrivere meglio e di più dell’analisi critica di un altro “gigante” del fumetto italiano come Carlo Chendi: “Gli artisti si distinguono dalla gente comune perché hanno qualcosa in più: un terzo occhio che permette loro di vedere quello che tutti quelli che hanno solo due occhi (e sono la maggioranza) non riescono a cogliere. L’umanità che Enrico Macchiavello, appunto col terzo occhio, mette grottescamente in caricatura, con ironia ma senza eccessiva cattiveria, fa vedere come si comportano abitualmente uomini, donne, giovani, vecchi, ricchi, borghesi, poveri. I protagonisti dei disegni, illustrazioni, figurine, cartoni animati, sculture, quadri e fumetti sono gente comune, umorale, grossolana, grottesca, sguaiata e un po’ truculenta”.

2Chendi si diverte a rintracciare, nella costruzione dell’universo di Macchia, le fonti d’ispirazione e, devo dire, ne trova tante: dal Satyricon di Petronio Arbitro a Rabelais, da Jaroslav Masek a Hieronymus Bosch, da Goya a Gosz. Per non parlare dei veri e propri fumettisti come Al Capp e Jacovitti.

Giusto per divertirsi al gioco di Chendi, aggiungerei anche alcune caratteristiche del futurismo italiano quali, per iniziare, l’ecclettismo. Come Macchia, anche i futuristi facevano di tutto, compresa la pubblicità (che so, Depero lavorava per la Campari come Macchia, oggi, per la Ceres o per gli Skifidol). L’artista che vive in una sorta di “sfera celeste” non c’è più. Per continuare, l’uso del colore e della composizione futurista e basti ammirare “La risata” di Umberto Boccioni (1011) che moltiplica i punti di vista della scena (irridente, per altro agli schemi della vita tradizionale). E che dire della sperimentazione sui complessi plastici nell’olio “Big Sale” di Fortunato Depero (1930). Confrontate queste opere coi “disegnini” di Macchiavello e parliamone.

3Tutto si muove velocemente nel futurismo, così come tutti si muovono continuamente nelle opere di Macchiavello, solo con un senso di agorafobia, di angoscia collettiva.

Il libro accoglie anche i contributi di Barbara Schiaffino, di Laura Tuvo (che “dipinge” un’originale biografia dell’autore) e di Fausto Oneto, titolare del mitico ristorante U Giancu a Rapallo, per il quale Macchia ha realizzato logo e fantastiche tovagliette.

Divertitevi ad ammirare i personaggi di Macchiavello. Quella disastrata umanità spesso “pescata” nei caruggi di Genova, quegli zombie sempre in fuga, alieni che imitano gli umani, il panico come costante esistenziale. Ma forse hanno ragione i mostri di un fumetto di Macchiavello (Lusus Naturae) quando dicono: ”Qui il mostro è l’homo sapiens”.

[Recensione di Nico Vassallo]

MACCHIAVELLO

A QUESTO GIRO L’HO FATTA GROSSA !

Tunué – Editori dell’Immaginario

(96 pagine, Euro 16,90)

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