22 Luglio 2010 01:01

Questione di visione prospettica?

BABs & ex, summerQuestione di visione prospettica, forse. C’è chi soffre al pensiero che le proprie opere digitali non sopravvivano all’era digitale e pensa (forse con inconsapevole invidia) alle opere su pietra degli egizi, che sono ancora lì (grosso babComputermodo) dopo migliaia di anni. La realtà, per quanto possa suonare sgradevole, è, a quanto pare, che nulla sopravvive restando quel che era in passato. Nulla. Nemmeno le statue egizie che, anch’esse, prima o poi, torneranno a essere sabbia o giù di lì. Tutto, inesorabilmente, muta, in questo Universo. babRagaPunto. La Gioconda sparirà come i miei insignificanti disegni. Forse solo più tardi, ma sparirà. Forse sopravvivrà ancora un poco nella sua versione digitale (giacché, checché se ne dica, l’opera digitale si può continuare a trasferire indefinitamente su nuovi supporti, UltraPaninise si vuol farlo, e quindi, teoricamente, potrebbe durare ben più della pietra), ma solo fino alla fine dell’era digitale, o, magari, alla fine di questo pianeta (che è già segnata, si sa), quando verrà “divorato” dal Sole. A meno che i nostri discendenti non viaggino per le Galassie e portino con sé anche la Gioconda (digitalizzata, o come caspita sarà trattata all’epoca), se potranno e vorranno farlo. Ma anche le Galassie muoiono. BABsModelSheetE, per quel che ne sappiamo, anche gli Universi hanno i loro problemi di sopravvivenza. Insomma, ha senso che gli Artisti si preoccupino della sopravvivenza “infinita” delle loro opere (digitali e non), se sanno già in partenza che esse, molto probabilmente, sono “finite” già prima di essere create? Macerarsi dentro tanto per patire interiormente senza utilità alcuna (a parte quella poetica)? Forse è solo una questione di visione prospettica, chissà. Forse si tratta di tarare la propria entro dei limiti accettabili: “Sarebbe bello se i miei disegni arrivassero alla colonia umana di Andromeda…”, o forse un più semplice “Mi piacerebbe che le mie opere le vedessero i miei nipotini e ricordassero quanto faceva ridere il loro nonno…”, o magari un ancor più ottimistico “Ti sono piaciuti i miei fumetti? Wow! Sono felice! Corro subito a farne di nuovi!”.