13 Febbraio 2011 06:48

Phantom, il primo giustiziere in maschera

Phantom441210Prima che Lee Falk iniziasse a pubblicare le strisce di Phantom (era il 17 febbraio 1936) nel mondo dei fumetti non c’erano eroi mascherati. Tarzan affrontava le belve della foresta a mani nude, Dick Tracy o l’Agente X-9 combattevano i gangsters a viso scoperto e la pistola in pugno, mentre Gordon volava per le galassie senza nemmeno un casco protettivo. La trovata di Lee Falk – che due anni prima aveva creato un altro personaggio insolito, Phantom01-02Mandrake – cambiò in qualche modo il mondo dei fumetti, dando inizio a una vera stirpe di eroi mascherati, da Lone Ranger ai supereroi, da Spirit ai molti (piccoli) personaggi italiani, come i lontanissimi Asso di Picche (praticamente l’esordio di Hugo Pratt), Amok e Misterix oppure il più celebre di tutti, quel Diabolik che l’anno prossimo festeggerà il mezzo secolo di vita. In mezzo a questi possiamo metterci anche Zagor, ormai cinquantenne, che – come ha scritto Sergio Bonelli, suo autore-editore, nella posta dell’albo di Zagor dello scorso gennaio – è stato in qualche modo ispirato proprio da Phantom (o meglio dall’Uomo Mascherato, come è conosciuto in Italia), una delle sue letture preferite. A Bonelli, e forse alla maggioranza dei lettori, piacevano soprattutto le prime storie, PHANTOM4quelle del periodo prebellico, in cui Phantom combatte prima contro i pirati Singh, per tener fede al giuramento fatto mezzo millennio fa da un suo antenato, poi contro la Banda Aerea e infine si reca perfino a Londra (con un cappottone che gli copre la tuta da lavoro) per rintracciare il piccolo Toma rapito dagli indigeni. Altre storie di quel periodo, disegnate tutte da Ray Moore, contengono gli elementi classici di ogni racconto d’avventura, con la tensione dello scontro con i banditi, l’emozione di scenari insoliti (la giungla, i pigmei, le belve) e un pizzico di sentimento con l’inizio della storia d’amore tra Diana Palmer e Phantom. Il racconto migliore, soprattutto per l’intreccio della vicenda, è probabilmente quello del piccolo Toma, ma Phantom01-01Sergio Bonelli gli preferisce La banda aerea, tanto che ha dato questo titolo al Maxi-Zagor uscito in questi giorni (non ci sono aerei ma c’è il ritorno di quell’inventore geniale e folle che è il barone Icaro La Plume). In effetti la storia della Banda Aerea attrae per la presenza di una squadriglia di tutte donne, abili a pilotare aerei, pronte a sparare e magari a innamorarsi (in mezzo alla vicenda c’è spazio anche per momenti d’amore con Phantom conteso tra la Baronessa e Sala). Sembra quasi un racconto fantascientifico, per quei tempi, o addirittura cinematografico, non a caso ha ispirato molte sequenze di un famoso film di 007. Quelle di Phantom sono storie senza tempo, in cui le sole date certe sono il 1962 quando adotta Rex, il 1977 quando sposa Diana e il 1979 quando nascono i gemelli Kit e Heloise. E’ una saga che dura ormai da 75 anni, affidata adesso a nuovi sceneggiatori e nuovi disegnatori, bravi ma inferiori al gruppo iniziale. Oltre a Lee Falk (morto nel 1999 e per decenni autore dei testi) vanno ricordati Ray Moore, Phil Davis e Sy Barry che in momenti diversi lo hanno disegnato per almeno mezzo secolo. (Articolo di Carlo Scaringi).