Uno vale uno? No, Ognuno vale Tanto!

Uno vale uno, si è sentito dire spesso, in questo periodo strambo. Ne capisco la valenza “meccanica”, relativa ai voti, come se le persone fossero solo dei click, utili giusto per votare questa o quella cosa. Succede quando non si comunica davvero e si considerano le persone solo come numeri. Ma a me non piace.
Per me, semmai, ognuno vale tanto. Così tanto che non siamo nemmeno in grado di valutare quanto vale ogni singolo essere umano (o ogni altra forma in cui si esprime la Vita in questo universo).

Il senzatetto che incroci per strada, il bambino che fa i capricci, lo scienziato che nessuno conosce, il VIP di cui si conosce solo l’immagine pubblica, il silenzioso vicino di casa, l’ubriaco che straparlando urla camminando in mezzo alla strada… Ogni essere umano (anche quello che, distrattamente, potrebbe essere etichettato come anonimo, banale, normale, insignificante, o peggio) ha in sé un deposito eccezionale di emozioni, sentimenti, sensazioni, affetti, ricordi, azioni, inazioni… Insomma, tutto quel patrimonio incalcolabile che il nostro cervello gestisce come riesce. Patrimonio che viene costantemente arricchito e altrettanto costantemente elaborato e riversato sugli altri esseri viventi, anche quando a un occhio disattento non sembra.

Ogni forma di vita lascia tracce sulle altre forme di vita (oltre a nutrirsene, per sopravvivere finché può, per poi diventare cibo per la vita, a sua volta), che sia il gatto o il cane che vive con te, che sia un albero, un batterio, un virus, o un essere umano. Nessuno passa senza lasciare traccia, senza stimolare altre forme di vita.
IMHO, naturalmente…

Che sia il caso di rifletterci su?

El barbùn con Zola e Xena – foto Luisa Albert
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