12 Luglio 2010 01:41

Conferenze a fumetti, se si vuole farsi capire da tutti

cognitivemedia Il disegnatore è Andrew Park, boss della londinese Cognitive Media. Il produttore è The RSA (benemerita organizzazione dedita a “illuminare il ventunesimo secolo”, impresa tutt’altro che semplice), in particolare la sezione TheRSAnimate (che si occupa, per l’appunto, di dare “immagine” ai discorsi, alle conferenze). Per capirci, se la famosa autrice Barbara Ehrenreich cerca di spiegare a voce il concetto per cui pretendere che la gente faccia sempre finta di essere allegra e ottimista non serve per nulla a far sparire le sofferenze come non esistessero che nella nostra mente (se avete pensato all’ottimismo Berlusconiano, sappiate che la citata autrice non ne fa menzione), non è detto che basti a far capire cosa intende. Ma se le stesse parole sono supportare dal fumetto (in video), il discorso cambia radicalmente. Lo potete capire seguendo il video Smile or Die, qui di seguito, anche se il vostro inglese non è perfetto, grazie al fumetto.  Sempre su TheRSAnimate trovate un sacco di altre conferenze “trattate” alla stessa maniera: le crisi del capitalismo, i poteri segreti del tempo, la civiltà empatica e tante altre. RSAnimateOvviamente è un lavoro per niente banale da realizzare, che non si può certo fare “a casaccio”, “alla buona”, o “al volo”. Si tratta dello “scribing”, usare il segno (per disegni e caratteri) per interpretare correttamente un discorso e proporlo visivamente nel modo più efficace. Se vi ricorda il termine “scriba”, non è strano. Ne ha naturalmente parlato anche Scott McCloud (click qui) e non poteva essere altrimenti, vista la sua naturale vicinanza a ogni nuova forma di espressione attraverso il Segno: molti ricorderanno il suo lavoro per la presentazione di Google Chrome (click qui), a questo riguardo, e il tutto è logicamente conseguente al suo famoso Understanding Comics. La sperimentazione in questo campo non è mai mancata, da parte dei fumettisti. La variante è l’attuale applicazione a un settore (quello delle conferenze su McCloudChrome argomenti non legati alle immagini), che si era abituato a usare solo la voce. Certo, nel campo delle conferenze sui fumetti, per dire, è abituale (o almeno ormai dovrebbe esserlo) “parlare facendo vedere”. Ma disquisire della “civiltà empatica” con l’ausilio di fumetti poteva anche sembrare (ai non fumettisti) inutile e improponibile. Ma ora, conferenzieri e “parlatori in pubblico per i più diversi motivi”, possono ascoltare-guardare queste conferenze a fumetti e farci un pensiero. Serio. Non si fa fatica a immaginare che uno scribing professionale renda indimenticabile una conferenza, oltre che più facilmente comprensibile. Ci vuole capacità di sintesi, predisposizione per la comunicazione visiva, una buona mano. Ah, quanto sarebbe utile lo scribing in Italia, vi starete dicendo! Potete rivolgervi a Andrew Park, oppure segnalarci italiche equivalenti aziende, se ci sono.