16 Giugno 2011 21:12

Prodigi…o no? E Terry Gilliam viaggia nel tempo

Tra gli ex work-in-progress ora pronti per il debutto sul grande schermo grande attesa ad Annecy è stata riservata mercoledi 8 per l’anteprima nazionale del lungometraggio ‘The Prodigies (la nuit des enfants roi)’, faraonica produzione in 3D targata Fidelité e Onyx Film. Tratto dall’omonimo libro di Bernard Lenteric, maestro della letteratura fantasy francese, edito nel lontano 1981 e mai prima d’ora soggetto a trasposizioni cinematografiche (anche per la mancanza di specialisti francesi del genere, tolto forse Luc Besson) ‘La nuit des enfants roi’ esce ora nell’adattamento di Alexandre De La Patellière e Matthieru Delaporte a seguito della felice riscoperta voluta da Marc Miance (già produttore esecutivo del fenomeno ‘Renaissance’), avvalendosi in modo massiccio della tecnica del ‘motion capture’ a cui si aggiunge l’immancabile versione in 3D e di un distributore come la Warner nel tentativo di proporre un autentico film in animazione per ‘adulti’ di produzione europea. Diverse analogie con il celebre anime ‘AKIRA’ di Katshuiro Otomo, ormai assurto a modello di un genere che potremmo definire ‘ESP‘ partendo dai cinque adolescenti protagonisti, tutti dotati di terribili poteri psicocinetici e che in seguito ad una brutale aggressione decidono di ribellarsi alla società che vorrebbe sfruttarli orchestrando un’apocalittica vendetta che il loro mentore (ex sbandato dotato anch’esso di poteri mentali) tenterà di scongiurare fino a un tragico epilogo nei sotterranei della Casa Bianca. ‘The Prodigies’ (questo il titolo ‘internazionale’) era già stato mostrato a Parigi FX in fase di lavorazione dal grande artista visuale Viktor Antonov (direttore artistico dei games HALF LIFE e The Crossing) mescolando iperrealismo nelle luci e nei charachters con sfondi assai dettagliati e realistici e il regista Antoine Charreyron dimostra la propria abilità (si è formato anch’egli sui videogames) nelle sequenze d’azione facendo roterare la macchina da presa in modo vertiginoso e talvolta anche superfluo (come negli irritanti sequel di ‘Matrix’, per intenderci). Il risultato ha diviso pubblico e critico, e non sono mancate le perplessità: rispetto a prodotti recenti (p.es.: ‘Rango‘) la resa dei personaggi si eleva di poco al di sopra del livello medio dei games odierni e ciò va a discapito della drammaticità delle scene, attenuando l’empatia verso i protagonisti anche a causa di un montaggio sincopato che talvolta appesantisce la visione invece di ‘accelerarla’ (difetto peraltro già rilevato in ‘Renaissance’); alcune sequenze sono d’indubbio pathos (su tutte lo stupro di una dei ‘prodigi’ vissuto in tempo reale da tutti gli altri – mentore compreso – a causa del loro legame psichico) però è difficile scacciare la sensazione di stare assistendo a un’abile riproposta di temi e situazioni già visti in decine di film made in USA (la storia è pure ambientata a Manhattan): anche la recitazione dei personaggi risulta stereotipata. Travolti dalla frenesia delle situazioni si fatica a immedesimarsi nelle vicissitudioni di Jimbo (il mentore) & Co. uscendo dal cinema stremati e poco emozionati, anche perché la psicologia dei personaggi viene in fondo definita solo da ciò che fanno e subiscono, con alcune ingenuità dovute (forse) alla necessità di risparmiare: nessuno cambia mai d’abito durante il film, neanche la ragazza violentata che appare anche in coma in ospedale con la stessa tutina (per carità cristiana: almeno un pigiamino!). Talvolta si potrebbe magari rinunciare a un paio di sequenze ‘spettacolari’ per curare meglio i dettagli ambientali e – perché no? – inserire qualche momento introspettivo credibile tanto per dare coerenza alle relazioni tra i protagonisti che altrimenti risultano un pò troppo meccaniche…altrimenti (ma è solo un mio parere) il rischio è di realizzare un videogame di un’ora e mezza: spettacolare ma stancante. Terry Gilliam, il visionario regista, è stato anche autore per i Monty Python di memorabili inserti animati (usati anche nel suo film ‘Parnassus’) e ora torna ad associare il suo nome ad un progetto animato: ‘1884: Yesterday’s future’. Si tratta di un progetto di lungometraggio che combini tecniche differenti e ripresa dal vero, co-produzione tra la britannica Steam Driven Film e i francesi 2D3D che vorrebbe realizzare un ‘finto’ filmato ‘steampunk‘ datato XIX secolo, che segua le avventure di Horatio Kitchengame, spia al servizio di Sua Maestà che nel 1880 si mette a caccia del Conte Fafner, il quale sta minacciando dell’intero Vecchio Continente. I  registi e sceneggiatori Tim Olive e Dennis de Groot collaborano da anni con Gilliam creando marionette e pupazzi per i suoi film, e ora lui ha accettato di aiutarli a livello produttivo: la loro perizia con i ‘puppets’ unita all’esperienza in animazione e compositing della 2D3D sembra dover mantenere le promesse, almeno stando al trailer proposto in anteprima a Parigi FX.