Sauro Sapiens

zampa10 marzo 1996

Progetto di serie (o mini serie) a fumetti, con versione per telefilm, film pilota, romanzo.

SAURO SAPIENS

di Gianfranco Goria
All rights reserved – Tutti i diritti sono riservati – works in progress

Tempo :
la serie si svolge inizialmente ai nostri giorni, con flashback nel passato.

Luogo :
la serie parte dal deserto africano per portare il protagonista principale, sempre in movimento, in giro per il mondo.

Presupposti scientifici :
i dinosauri (vissuti nel Mesozoico, periodo della durata di circa 170 milioni di anni, durante il quali i dinosauri si sono evoluti per circa 150 milioni di anni) e la loro estinzione (datata attorno a 65 milioni di anni fa); gli scavi paleontologici ; elementi di fisiologia umana e dei sauri ; elementi di storia delle civiltà e di antropologia culturale; ipotesi scientifica sulla possibilità evolutiva dei sauri.

Protagonista principale e specie sauro sapiens:
E’ un Sauro Sapiens, vale a dire la nostra controparte intelligente dell’epoca dei grandi sauri. Fisicamente corrisponde, grosso modo, all’ipotesi di sauro intelligente ipotizzata da Dale Russel dopo lo studio su un dinosauro chiamato Stenonychosaurus Inequalis, trovato nel 1968 negli strati cretacici (da 135 a 65 milioni di anni fa) vicino al Dinosaur Provincial Park nell’Alberta (Canada). Quel dinosauro faceva parte del gruppo dei coelurosauri, quindi bipede e carnivoro (ma dallo stesso gruppo derivano anche i primi erbivori), con una lunghezza di circa 2 metri, un’altezza di 1, e 40 kilogrammi di peso, e sembrava avere il pollice opponibile e quindi capacità di manipolazione. Il dinosauroide di Dale Russel è esposto al National Museum of Natural Sciences di Ottawa. Le sue caratteristiche sono legate al possibile sviluppo evolutivo prevedibile (se ci fosse stato il tempo necessario – e noi sappiamo che il tempo c’è stato, in realtà) : quindi un cervello e un cranio in qualche modo più grosso di quello di un dinosauro e, proporzionalmente, corpo e faccia più piccoli. Il portamento non poteva essere che eretto, la coda quindi non era più essenziale al bilanciamento, per cui veniva eliminata. Chiaramente la ricopertura del corpo era data da squame e gli arti anteriori portavano tre dita artigliate : questo per ricalcare alcune delle caratteristiche tipiche dei sauri. Inoltre, per non calcare la mano sulle differenze fondamentali, è anche viviparo ; tuttavia, non avendo mammelle, i piccoli sono sfamati dal rigurgito dei genitori.
Nella nostra serie il Sauro Sapiens è molto simile all’uomo: altezza, peso, deambulazione, manualità sono praticamente le stesse. La pelle è scagliosa, ma, a prima vista, non molto più di chi ce l’ha così per malattia o lievi alterazioni genetiche. Le sue capacità intellettive sono invece molto oltre la media umana. E’ dotato di una sensibilità intuitiva molto forte, pur non essendo telepate, per cui, in un tempo ragionevolmente breve, riuscirà a imparare le lingue dei posti in cui si trova. I sauro sapiens erano pochi rispetto alla quantità degli altri sauri che dominavano la terra. In parte ciò era dovuto alla coscienza della loro responsabilità (in quanto esseri intelligenti) rispetto alla vita sul pianeta : da qui la loro tendenza a limitare la propria diffusione per evitare di interferire con i cicli naturali delle altre specie e il passaggio dall’alimentazione carnivora a quella vegetariana. Praticavano regolarmente la cremazione (anche per questo non abbiamo -ancora- trovato loro tracce fossili) e tutta la loro tecnologia, per quanto avanzata, era ecologica e biodegradabile : nulla era in grado di resistere per milioni di anni. Prima del disastro anche alcuni manufatti sono stati “cristallizzati” nelle rocce di sopravvivenza per poter essere usati dai primi che si fossero “risvegliati”.

