1 Maggio 2013 05:14

Will Eisner: lavoratore del fumetto

WillatWork3Gran bel regalo alla redazione di afnews: le bozze quasi definitive (in pdf) del volume di Andelman, in uscita per la DOUbLe SHOt il 16 maggio 2013. Regalo arrivato tempestivamente in prossimità del 1° maggio, visto che racconta i 70 anni di lavoro di un artista impareggiabile.
Will Eisner – una vita per il fumetto di Bob Andelman – La biografia ufficiale del padre del romanzo a fumetti. Un libro di 460 pagine che ha coinvolto, nelle ricerche, più di 75 persone. Ma non spaventatevi per “la mole”: è piacevole, scorrevole, divertente.

Non è una semplice traduzione dell’edizione statunitense, pubblicata nel 2005, con il titolo Will Eisner: A Spirited Life dalla M Press (marchio editoriale della Dark Horse), ma l’edizione completa dei materiali prodotti da Andelman per raccontare la vita di Eisner. L’edizione italiana, inoltre, si arricchisce di ben 100 pagine di interviste a personaggi come Howard Chaykin, Denis Kitchen, ma anche Benjamin Herzberg, uno “smart guy” – come lo definisce Andelman – che ha aiutato Eisner nella lavorazione de Il complotto e Fagin l’ebreo. Oppure Ted Cabarga, che lavorò con Eisner nella produzione di PS Magazine, la rivista dell’esercito statunitense. Ci sono ben 13 interviste che rendono questa edizione italiana unica nel suo genere e, a dir poco, internazionale.

NYHeraldTribunebyNatFein3Eisner, e sembra un tragico destino dei “grandi” (anche a Schulz successe lo stesso), morì il 13 gennaio 2005, quando il libro era pressoché terminato ed andava in produzione.

Andelman passò 2 anni con lui ma altre decine di persone che l’hanno conosciuto o ci hanno lavorato, hanno dato il loro contributo (tra i quali il nostro amico e Complice dell’Anonima Fumetti, Andrea Plazzi).

Come tutti gli amanti del fumetto sanno bene, Will Eisner era un genio e un pioniere che ha ispirato intere generazioni di artisti e non solo di fumettisti.

Era sopra tutti gli altri! Da imporre “per legge” nei corsi di arte del fumetto delle nostre Accademie.

spiritdailiesScott McCloud, autore di Capire il fumetto e Reinventare il fumetto, cita l’influenza di Eisner in qualsiasi cosa che vada dalla letteratura al cinema, ricordando che autori come Michael Chabon (romanziere, vincitore del Premio Pulitzer con Le straordinarie avventure di Kavalier e Clay), Frank Miller (autore di fumetti e regista, autore di Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Sin City), Art Spiegelman (vincitore del Premio Pulitzer con Maus), Steven Spielberg (regista di E.T., Incontri ravvicinati del terzo tipo, Lo Squalo), Quentin Tarantino (sceneggiatore e regista, autore di Pulp Fiction) e Matt Groening (autore de I Simpson) hanno riconosciuto pubblicamente l’influenza di Eisner.

Non è un libro tecnico (come i manuali che Eisner aveva prodotto per l’esercito americano), non vuole approfondire tanto il “segno” distintivo di Eisner ma raccontare la storia affascinante della sua vita, con tanti episodi molti dei quali visti da diversi punti di vista. Storia di un artista che era anche un imprenditore e che conobbe alternativamente povertà e benessere, rifiuti e trionfi.

Fondò lo Studio Eisner & Iger, l’Universal Phoenix Feature Syndicate per la distribuzione dei suoi prodotti editoriali, assunse decine e decine di giovani disegnatori, anche nei tempi della Grande Depressione. Quanto sarebbe bello avere anche oggi in Italia un uomo come lui !

PS_1_FrontL’azione manageriale di Eisner ispirò Jack Kirby, anche se con risultati meno efficaci.

Pensate che, a 22 anni, divenne uno dei primi cartoonist proprietari delle proprie creazioni (accordo con Busy Arnold e il Register & Tribune Syndicate). Per farvi un’idea dell’importanza di questa conquista, sappiate che Bob Kane non divenne mai proprietario di Batman !

