11 Aprile 2011 09:42

Torino Comics 2011: io c’ero

Anche il “Torino Comics” del 2011 è ormai alle spalle. Ho dovuto “saltare” la giornata di venerdì, ma sabato e domenica ho diligentemente zombeggiato tra gli stand della convention.  Sabato mattina ho seguito la conferenza di Gianfranco Goria su Tintin che uscirà al cinema grazie agli sforzi congiunti di Steven Spielberg e Peter Jackson e tornerà nelle librerie con una ristampa dell’opera completa di Hergé: ammetto di non aver mai letto i fumetti del piccolo reporter giramondo (e già vedo il direttore che cancella la mia password per la pubblicazione su afNews), ma prometto di recuperare con l’occasione di questa nuova pubblicazione.
Ancora una conferenza, stavolta sul doppiaggio; presenti Marco Mete e Giorgio Locuratolo. Molto divertente, l’aneddoto di Locuratolo che ha prestato la voce ad Alcor nella serie Ufo Robot (vabbeh, Goldrake): lo staff del doppiaggio si trovò a dover sostituire con la voce gli effetti sonori che si sentivano quando Actarus (pilota del robottone) azionava i comandi per sferrare i micidiali colpi! Eh sì… In giapponese, la risolvevano così, con questi rumorini pseudo-elettronici! I traduttori italiani, invece, trovarono una soluzione che, ancora oggi, è ricordata da chiunque abbia visto anche solo una puntata della serie: invece dell’effetto sonoro, il doppiatore di Actarus urlava i vari “Alabarda Spaziale”, “Lame Rotanti” e “Maglio Perforante” che sono poi passati alla storia. Allo stesso modo, mi ha divertito Marco Mete che, dovendo dirigere il doppiaggio della serie “South Park”, ha trovato (con il gruppo di attori) il modo di “edulcorare” il linguaggio di Cartman e soci, inventandosi di fatto le colorite e divertenti esclamazioni “Porco Zio” (che Locuratolo stesso ha ripescato dai suoi ricordi degli anni Settanta), “Figlio di Sultana” e quel “Ti buchi di Vinavil?” che deve, probabilmente, al Ranxerox di Tamburini più di quanto si riconosca. Dopo gli aneddoti e le domande, è arrivato il momento delle prove: già l’anno scorso ho assistito a una conferenza sul doppiaggio, sempre a Torino Comics, ma non smetto di meravigliarmi nel vedere così tanta gente disposta a mettersi in gioco di fronte a due maestri del doppiaggio e, soprattutto, una platea pronta a ridere a squarciagola per eventuali errori! E poco importa se, alla fine, il Michael Knight di Supercar (doppiato originariamente da Mete) risulta avere un lieve accento piemontese, o se l’Uomo Bicentenario (doppiato per il cinema da Locuratolo) sembra arrivare dalla Puglia: quello che importa è la passione… e quella non manca di sicuro!
Ma andiamo avanti: ero venuto a Torino Comics, quest’anno, con la ferma intenzione di intervistare il mio “vecchio” insegnante dello IED, Massimiliano Frezzato, ma come sempre l’artista è costantemente circondato da una nuvola di fan che reclamano il proprio disegnino sul volume de “I Custodi del Maser” o sul portfolio di “Pinocchio”. Quest’anno ha uno stand tutto suo, il buon Frezz, caratterizzato dalla piacevole presenza di un meraviglioso Pinocchio di legno, un paio di forme di ottimo formaggio, qualche dozzina di caramelle e bottiglie di vino: mentre l’artista disegna, i fan mangiano e bevono alla sua salute, e lui sorseggia il suo rosso, di tanto in tanto, sollevando il bicchiere in segno di amicizia. Niente intervista, quindi: ho deciso di cavarmela con qualche fotografia rubata e un fumetto + stampa, questi regolarmente acquistati. E qui viene il bello: il tizio cui ho chiesto sia il fumetto che la stampa, porge quest’ultima a Frezz per fargli fare una firma alla veloce. Frezz firma, poi gli chiede per chi è la stampa e si vede indicare il suo “vecchio” studente che riconosce nonostante i due si incontrino una volta all’anno e si scambino un semplice cenno di saluto da lontano: comincia a dirmi una serie di simpatiche parolacce e una, addirittura, la scrive sulla MIA stampa, poi si avvicina, dice al tizio che prende i soldi di farmi lo sconto (grazie), mi versa della grappa (non sa che sono astemio), se ne versa un po’ anche lui e brindiamo insieme (a momenti schiatto). Il mio primo giorno di Torino Comics finisce così: senza intervista ma con un bel ricordo.
La mattinata di domenica l’ho passata, tutta, tra le bancarelle dell’usato col mio amico Fabrizio che deve disfarsi di una quantità, direi importante, di fumetti giapponesi: pensava di avere un patrimonio di poche centinaia di euro, invece, già dai primi stand, ha capito di avere un gruzzoletto decisamente più corposo, nella sua cantina! Ma avreste mai detto che la serie completa di “Lady Oscar” vale un sacco di soldi? Vabbeh…
Dopo pranzo, l’imperdibile conferenza col grande Don Rosa (uomo dei paperi, quasi quanto Barks) che ha una timidezza e dolcezza fuori dal comune e un cordialissimo e risoluto astio nei confronti della Disney (non la Disney Italia, ha specificato) che oltre a non riconoscergli nemmeno un centesimo per le innumerevoli ristampe delle sue storie, evita di citarne addirittura il nome nei credit per non dovergli chiedere il diritto di pubblicazione dello stesso. Davvero un trattamento indecoroso per un uomo con una passione tale da disegnare senza sosta per i suoi fan: se non è in conferenza, lo puoi trovare sempre (dico sempre!!!) al tavolo con una lunga coda di fan in attesa del proprio turno. Don Rosa: un signore.
Ultima nota personale: ho speso poco, molto poco… pure troppo!!! In questi due giorni, ho speso più per mangiare che per i fumetti! Non è da me… sto invecchiando, decisamente! L’anno prossimo devo recuperare!