Caratteristiche psicologiche :
il Protagonista Principale è tendenzialmente pacifico (la sua specie si era abituata da centinaia di migliaia di anni a convivere pacificamente in equilibrio con la natura), ma in grado di combattere con efficacia (anche con la natura era talvolta necessario lottare e, ovviamente, non tutti i sauri erano stinchi di santo…), inizialmente spaesato e prudente, per indole personale coraggioso e generoso. Ovviamente non è detto che tutti suoi consimili condividano le sue caratteristiche.

Caratteristiche fisiche :
squame a parte, il protagonista principale (date le sue doti di grinta e autoironia) ricorderà complessivamente Sean Connery. Niente capelli. La pelle, appena un po’ squamosa (consideriamo che non tutti i sauri avevano squame : alcuni sembra avessero pelle nuda), sembra solo un po’ rugosa, anche se da vicino la differenza si nota. Tuttavia il nostro eroe scoprirà che c’è una malattia della pelle umana che dà una squamazione visivamente simile, e userà questa malattia come giustificazione del suo aspetto.

Tema di fondo :
la diversità. Gli umani come si comportano di fronte alla diversità ? C’è molta letteratura su questo argomento. Molta fantascienza ha esaminato anche le varie ipotesi relative al nostro comportamento di fronte ad alieni che giungano da altri mondi, magari più evoluti di noi. Ma pur sempre di alieni si è trattato. In questo caso, invece, il confronto è con un essere (e forse molti altri) molto più intelligente e dotato di noi, e che, per giunta, non è un alieno, ma un abitante di questo pianeta. Anzi, è qui da molto prima di noi ! Forse si svilupperanno atteggiamenti simili a quelli avuto nei confronti dei pellerossa ? O che altro ? Saprebbero convivere due specie apparentemente così diverse ? Ci sono i presupposti per storie ben diverse fra loro, unite dal filo conduttore delle peregrinazioni del Sauro Sapiens e dal suo tentativo di integrarsi in un mondo che non è più il suo, un po’ come si trattasse di un viaggiatore del tempo. La diversità e la “superiorità” del Sauro rispetto alla media umana, lo costringeranno a muoversi continuamente di posto in posto, per motivi vicini a quelli che spingono Hulk a non fermarsi mai ; il vagare continuo lo avvicina anche al protagonista cinese delle serie televisiva Kung Fu. Questo suo peregrinare per sopravvivere (e per cercare di riportare alla vita i suoi consimili), senza dare eccessivamente nell’occhio, per capire bene in quale nuovo mondo si trovi ora, alla ricerca di un luogo dove possa essere accettato per quello che è da persone che non si sentano in imbarazzo per le sue capacità, sfuggendo a ricercatori privi di scrupoli ecc., ci consente di narrare storie con ambientazioni sempre diverse e di esplorare moltissime possibilità narrative, pur restando ai tempi nostri e mantenendo, sotto agli episodi autoconclusivi, una storia di che si dipana di volta in volta, approfittando di ambientazioni esotiche come di quelle nostrane.

