ULTRAPAROLE


Archivio interviste

DIRE, FARE, MANGIARE…
FUMETTI!

Intervista a Gianfranco Goria

a cura di Fabrizio Lo Bianco

Scrivi qui il tuo indirizzo e-mail per ricevere la nostra NewsLetter

Vota questo sito su 100Links.it

UltraCOMICS

James Kochalka

L'orribile verità sui Fumetti

 

 

 

 

 

 

 

Chi si occupa di fumetti in rete - ma non solo - non può prescindere da quella che è la fonte di informazioni più aggiornata e ricca in Italia: il sito dell'Anonima Fumetti. Un database inesauribile di news, informazioni, links, schede bio e bibliografiche, spunti per riflessioni e dibattiti su tutto ciò che riguarda i comics. A gestire questa interfaccia on line di quella che è tutta l'attività dell'Anonima Fumetti è Gianfranco Goria, autore, sceneggiatore ma, soprattutto, "operatore culturale del fumetto". Questo ruolo sta diventando, secondo l'opinione di chi scrive, fondamentale non tanto per l'affermazione della nona arte tra chi già l'apprezza, quanto per il riconoscimento - anche formale - del fumetto come ARTE a livello istituzionale. Le lunghe ma importanti trattative tra il Museo d'Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e il Centro Nazionale del Fumetto, di cui Goria è il direttore, indicano un fatto nuovo, assolutamente inedito in Italia. Per la prima volta la nona arte non è "relegata" in una struttura museale a sé stante (ben venga anche quella, ovviamente), ma viene "istituzionalmente riconosciuta" come forma d'arte alla stregua di qualsiasi altra espressione artistica "alta" e ad essa viene affiancata con pari dignità.

Se il sodalizio col Castello di Rivoli andrà in porto ci sarà da segnare una svolta storica, ma già nella situazione attuale, con l'interesse reale per un'integrazione del fumetto, è stata vinta una partita che in Italia si giocava da decenni e che sembrava riservare poche soddisfazioni. Molto conta il luogo nel quale sarebbe allestito lo spazio dedicato al fumetto: il Museo del Castello di Rivoli, definito "la Tate Modern italiana", rappresenta una delle poche realtà della Penisola, insieme al Museo Pecci di Prato, a portare avanti l'idea di un museo che sia davvero espressione del "tempo presente". Merito di una direzione intelligente - affidata a Ida Giannelli - e di una Regione da tempo all'avanguardia nel cogliere gli stimoli artistici più innovativi.

Gianfranco GoriaUna breve biografia su Gianfranco Goria a cura del sito www.fumetti.org:

Nato il 3 agosto del 1954 a Bruneck nel Sud Tirolo, vive e lavora a Torino. Ha due figli (Gabriele, l'attore, e Stefano, il fisico). Suo fratello, inoltre, è un tipo tosto... Gianfranco si occupa di fumetti a vari livelli, sia come autore (coi suoi piccoli personaggi, come i BABs citati e altri), sceneggiatore (per altri colleghi e, ad esempio, talora anche per la Disney) e vignettista, sia come divulgatore (insegnando in varie scuole e università, o tenendo conferenze ovunque richieste, piazze comprese); nel 1997 ottiene la docenza di Scrittura Creativa e Sceneggiatura nel corso per Esperti Autori di Fumetti e Illustratori, diretto da Giovan Battista Carpi per la Sogea (Scuola di Formazione Aziendale). È stato fra i fondatori della prima Anonima Fumetti nel 1982, dell'attuale Anonima Fumetti fondata nel 1993 per promuovere la letteratura disegnata e i suoi autori, e della Fondazione Franco Fossati. Ha lavorato per la costituzione del Sindacato Italiano Lavoratori del Fumetto, del disegno animato e della comunicazione visiva, del quale è Segretario Generale pro-tempore. Dirige il Centro Nazionale del Fumetto.

Lei ha assistito allo sviluppo del fumetto in rete negli ultimi anni. Dovendo valutare lo sviluppo dei comics nel web, che situazione ne verrebbe fuori? Esiste una dimensione del fumetto "fuori dal supporto cartaceo"? Se sì, quanto può differenziarsi da quella tradizionale?

