29 Ottobre 2012 12:26

Enrichetto Cosimo, Alla ricerca del Manga Mangante

Copertina COSIMO ( RAFFAELLI)Volete divertirvi davvero con un libro/fumetto (Boh! Chiamiamolo così)? Compratevi questo volume di Luca Raffaelli, uno dei più importanti esperti di fumetti in circolazione in Europa: Enrichetto Cosimo Alla ricerca del Manga Mangante, Einaudi Ragazzi, 211 pagine, Euro 12,00. In realtà, è un libro a due mani: il testo è di Raffaelli, i disegni/lettering/illustrazioni sono di Andrea Cavallini, un vero maestro dell’hand made typography. Le esilaranti pagine di Enrichetto Cosimo sono così “mescolate” con la grafica, da non farti mai capire dove finiscono le une ed inizia l’altra. Stai leggendo un romanzo o sfogliando un fumetto? Ti spiazza! Era forse dai tempi di Spirit di Will Eisner che non si assisteva ad un esperimento fumettistico dove il lettering diventa parte integrante della storia, è ”attivo” e non didascalico. Si narrano le avventure di un viaggio a Tokyo di un gruppo strampalato di adolescenti ( Enrichetto Cosimo appunto e i suoi amici, Beatrice e Polletti). Devono recuperare 32 albi di Robostrak autografati dall’autore di manga Shimitzu Furukawa, altrimenti Cosimo sarà letteralmente “stracciato” dal cattivissimo e violentissimo bullo della scuola, Frangipane.

Copertina COSIMO N.2 ( RAFFAELLI)E così il libro diventa un diario di scuola, ma anche una raccolta di lettere a parenti immaginari, ma anche (mi sembra d’essere Veltroni) un cahier de voyage, esilarante come un romanzo di P.G. Wodehouse o, per rimanere all’attualità di un ragazzo nelle veci del narratore, alla Zia Mame di Patrick Dannis. L’universo dei personaggi parla un linguaggio da giovanissimi, dai termini “strani” ai disegni umoristici. I caratteri sono da incorniciare, ben più profondi di quanto si possa immaginare ad una prima lettura “distratta” dall’efficacia del lettering. Cosimo è fatalista, gentile, un po’ vigliacco ma trova intuizioni profonde sul senso della vita…spesso senza rendersene conto! Beatrice, rappresenta la solidità e la praticità “folle” (va subito al sodo senza tanta maionese) del genere femminile. Senza di lei, i maschi non avrebbero scampo. Diabolica la sua affermazione:” Ragazzi ci sono un sacco di problemi da risolvere in questo viaggio. Più confondiamo le acque, più disorientiamo la gente intorno a noi e più diventa facile che ce la caviamo”. Polletti è un po’ il filosofo stralunato del gruppo. Ma anche i personaggi di contorno sono azzeccatissimi. La madre di Cosimo sembra un’avvilita casalinga di una periferia americana; l’hostess sull’aereo è esilarante, con le parole che le escono dalla bocca a cuoricino…tutte iiii! E ci sono i prepotenti (Frangipane, il boss degli autografi in Giappone) uguali a quelli che incontriamo tutti i giorni.

Inspiegabile la figura (non appare mai) di Fiorletta, un adulto che finanzia la spedizione in Giappone dei tre ragazzi. Non si sa perché! Secondo me è Luca Raffaelli che vuol vedere (letterariamente non letteralmente…accidenti mi sto facendo prendere la mano anch’io dai giochi di parole!) come va a finire la sua storia. Si scontrano forse due universi pazzi: quello dei ragazzi (esilaranti i capitoli sul viaggio aereo o le opinioni del protagonista per il giornalino della scuola) e quello degli adulti disadattati ed assenti (Cosimo, non vedendo mai il padre, lo immagina in avventure pericolosissime). Ma l’oggetto d’amore, il contenitore narrativo, è il fumetto: certo i manga sono in primo piano, i giovani cosplayers impazzano, ma lo stile racconta l’arte sequenziale nella sua complessità. Per questo lo consigliamo come regalo per i vostri figli adolescenti per Natale e come regalo per voi nel resto dell’anno. Se non fosse un premio “riservato” agli autori americani, il libro dovrebbe essere candidato all’Eisner Awards del prossimo anno.

Ho finito! Anzi, dimenticavo almeno una disarmante citazione del filosofo del gruppo. A un certo punto Cosimo chiede: “Scusa, Polletti….Senti a proposito delle tue conferenze…..Secondo te, perché un ciglio quand’è solo è maschio o quando sono tante sono femmine?”
“Gli uomini sono sempre soli, Enrichetto”.

Nico Vassallo