15 Maggio 2013 15:50

Brian the Brain da adolescente

immagine brianVa detto che l’editore Nicola Pesce sta facendo un ottimo lavoro, specializzando i suoi prodotti attraverso una meticolosa scelta qualitativa. Noi di afnews scriviamo recensioni di libri a fumetti (o sui fumetti) dopo una severa cernita preventiva di tantissime proposte che arrivano, ogni giorno, in redazione. Il fatto che ultimamente NPE appaia spessissimo nei nostri articoli, testimonia di un impegno editoriale d’alto profilo. Preferiamo non scrivere nulla sui fumetti di media qualità. Quella bassa poi, non la prendiamo nemmeno in considerazione. In un mercato ci sta tutto, per carità! Ma quando “l’asticella si alza”, ce ne accorgiamo subito. Direte voi: è facile parlar bene di un fumetto di Martín. Non è vero! Abbiamo già visto autori, anche celebri, cadere, non saper tenere l’ispirazione, dissolversi in un “universo creato” che non hanno più saputo sviluppare.

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Martín non è caduto. Anzi, in questo splendido episodio di Brian, asciuga ancora il suo linguaggio, lo sintetizza, lo raffredda. Il suo mondo non è crudele a priori. Lo è la realtà che viviamo. L’autore se ne accorge e, per non farsi travolgere dall’angoscia, si rifugia in un nitore che odora di disinfettante, elimina i germi dell’emozione come in una sala operatoria.

Il disegno è netto, solo china e bianco, molto bianco, a descrivere la condizione di un ragazzo col cervello esposto adottato (o comprato) da una multinazionale, la Bio Lab, che lo fa vivere in un grande laboratorio. Le sue facoltà paranormali sono notevoli ma, chi lo ha già letto, sa che non c’entra nulla con un X MEN della Marvel. Le sue facoltà umane sono invece da apprezzare. Gentile, osserva con un po’ di preventivo disincanto, la possibilità della normalità, dell’amore per esempio. E’ intelligente, è colto (ha un sacco di tempo per studiare), è infinitamente più saggio di qualsiasi adulto. Quando gli parlano della possibilità della clonazione, risponde: “ No, perché una genetica identica, non implica una personalità identica. Non sarebbe la stessa cosa.” Vi ricorda, per caso, qualche dibattito di oggi?

Immagine brian 3Quando lo leggerete, cari appassionati, soffermatevi sulle prospettive nette, perfette, da Accademia di Belle Arti. Notate il senso di “trasparenza” o la sequenza delle inquadrature quando, per esempio, un ragazzo compie una strage con una pistola automatica (vi ricorda, per caso, qualche cronaca di oggi?). Mi ha colpito un particolare. Tutti i personaggi sembrano giovani, anche i medici, i ricercatori, gli adulti insomma. E’ inquietante il modo di vedere e disegnare i personaggi dell’autore spagnolo! Più che un messaggio appare come uno scherzo crudele. Viviamo tutti in un mondo dove la gioventù sembra diventata, di per sé, una positività valoriale (basta leggere la cronaca politica), indipendentemente da tutto. Martín non ci casca. Tutti giovani? Tutti ugualmente colpevoli o innocenti, come i vecchi. Altro divide gli uomini. Dignità? Solidarietà? Indulgenza? Fate voi!

Non è un caso che il TIME lo abbia definito “il miglior disegnatore europeo di fumetti” o la rivista The Face l’abbia incluso nella lista dei “50 disegnatori del secolo”.

Giustificatissima, a mio parere, una frase della lucida introduzione al fumetto di Alessio Trabacchini, sul “debutto” artistico dell’autore; “ Era la percezione chiara ma difficile da accettare che, nelle crude storie di tortura, omicidio, pedofilia, autolesionismo e massacro fossero assenti tanto il compiacimento quanto la condanna, che Martín riuscisse veramente a trattare qualunque tema o situazione come fosse mera informazione da processare e trasformare in aspetto estetico”.

In questo episodio di Brian però mi pare che qualcosa sia cambiato. Che l’etica acquisti un valore diverso, come una nota che cambia di ottava: sempre mite e disincantata ma ugualmente in grado di trasformarsi in speranza.

[Articolo di Nico Vassallo]

BRIAN THE BRAIN

Brian da adolescente

di Miguel Angel Martìn

Edizioni NPE

 

In attesa dell’uscita del volume NPE: