16 Maggio 2010 16:30

Leggere fumetti gratis in linea: ti piacerebbe, eh?

freeComics Come abbiamo avuto modo di segnalare, continua la morìa dei siti che per anni hanno offerto al mondo la possibilità di leggere gratis fumetti in linea (o di scaricarseli, altrettanto gratis). Uno dopo l’altro chiudono o vengono “filtrati” dai motori che si occupano di download (come RapidShare) e l’ignaro fumettomane digitale si trova davanti a un messaggio che dice, in sostanza, “guarda che questo fumetto è ancora coperto da copyright e quindi non te lo puoi prelevare gratis: ti mandiamo su un sito dove puoi comprarti qualcosa”. Comprensibile, visto che l’editoria mondiale si sta, lentamente, spostando dalla carta al digitale e proprio con quest’ultimo dovrà, d’ora in poi, procurarsi di che vivere e di che pagare gli autori. Altrettanto vero è che si dovrà (e diventa sempre izneo2più urgente) rivedere le relative normative sul diritto di autore (e sul copyright): non ha senso (nemmeno rispetto ai criteri che ispirarono i legislatori originari) che il copyright diventi assurdamente quasi eterno, svuotando di fatto il pubblico dominio di quel deposito indispensabile alla evoluzione della cultura mondiale. Contestualmente si deve anche garantire, come si diceva, la sopravvivenza di chi la produce, questa cultura, e anche garantire la diffusione della stessa senza che diventi un lusso riservato a pochi eletti. Un bel pacchettone di problemi da risolvere e di complessi equilibri da trovare, una notevole sfida per legislatori intelligenti e saggi. Ecco, appunto. Se n’è parlato recentemente anche a Milano. In attesa dckidsdi trovare legislatori intelligenti e saggi, gli editori, nel mondo, stanno cercando quel difficile punto di equilibrio a modo loro: offrono gratis un discreto numero di pagine (a volte albi completi), in modo che i lettori possano farsi un’idea e procedere poi a un eventuale acquisto consapevole, magari a costi contenuti. Non è la soluzione globale al problema (giacché resta da risolvere l’eventuale eccessiva durata del diritto di autore e la sua equa ripartizione, per non parlare della necessità di rendere comunque sempre reperibile ciò che non viene più pubblicato in alcun modo), ma è qualcosa. Tanto per cominciare.