Situazione di partenza :
Durante gli scavi paleontologici nel deserto africano, alla ricerca di nuovi, più profondi strati contenenti resti di sauri estintisi 65 milioni di anni fa, viene alla luce una grossa roccia, della dimensione approssimativa di un essere umano. L’aspetto esteriore è simile a quelle che contengono cristalli. Ormai si è fatta notte e gli scavatori sospendono i lavori. Durante la notte, per effetto dell’aria ricca di ossigeno, la roccia comincia a sgretolarsi e ne viene fuori un individuo. Si tratta di un Sauro Sapiens. Inizialmente è disorientato. Poi, lentamente, si muove e cerca qualche traccia di vita attorno a sé. Si avvicina alle tende dei ricercatori che dormono. E scopre così che il suo mondo non esiste più : una nuova specie ha preso il sopravvento. Cosa fare ora ? Egli sembra essere l’unico sopravvissuto all’estinzione dei sauri, avvenuta 65 milioni d’anni prima. Noi scopriamo che fra di essi, molto, molto prima, una specie di sauri si era evoluta fino a sviluppare tutte le doti che ci caratterizzano e anche qualcuna di più, dato che hanno avuto molto più tempo per evolversi. Diventati pacifici, hanno sviluppato una civiltà che potremmo definire ecologica (per certi versi affine alla cultura pellerossa, nel suo rapporto stretto con la natura), tanto da non lasciare tracce che potessero resistere per milioni di anni. In prossimità dell’evento catastrofico che avrebbe portato all’estinzione la maggior parte delle specie viventi sulla terra, gli scienziati Sauri si sono trovati di fronte all’impossibilità di evitarlo. Niente armamenti atomici e missili da lanciare contro il gigantesco corpo celeste che si dirigeva verso la Terra… Unica soluzione, unico possibile tentativo di sopravvivenza, “congelare” (in animazione sospesa, sfruttando alcune caratteristiche della fisiologia dei sauri e della loro tecnologia) in contenitori di roccia particolare, il maggior numero possibile di persone (forse anche di animali, ma questo ancora non lo sappiamo). Gli individui “cristallizzati” vennero sepolti in profondità, in modo da resistere all’impatto e alle sue catastrofiche conseguenze e durare nel tempo fino a che ci fossero di nuovo le condizioni vitali sulla superficie del pianeta. Ma, come la teoria del caos insegna, le variabili erano troppe per poter essere tutte calcolate. Così le “rocce di sopravvivenza” sono rimaste sotterrate molto più a lungo e più in profondità del previsto (proprio a causa degli stravolgimenti geologici dovuti all’evento catastrofico) e solo casualmente, grazie agli scavi, sono venuti alla luce ai giorni nostri. O meglio, per ora uno solo. Uno degli scopi del nostro Sauro Sapiens sarà, infatti, anche quello di trovare gli altri e farli tornare alla vita… sempre che gli umani glielo consentano. Ma da qui in poi gli sviluppi possibili sono innumerevoli. Tramite flashback scopriremo il passato dei Sauri, così come, con accorgimenti simili, spiegheremo al nostro eroe i fatti salienti della storia della Terra dopo la catastrofe e dell’umanità. I fatti di fantasia devono essere verosimili, mentre quelli storici e scientifici devono essere, semplicemente, veri.

Stile grafico :
la serie (nella versione a fumetti) si presta ad una rappresentazione realistica (da Blueberry a Vittorio Giardino), o semi-realistica alla francese (da Tintin a Spirou). Nonostante la struttura “seria”, è possibile inserire elementi umoristici, ben calibrati rispetto al complesso del racconto, che, comunque, non deve mai perdere le sue caratteristiche di verosimiglianza. Meno adatto sarebbe (perché troppo confuso) lo stile supereroistico con cui è stata resa la versione a fumetti dei disneyani Gargoyles.

Forma editoriale :
se fossimo in Francia, l’ideale sarebbe proprio l’album di 48 pagine da 8/12 vignette. In un settimanale “contenitore” ci vorrebbero non meno di 20 pagine a puntata. L’ipotesi di una rivista apposita, con parti redazionali di approfondimento sui temi ecologici, scientifici e storici che man mano vengono affrontati nel corso del racconto, sarebbe sicuramente originale nel panorama italiano, mentre in quello europeo si inserirebbe nel filone della rivista tipo Vecu, o, per altri aspetti, Picsou Magazine.

I tre cicli :
il racconto prevede una possibile divisione in tre parti. Nel primo ciclo (quello illustrato fin qui) si tratta del risveglio del primo Sauro sapiens, del suo rapporto con la paleontologa che per prima si rende conto di cosa può essere successo, della sua disperata ricerca di altri sopravvissuti, della fuga in giro per il mondo ecc. Nel secondo ciclo si tratta del rapporto tra i sauri e gli umani, degli estremismi dovuti a concetti tipo di tipo razziale da ambedue le parti, di tutti i problemi che ne derivano e della soluzione che porta all’unione delle due specie. Nel terzo ciclo si tratta della nuova civiltà che è sorta dalla definitiva unione delle due specie, del reciproco scambio, ormai completo, di tecnologie e caratteristiche psicologiche e psichiche, dell’arrivo di un gravissimo pericolo alieno che non avrebbe mai potuto essere eliminato da una delle due specie singolarmente, quasi che la Terra stessa, fin dalla notte dei tempi, avesse previsto questa minaccia e avesse fatto in modo che le due specie terrestri s’incontrassero e si fondessero per la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta.

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