Eisner capì per primo che la proprietà era fondamentale perché ciò garantiva il controllo creativo.

Tutti lo ricordano per The Spirit. Ebbene, Eisner non volle mai farne un supereroe, come voleva la “moda” del tempo. Al massimo, una mascherina e un cappello!

Ma quale straordinaria invenzione fu quel personaggio. Controcorrente, ironico, “umano” fino in fondo.

La base di Batman era una complessa caverna nei sotterranei della maestosa tenuta Wayne. Superman si cambiava d’abito nei vicoli e nelle cabine telefoniche e, inseguito, si isolava nella sua Fortezza della Solitudine, al Polo Nord. Per Spirit, Eisner creò una magione sotterranea sotto il cimitero di Wildwood, a Central City.

1-Copertina-una-vita-per-il-fumetto“Non saprei dire se io, un ebreo, fossi consapevole del fatto che l’idea per le origini di Spirit era “cristiana”, nel senso della resurrezione. Credo che si trattò di una soluzione trovata istintivamente: mi serviva un posto per mostrare dov’era andato dopo la sua ‘morte’. Ero rimasto affascinato dall’idea dell’animazione sospesa dopo avere letto un articolo su una persona creduta morta dopo un arresto cardiaco e tornata in vita poco dopo. Pensai: ‘Ehi, che idea grandiosa. La userò subito’.

Così, dopo che tutti lo avevano creduto morto, feci tornare il detective Denny Colt nei panni di Spirit”.

The Spirit fece la sua prima apparizione il 2 giugno 1940, in cinque edizioni domenicali di quotidiani, per una tiratura complessiva di un milione e mezzo di copie. Uno di questi, The Philadelphia Record, registrò un aumento del 10% della tiratura dopo l’apparizione dell’eroe mascherato.

Grandioso il racconto degli anni della guerra. Eisner venne arruolato nel 1942 e rimase nell’esercito per 4 anni. Forse voleva combattere i nazisti, gli sterminatori del popolo ebraico, ma fu assegnato a compiti amministrativi. Arrivò fino al Pentagono col compito di produrre materiale visivo e realizzò manuali d’uso a fumetti.

WillatWork1Il volume racconta poi gli anni del dopoguerra, il suo lavoro ricco di episodi memorabili.

Si sposò con Ann nel 1950, nacquero John e poi Alice. Si raccontano le vicende della rivista tecnica per l’esercito “PS Magazine”(The Preventive Maintenance Monthly), della quale si occupò anche l’FBI. E, ancora, i suoi rapporti con Al Capp (il creatore di Li’l Abner), con Milton Caniff, con Burne Hogarth (il disegnatore di Tarzan), con Stan Lee. L’ intera “mitica” epopea del fumetto americano.

Vengono narrati il periodo underground, gli anni della Kitchen Sink Press, etc.. (Etc…perché è infinita la sua vicenda artistica ed imprenditoriale. Non sembra possibile che un sol uomo abbia prodotto così tanto!).

Con suo grande imbarazzo, gli hanno dedicato, in vita, un Premio, l’Eisner Award, il più prestigioso riconoscimento del mondo del fumetto.

warrenspirit2Finisco l’articolo perché mi rendo conto che forse è un po’ noioso. Non così, credetemi, il volume di Andelman.

Lo finisco però con la citazione di Contratto con Dio del 1978, il primo romanzo a fumetti per adulti, dove Eisner cambia ancora stile. Il libro cita il suo dolore per la perdita della figlia Alice e attribuisce a questo episodio la nascita della Graphic Novel (anche se Eisner non amava questo termine).

Lo cito perché non mi stanco mai di rileggerlo. La disperazione di Frimme Hersh, un ebreo devoto che rescinde il suo patto con Dio dopo la morte della figlia, appartiene all’universalità del dolore, versa una luce tragica e fatalista sulla condizione dell’uomo.

Meno male che ci sono ancora i fumetti a darci un po’ di felicità!

[Recensione di Nico Vassallo]

Will Eisner – una vita per il fumetto

Autore: Bob Andelman

Casa editrice: DOUbLe SHOt

Pubblicazione: 16 maggio 2013