25 Marzo 2013 07:20

Saggio immancabile! Dovete averlo.

Topolino CopertinaSaggio immancabile nella vostra personale libreria per due ragioni. La prima è che viene raccontata la storia dell’editoria italiana degli anni ’30, attraverso documenti finora inediti (Archivio di Federico Pedrocchi e di Guglielmo Emanuel, il potente agente del King Features Syndicate).

La seconda ragione è che, lungi da essere un’opera d’interesse specialistico, ricostruisce una storia alla base del nostro innamoramento dell’arte del fumetto. E come se tutto…iniziasse allora!

Per spiegarmi cito l’articolo sulla nascita dell’Avventuroso, il 14 ottobre 1934, edito da Mario Nerbini. Andò a ruba! I ragazzi che avevano finito le elementari e iniziavano il ginnasio si buttarono su quel brutto foglio, tutto figure, per niente edificante, detestato da insegnanti e genitori. Quel foglio divise quella leva (1923/1924) anche dai ragazzi che avevano solo qualche anno di più e che non vissero quel periodo di ribellione (non capivano il fumetto e non l’hanno capito più) .Erano i ragazzi di Gordon e furono legati per tutta la vita da un segreto comune. Molti di essi entrarono per ultimi nel massacro della guerra.

Topolino1Gli anni ’30! La scoperta di Topolino, Flash Gordon, L’Uomo Mascherato, Mandrake e poi la censura, le proibizioni del 1938 che salvarono dal bando solo l’opera di Walt Disney. Tutti epurati…eccetto Topolino!

Tutto viene investigato con acume e con l’attenzione da investigatori da parte degli autori del saggio e vengono trovate prove, lettere, ricostruzioni d’ambiente.

Quel periodo straordinario in cui l’America “sfonda” sull’immaginario italiano ( tra 1933 e il 1938 il fumetto era salvo!) viene svelato con puntiglio scientifico. Poi tutto cambia. Il regime svolta verso “l’autarchia culturale”, istituisce la Commissione per la bonifica libraria (sic!), tristemente nota per le epurazioni degli scrittori ebrei ma anche, al secondo posto, per gli interventi sulla letteratura infantile ( guarda un po’: il fumetto).

Abolizione di tutto il materiale d’importazione straniera facendo eccezione per le creazioni di Walt Disney…….riduzione alla metà delle pagine dedicate alla pura illustrazione con conseguente aumento del testo… La stampa per i ragazzi dovrà essenzialmente assolvere una funzione educativa, esaltando l’eroismo italiano, soprattutto militare, la razza italiana, la storia passata e presente dell’Italia. L’avventura avrà la sua parte, purchè sia audace e sana, ripudiando tutto ciò che vi è nelle storie criminali, paradossali, tenebrose e moralmente equivoche che inquinavano tanta parte della stampa per ragazzi…”

Topolino2Ma perché si salvò Topolino? Era considerato edificante? Ma è possibile in un fumetto che veicolava proprio lo spirito del New Deal rooseveltiano? Piaceva ai figli del Duce (come conferma, in un’intervista del 1995, Romano Mussolini)? C’è un fondamento sui rapporti tra fascismo e agenzie americane o sul fatto che Mussolini era profondamente legato al potente tycoon William Randolph Hearst (quello di Quarto Potere di Orson Welles)?

Fatto sta che la leggenda racconta che sul documento nel quale si elencano i fumetti americani da proibire, Benito Mussolini appose l’annotazione autografa “Eccetto Topolino”. Fatto sta che il suo editore in Italia, La Mondadori, si salvò col topo! Almeno fino a tutto il 1943, con le ostilità con gli USA già iniziate nel febbraio del ’42!

Gli autori hanno indagato il mistero. Leggete il libro…sapete che non racconto mai le trame.

Mi hanno impressionato i titoli dei giornali del periodo che coinvolgevano i genitori nell’opera di ”bonifica” contro il fumetto: “DIFENDERE L’ANIMO GIOVANILE DA UNA LETTERATURA DANNOSA” oppure “MENTRE IL FASCISMO SI PRODIGA LA PSEUDO-LETTERATURA PERIODICA AVVELENA L’ANIMO DEI FANCIULLI”.

Topolino3Qualcosa deve essere rimasto nella testa dei nostri genitori se anch’io ho dovuto nascondere, molto più tardi, gli albi di Tex o Diabolik !

Il magnifico saggio è organizzato per sezioni dove vengono tracciate le storie editoriali specializzate come la Mondadori, la Nerbini, la Vecchi, le reazioni del Fascismo, la “scuola di Federico Pedrocchi” che, con Cesare Civita e Cesare Zavattini, pone le basi del moderno fumetto d’autore. L’ultimo capitolo accenna alla guerra civile e traccia interessanti spunti per una storia del fumetto nei primi anni del Dopoguerra.

Spero che gli autori, in un prossimo saggio, affrontino anche questo periodo ancora non esplorato a fondo. E’ un augurio! Credo che il fumetto abbia bisogno non solo della passione collezionistica ma anche di attente ricostruzioni storiche, come quelle affrontate in questo volume.

[Recensione di Nico Vassallo]

Eccetto Topolino

Lo scontro culturale tra Fascismo e Fumetti

di Fabio Gadducci – Leonardo Gori – Sergio Lama

(Nicola Pesce Editore, Euro 35, 431 pagine)

.