13 Gennaio 2013 01:53

L’Asso di Picche di Alberto Ongaro e Hugo Pratt

Asso di Picche pag.1L’Asso di Picche di Alberto Ongaro e Hugo Pratt, a cura di Gianni Brunoro e Paolo Gallinari. Bel saggio di 215 pagine sul personaggio creato da due autentici geni: Pratt e Ongaro. Hugo Pratt è al suo debutto, prima a Venezia poi a Buenos Aires, chiamato con Ongaro ( siamo nel 1950) dal mitico Cesare Civita. Nella sua nuova patria Pratt rimase oltre 10 anni, continuò le avventure dell’Asso di Picche e l’Argentina gli regalò importanti amicizie, frequentazioni con l’intellighenzia e, infine, l’amore. Non ha caso, ancor oggi, più che veneziano, è considerato da molti un esponente del fumetto sudamericano insieme al Asso Di Picche pag 3suo amico Alberto Ongaro, al quale spetta l’onore, insieme ad Osterheld, di aver scritto alcune delle pagine più innovatrici della “nona arte” argentina.

Il loro fumetto, l’Asso di Picche o As de Espadas, come fu ribattezzato in spagnolo, fu un’autentica rivelazione per i lettori di tutto il mondo, un “trionfo di dinamismo visuale”, come scrive Brunoro.

Il tratto caratteristico della matita di Pratt già si intravvede (a mio parere, soprattutto nei volti) ma il suo disegno risente ancora dell’influenza di Milton Caniff, il suo idolo.

Asso di Picche pag.2Questo vero e proprio caso editoriale viene analizzato dai curatori di questa pubblicazione, con puntiglio scientifico, sviluppando le ragioni tecniche e storiche del successo del personaggio mascherato. Ma la sua magia, per fortuna, ancora ci sfugge e sarà sempre così, come nelle vere opere d’arte. Ma non crediate di leggere solo un saggio. Oltre la metà del libro contiene infatti alcune splendide avventure, pubblicate allora dalla rivista Salgari (Editorial Abril). Sono storie tra il 1949 e 1950.

La “classica” sequenza della letteratura disegnata: l’audace giustiziere indaga – incappa in una trappola mortale – si salva grazie alla sua abilità, che in un normale fumetto capita una o due volte ad episodio, qui è frenetica come in un film accelerato. Il lettore ne è letteralmente travolto, la fantasia del racconto accanto alla dinamicità dello stesso non hanno praticamente limiti. Non manca l’assistente utile (l’orientale Wang) e la fanciulla dell’eroe, Diana, che contribuiscono a “serrare” i colpi di scena.

Una chicca!

[Recensione di Nico Vassallo]

Asso di Picche dall’Argentina di Alberto Ongaro- Hugo Pratt

a cura di Gianni Brunoro e Paolo Gallinari

Inserto della rivista FUMETTO a cura dell’ANAFI