1 Marzo 2012 06:03

Treccani? Gulp!

TreccaniRiceviamo: Nello Speciale intitolato Gulp! La lingua delle nuvolette, sul Portale della Treccani (www.treccani.it, sezione “Lingua italiana”), a partire da venerdì 2 marzo 2012, cinque studiosi (tra i quali un grande esperto di fumetti, Luca Raffaelli, e una storica della lingua che ha dedicato studi d’insieme alla lingua del fumetto, Silvia Morgana) si cimentano con l’eloquio vario e stratificato di paperi e topi, giovinette giapponesi, fricchettoni del Settantasette… non prima di aver tratteggiato un quadro generale delle caratteristiche della lingua italiana contemporanea alle prese con vignette, strisce e balloon, contenitori di un genere che tende a travalicare i generi e a farsi, negli esiti più validi (sia pop che autoriali), libera espressione. Luca Raffaelli (L’Italia a strisce) traccia i percorsi di avvicinamento del fumetto italiano (dal secondo dopoguerra a oggi, da Crepax a Makkox) dall’intrattenimento alla realtà sociale, politica e culturale, segnalando che «una volta entrata la realtà nei fumetti, ora non ne esce più»: «il fumetto [è] diventato un linguaggio capace oggi di ogni libertà espressiva e, anche, di ogni sorta di impegno». Silvia Morgana (Stabile, convenzionale, mimetico: il teatro del fumetto) racconta la crescita culturale e linguistica del fumetto italiano, dall’impostazione didattica d’inizio Novecento fino alla dimensione perfino autoriale conquistata nel secondo dopoguerra, sottolineando, nella lingua, il tradizionalismo di sintassi e morfologia e, pur accanto a stereotipie funzionali, la creatività espressiva del lessico. Daniela Pietrini (Paperus in fabula… Tesori di lessico ludico) si tuffa nella lingua sfaccettata degli eroi disneiani made in Italy, mostrando che la lingua di paperi, topi e affini, «lungi dal presentarsi come un linguaggio semplificato, sciatto, inerte, infarcito di forestierismi e frasi fatte, costituisce piuttosto un modello di italiano della comunicazione quotidiana fortemente marcato nel senso dell’espressività, straordinariamente ricco e innovativo dal punto di vista lessicale». Danilo Poggiogalli (La lingua dei manga e il gergo giovanile: il caso di Gals!) affronta il lessico di un fumetto giapponese di successo tradotto in Italia nel biennio 2003-2004: Gals! (girls) di Mihona Fujii. Grazie alla creatività sia dell’originale, sia della traduzione, si assiste a uno scoppiettio di giovanilistiche, iper-giovanilistiche e pseudo-giovanilistiche creazioni, che incrociano in modo spesso inaspettato giapponese, inglese e italiano. Mirko Tavosanis (Andrea Pazienza: un italiano vero (o verosimile)) si cimenta con Andrea Pazienza, una specie di mito, ma, soprattutto, «bravissimo», perché « I suoi lavori rappresentano uno dei punti più alti del fumetto italiano, e anche uno dei più innovativi». Pazienza scrive e disegna i suoi fumetti rompendo con la tradizione, dando piena espressione all’oralità e al dialetto, ma anche, con grandissima sensibilità linguistica, alle stratificazioni dell’italiano parlato, sia verso il basso sia verso l’alto.