2 Maggio 2012 06:57

Joe Dope, un Marmittone americano

joedope0001Uno passa la vita in mezzo ai fumetti, li legge, li commenta, ne scrive su giornali e riviste, anche in rete, e poi ogni tanto scopre di non conoscere bene l’intero universo delle nuvolette. Accade ogni volta che l’ANAFI pubblica il suo prezioso trimestrale, una vera e utile enciclopedia. In ogni numero "Fumetto" dedica alcune pagine al fumetto dimenticato, pescando tra autori e personaggi che ormai fanno parte della storia dei comics. Nel numero 81, appena uscito, accanto a un Bellavitis d’annata (uno dei tanti autori italiani che negli anni Cinquanta lavorarono per vari editori inglesi), evoca il mondo western di Red Ryder ideato negli anni Trenta da Fred Harman e soprattutto svela un lungo periodo di lavoro di Will Eisner che nel maggio 1942 venne chiamato alle armi (insieme a Topolino e Superman) per combattere contro i nazisti. joedope0002Eisner a quell’epoca era già abbastanza noto (da un paio di anni raccontava le indagini di Spirit) e mise al servizio del Paese le sue doti di disegnatore, realizzando per i periodici destinati ai soldati impegnati sui vari fronti, brevi storie a fumetti, spesso nello stile un po’ caricaturale e realistico a un tempo delle tavole di Spirit. Come ci racconta Paolo Gallinari introducendo alcune rare tavole del 1943, Will Eisner creò Joe Dope, un singolare soldatino, imbranato, confusionario, magari joedope0003anche scansafatiche, che doveva curare i rapporti tra il cuore burocratico dell’Esercito e i centri operativi, che avevano sempre bisogno di tutto, autocarri, jeep, pezzi di ricambio, ruote gommate (chissà cosa saranno, si chiede il nostro eroe), spinterogeni e altro ancora. I rifornimenti attesi non arrivano mai e il povero joedope0004Joe Dope si scontra quasi sempre con il sergente e gli ufficiali, proprio come qualche anno prima accadeva al nostro Marmittone, chiaramente fuor d’acqua in un mondo che il regime voleva eternamente in divisa. "Basta così, soldato Dope – sbotta il sergente – hai incasinato la fornitura dei pezzi di ricambio dell’intera guarnigione", poi quando arriva il cannone richiesto si scopre che joedope0005"non c’è il camion per trasportarlo", mentre un altro camion è privo di cuscinetti a sfera, e "ci vorranno almeno sei settimane per averli". Da queste brevi storie emerge il ritratto di un esercito non diciamo allo sfascio, ma quasi, e anche l’onestà degli stessi vertici militari che permettevano di sorridere sui propri difetti. Le disavventure di questo soldatino e dei suoi compagni, compresa qualche bella ragazza che non guasta mai, e che Eisner disegna con la solita bravura, per sollevare il morale dei soldati in guerra, continuarono a lungo su vari periodici dell’Esercito, anche perché gli Stati Uniti dopo la vittoria del 1945 hanno proseguito le operazioni belliche un po’ in tutto il mondo. Negli anni Settanta Will Eisner si stancò di lavorare per il Pentagono e decise di raccontare – per la gioia di tutti i lettori – pagine indimenticabili della piccola vita quotidiana degli americani. (Articolo di Carlo Scaringi).