Una chitarra, cento emozioni

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La vecchia prima chitarra di Mark Knopfler adolescente era solo una imitazione a basso costo…

Ascolto Mark Knopfler parlare della sua prima chitarra da quattro soldi… senza amplificatore (costava troppo). Mark la suonò per un bel po’ così. Poi con un cavo la attaccò alla radio di casa… Aveva 15 anni e naturalmente quella chitarra dormì con lui. Imparò da autodidatta, provando a casaccio…


Come lo capisco… Pur senza essere mai diventato come lui, la mia storia personale con la chitarra è stata molto simile. La ricordo benissimo la mia prima chitarra (acustica, sì).

eko_junior
Era una cosetta simile a questa: quanto l’ho amata! Purtroppo non ce l’ho più, ma questo è un altro episodio vagamente triste di cui parleremo un’altra volta, ok? Peraltro anche il mio sitar ha visto le sue.

Che sensazioni! Che emozione! Meraviglia Stupore Gioia! Un compleanno incredibile. Laura Negro, squisita signora che era gentile persino coi cerebrolesi adolescenti come me, doveva aver notato che perdevo le bave dietro la chitarra che suonavano i suoi figli, Luca e Chiara, affascinato dai suoni che potevano venir fuori da un po’ di legno e qualche corda. Così, ignaro e ignorante, quel giorno mi ritrovai fra le mani una cosa del genere e fu come mi fosse cascato addosso il Paradiso. La notte la chitarra dormì con me, ovvio. Le mie dita cominciarono a far male. Ma… wow! Davvero usciva musica quando le mie mani ci saltellavano su, e non era come ascoltarla, oh no, era… era… era. Non importa quanto fosse approssimativa e quanto io col tempo imparassi a usare l’oggetto a modo mio, da autodidatta innamorato, in mille modi non canonici: le vibrazioni da lì al mio corpo erano talmente… talmente… talmente. No, non ho parole. Grazie, Negro’s, grazie davvero tantissimo!

Macché, non riesco proprio a dirti le emozioni che provavo: solo a ricordarlo mi viene un groppo in gola e le lacrime agli occhi. Che è poi quel che mi succede ancora, con la musica.

Ok, è vero, non solo con la musica, ma questa è un’altra storia.

Ah, questo è Sonny Landreth, uno che suona proprio come me, ma con risultati diversi…

 

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