Cristianesimo e ideologie dell’odio, si conciliano?

Per quanto ormai la cosa non mi tocchi più personalmente (nonostante tanti anni passati in profondità nella religione cristiana cattolica e, poi, altrettanti più a oriente, con la stessa intensità, sempre alla ricerca speranzosa di uno Spirito sfuggente e magari inesistente), alla vigilia di questo Natale mi chiedo cosa possano avere da spartire il messaggio del Vangelo e le ideologie basate su odio e violenza.

La risposta logica dovrebbe essere: nulla.
Eppure si dichiarano “cristiani” anche coloro che aderiscono con entusiasmo a robe come fascismo e nazismo et similia.
Ignoranza? Stupidità? Tradizione? Non mi è chiaro… La mente umana è davvero contorta.
Dovrebbe essere così lampante l’inconciliabilità tra il messaggio di chi dice di porgere l’altra guancia ecc. e quello di chi impone il proprio pensiero con la violenza ecc. Boh…

Ribadisco: la cosa non mi tocca, perché a questo punto della mia lunga vita le religioni sono il passato (così come le ideologie) e quel che (non certo gratis) ho trovato, invece, è la vita, che è ben altra cosa.
Ma comunque, oltre a essere cosa deleteria per le sorti dell’umanità, mi spiace che ci sia cotanta confusione nelle menti di tanta gente che potrebbe, viceversa, trarre giovamento da pensieri mirati alla vita, invece che alla morte, all’amore, invece che all’odio ecc.

Tant’è, tuttavia. Probabilmente il problema è, come al solito, neurologico o psichiatrico, più che religioso o ideologico. Dobbiamo costantemente combattere con un cervello che ci offre la possibilità di creare meraviglie tanto quanto nefandezze. E non è una banale questione di “morale” o “etica”.
La battaglia tra Bene e Male è nel nostro cervello, non altrove, mi sa.

E quando nel nostro cervello vince il bene, la vita è più bella per tutti.

Questo scatto, a Ortisei l’ho fatto.
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