15 Aprile 2013 06:46

Rosco e Sonny, due simpatici poliziotti

rosco1Gli eroi di carta spesso sono eterni, non invecchiano né tanto meno muoiono. Talvolta scompaiono, ma solo perché il loro creatore è morto oppure si è stancato di loro, lasciando spesso nel rimpianto i lettori. Rosco e Sonny invece hanno abbandonato il mondo delle nuvolette giusto un anno fa, il 5 maggio 2012, quando sul Giornalino – la loro “casa” per trentun anni – è apparsa l’ultima avventura, intitolata profeticamente “Missione finale”. La serie ha proposto almeno 280 episodi, con cadenza quasi mensile e nel corso degli anni ha conquistato l’interesse di migliaia di piccoli lettori, sia per il taglio talora caricaturale del disegno (prima di Giancarlo Alessandrini, poi di Rodolfo Torti) che per la vivacità delle storie, scritte inizialmente da Claudio Nizzi e poi proseguite da Rudy Salvagnini. Forse Rosco e Sonny non sono due personaggi originali, perché possono ricordare molte coppie di poliziotti televisivi o letterari,da Starsky e Hutch al gruppo dell’87^ Distretto di Ed McBain. Ma Nizzi e Alessandrini nelle prime storie realizzaterosc o2, prima di passare ad altri impegni presso Bonelli e il Giornalino, hanno tratteggiato perfettamente i caratteri dei due protagonisti, amici da sempre, scapoli e giovanili, uguali sul lavoro ma diversi fisicamente, perché Rosco è biondo, con baffi e molto riflessivo (in qualche tavola di Torti ricorda Martin Mystère), mentre Sonny è più giovane, ha una testa rossa e riccia, vivace e sportivo. Insieme formano una bella coppia, lavorano nel 15^ Distretto di una città tanto simile a New York, agli ordini di un capo che abbaia molto ma forse non morde. In tutti questi anni hanno indagato su tutto e non solo a New York. Alla fine forse si sono stancati, o meglio la direzione del Giornalino ha deciso che in trent’anni i tempi e i gusti sono cambiati, e forse era meglio darci un taglio. Ma in tanti sperano in un ripensamento, anche gli stessi autori, Salvagnini e Torti, che nell’ultima tavola hanno lasciato una porta aperta. Rosco ha deciso di diventare scrittore per raccontare le loro avventure, a cominciare dalla prima, “Lo scippo”, apparsa nel 1981, mentre Sonny vuole diventare allenatore di baseball. Il loro capo dice che la polizia sarà sempre pronta ad accoglierli di nuovo: “Se avessi bisogno di voi – dice il capodistretto – voglio vedere se avrete il coraggio di dire di no”. “Questo mai, capo” è la laconica risposta di Sonny mentre Rosco ridacchia sotto i baffi. E’ passato un anno, e la speranza si sta affievolendo. O no? (Carlo Scaringi).

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