21 Settembre 2010 01:55

La propaganda a fumetti – un secolo di manipolazioni

Il volume, edito da Eyrolles e curato da Fredrik Stromberg con una prefazione di Peter Kuper, è La propagande dans la BD, nella nuova versione in francese, mentre in inglese lo  trovate come Propaganda1Comic Art Propaganda. Lo volete in italiano? Forse qualche editore vi ascolterà, se lo chiedete, chissà. L’argomento è sicuramente interessante, sia dal punto di vista della Storia, sia da quello del Fumetto: quanto e come e dove si è usato il fumetto per “manipolare” il pensiero dei cittadini (e dei giovani lettori, in particolare) per scopi i più vari, dal condizionamento religioso a quello politico, Propaganda2 dal razzismo alla xenofobia, per LaPropagandeDansLaBDinteressi commerciali o sovversivi, in buona  fede o in mala fede, per far credere che gli africani fossero solo dei bambinoni ingenui, che gli ebrei fossero traditori e manipolatori, che i super eroi avrebbero distrutto Hitler, o che il fumetto causi la delinquenza giovanile, che la guerra sia divertente e innocua, che la marijuana renda pazzi, che l’aborto conduca alla dannazione eterna e via così, a ruota libera. A qualunque libero pensatore  viene letteralmente la nausea, Propaganda3ogni volta che incrocia qualcosa del genere, ma questo non ne ha impedito la proliferazione, si sa, Propaganda4nel secolo scorso (quello di cui si occupa il volume) passando per l’Europa, gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone, Cuba ecc. attraverso capitoli come  “L’inferno, sono gli altri”, “Che sciocchezza, la guerra!”, “Muori, comunista di merda!”, “Il modo migliore di marciare”, “Le Scritture disegnate”, “La spiegazione dei sessi”, “Politica e persuasione”. In francese: click qui. In inglese: click qui.