25 Dicembre 2011 01:56

Il Natale degli eroi di carta

Barks shacktown Immagine2A Zio Paperone il Natale non piace, lo scopriamo sin dalla prima storia, disegnata nel 1947 da Carl Barks: "Questa è la stupida stagione in cui tutti si amano – esclama il vecchio taccagno – una vera epidemia. Ma a me non importa niente: tutti mi odiano, e io odio tutti". Paperino invece la pensa diversamente e vede nel Natale l’occasione per fare qualche lavoretto e magari farsi invitare a pranzo dallo zio. In varie storie lo troviamo impegnato a cercare regali, addobbare l’albero o preparare il tacchino (ma una volta ha preferito acquistare 49 biglietti della lotteria, naturalmente vinta da Gastone che aveva preso il cinquantesimo). Da sempre, o quasi, le feste di Natale vengono ricordate dagli eroi di carta: Dick Tracy qualche volta scopre di avere anche un cuore e fa dei regali ai Barks Shacktown Immagine1criminali che ha catturato, mentre Milton Caniff e altri autori di storie di guerra nella striscia del 25 dicembre ricordano i caduti o i tanti soldati impegnati su vari fronti, perché l’America è sempre in guerra. Natale e altre festività tipiche della storia americana compaiono spesso nelle strisce dei Peanuts, soprattutto quelle del Giorno del ringraziamento o di Halloween, la festa delle zucche, sostituite nelle prime traduzioni su Linus dal Grande Cocomero. Sin dai primi anni del Novecento i pochi giornalini in circolazione (in Italia in pratica il solo barks-scavatriceCorriere dei Piccoli) ricordavano la festa. Nel 1928 sulla prima pagina del Corrierino c’è una tavola di Carlo Bisi con "il vecchio Natale \ che ha un’auto originale" con quattro scatoloni al posto delle ruote. La singolare macchina è però troppo carica di doni, per cui le ruote cedono: ne escono "quattro panettoni \ che poi rotolano in fretta \ sino all’ultima vignetta" festosamente accolti da una tavolata con tutti gli eroi del Corrierino, da Bonaventura a Petronilla, da Marmittone a Fortunello. donald-17Tradizioni diverse – il pudding, l’abete addobbato, Babbo Natale, ecc. – sui giornalini britannici, con storie che risentono talvolta del clima dei romanzi di Dickens, ma anche con personaggi (l’elefantino Jumbo, Tiger Tim, ecc.), portati in Italia dai settimanali Jumbo o Tigre Tino. Queste tradizioni natalizie nel dopoguerra si sono un po’ dissolte, oggi sono praticamente scomparse. L’ultima tavola da ricordare risale al 1941: Marmittone è al fronte, in Russia e "babbo, mamma e la sorella \ non avendo altra novella \ tornan pieni di mestizia \ dalla messa natalizia". Ma nel cuore della notte qualcuno bussa e "spalancatosi il portone \ chi compare? Marmittone. \ In licenza fu mandato \ come ottimo soldato". Un lieto fine in un anno drammatico. (Carlo Scaringi).