31 Maggio 2012 06:49

Saguaro, un western noir anni Settanta

sag01Fa un certo effetto vedere un pellerossa in groppa a una potente moto sullo sfondo delle rocce dell’Arizona. Poi si comincia a sfogliare il nuovo albo delle edizioni Bonelli, seccamente intitolato Saguaro, e si scopre una storia piena di tensione, violenta, aspra, spigolosa e spinosa come il cactus da cui prende il nome. Dietro un simile soprannome non poteva che celarsi un pellerossa, o meglio un indiano Navajo, protagonista di una vicenda che inizia nel 1972, giusto quarant’anni fa, quando Thorn Kitcheyan torna nella riserva dopo aver combattuto nel Sud-Est asiatico (Indocina e dintorni). Come tutti i reduci ha difficoltà a reinserirsi, forse aspira solo a vivere tranquillo, magari lavorando sodo in un campo, con casolare annesso, che vorrebbe acquistare. Ma si scontra subito con la dura realtà degli affari, impersonata per l’occasione da un proprietario e speculatore, nonché trafficante di droga, che a Window Rock vorrebbe fare il bello e cattivo tempo, magari con la complicità degli agenti della locale polizia indiana. Saguaro non avrà vita facile, rischia di morire, si scontra sag01bferocemente con narcotrafficanti e poliziotti, ma alla fine trionfa, magari un po’ acciaccato. Il personaggio – creato da Bruno Enna, apprezzato sceneggiatore di casa Bonelli – è un duro, forte, deciso, come erano di solito gli eroi del vecchio West, quello di Tex, e come Tex dovrebbe piacere ai lettori, per quel pizzico d’avventura, di cattiveria e forse di amore, come quello che sembra già sbocciare tra Saguaro e la figlia del capo della polizia. L’ambiente è quello giusto, al pari del mondo dei Navajo, una tribù famigliare in casa Bonelli come a Tex, e i disegnatori, da Fabio Valdambrini, autore del primo numero appena uscito, a Davide Furnò, copertinista della serie, sono tutti bravi. L’uscita di Saguaro sag01capre la tradizionale estate bonelliana, come sempre ricca di stimolanti novità, a partire dal secondo Zagor gigante, L’uomo che sconfisse la morte, in uscita a fine maggio, che sarà seguito da quello mensile, con lo Spirito con la scure ormai arrivato nel centro del Sud America, per proseguire con il consueto "Texone" (testi di Boselli e disegni di Civitelli) che vedrà il ritorno di El Morisco, e con il nuovo "romanzo Bonelli", la collana che di solito affronta temi insoliti (l’ultimo, mesi fa, ha visto un ritorno agli anni della guerra e della mafia), e che questa volta propone una storia di Paola Barbato e disegnata da Luigi Piccatto, intitolata Darwin, e ambientata in una Parigi apocalittica, da dopobomba. (Articolo di Carlo Scaringi).