Come ho avuto modo di dire molte volte, in diverse interviste, il fumetto è un linguaggio talmente elastico (anzi: gli autori di fumetti sono talmente creativi) da essere perfettamente in grado di adeguarsi a qualunque supporto. È sempre stato così e probabilmente lo sarà ancora a lungo (l'ignoranza e la stupidità sono i soli freni possibili all'espressione umana). La carta è solo uno dei supporti in grado di ospitare la letteratura disegnata. Il web è stato esplorato dagli autori di fumetto da molto tempo. Da molto prima che diventasse di uso comune in Italia. Io ho iniziato a lavorare nel campo dell'informatica (per altri motivi) nel 1980 e già c'erano miei colleghi che sperimentavano come e più di me, con gli scarsissimi mezzi a disposizione in quegli anni, nuove forme per la loro fantasia. I risultati non erano eccezionali, ma man mano che la tecnologia è migliorata, la situazione è avanzata a passi molto rapidi. Non vedo limiti seri né dal punto di vista tecnologico, né da quello artistico/letterario, anzi. Scott McCloud, "Zot!"Un problema vero, invece, è la redditività dell'uso del web. Già ora ci sono molti esempi di buon fumetto in rete, per giunta con forme diverse, a dimostrazione delle ampie possibilità espressive degli autori anche con questo mezzo comunicativo. Ma se non si avrà anche un ritorno economico, tutto potrebbe restare solo nel campo del diletto, allontanando i professionisti che, invece, ora si stanno avvicinando con estremo interesse al web. Dunque, sì, c'è una dimensione extracartacea (che non esclude per nulla la carta, o i muri, o le lavagne, o altro) e può differenziarsi anche molto dal punto di vista della forma (il contenuto è altra cosa: è nella nostra mente e nel nostro cuore, non nella carta o nel monitor) ed è solo un bene che si viaggi anche in quella direzione: allarga le nostre capacità espressive e la nostra sensibilità. Lo sviluppo professionale però è legato, come sempre, allo sviluppo del mercato del web, che altrove viaggia spedito, mentre da noi è ancora un po' addormentato... Si vedrà.


Il Sindacato dei Lavoratori del Fumetto: difficoltà e bilanci dell'attività.

Be', i dettagli li trovate su www.fumetti.org/silf. Ma in estrema sintesi il bilancio è per ora estremamente positivo. Siamo riusciti a dare forma all'unico esempio in Europa (al mondo, probabilmente) di vero e proprio sindacato in un settore difficile come quello della comunicazione visiva (fumetto, animazione, illustrazione, grafica creativa...), in cui la tutela dei diritti era una chimera lasciata all'improvvisazione, alla trattativa individuale senza leggi, al buon cuore di chi aveva il coltello dalla parte del manico. In un settore individualista, fatto di lavoratori spesso abituati a vivere isolati nella propria stanza, convinti di essere degli artisti (naturalmente incompresi), considerando i colleghi come dei concorrenti... Con tutte le enormi difficoltà dovute alla disgregazione, alla scarsa o nulla conoscenza di cosa potesse essere (e quindi cosa potesse realmente fare) un sindacato, allo sfruttamento in molti casi, al vuoto legislativo e normativo. Invece si trattava solo di fare con estrema decisione un primo passo serio. L'abbiamo fatto, con l'appoggio convinto del segretario generale della CGIL Sergio Cofferati, con la struttura portante del più grande sindacato d'Europa, con la competenza di chi lavora in questo campo e di chi fa del sindacato da professionista. Insomma, ottime premesse. E gli autori hanno capito e stanno imparando cosa deve essere un vero sindacato, fatto dalle persone. Si sono iscritti, si stanno iscrivendo, ci seguono. Alcuni di loro sono già in vertenza appoggiati dai nostri legali. Ci stiamo occupando di leggi a favore del settore. Stiamo ultimando le prime trattative con le principali case editrici. E ci stiamo preparando ad affrontare il nostro primo congresso nazionale. Non male per un sindacato appena nato. Ma va detto che alle spalle ha più di cento anni di lotte, di quelle vere, fatte, purtroppo, anche col sangue dei lavoratori. Sangue che ai fumettisti (e animatori e illustratori e grafici...) non è più richiesto di versare, ringraziando il Cielo... e chi lo ha versato anche per noi in un passato che sembra così lontano, ma è ancora quotidianità in molti paesi di questo pianeta dove anche solo parlare di diritti di donne e uomini è un reato punito con la morte.


Una delle note più stridenti del fumetto in rete è data dalla pressoché assoluta assenza di riscontri economici. Il fumetto "on line" è destinato ad essere un lavoro "senza portafoglio"? Quali sono le iniziative del Sindacato in tal senso?

No. Il portafoglio arriverà, secondo me. In altri paesi, a dire il vero, c'è già. È "solo" una questione di mercato e di cultura complessiva. In quanto tale non lo vedo come un problema strettamente sindacale, ma di politiche economiche e culturali, tra cui l'avvio dei micropagamenti online anche nel sistema bancario italiano, per dirne solo una. Tuttavia anche in questo caso ci sono delle iniziative in corso, legate all'andamento parlamentare... Se ci sarà un cenno di risposta da parte dei politici, potremo seguire un percorso di legge che potrebbe essere d'aiuto. Altrimenti ci vorrà un po' più di tempo, tutto qui.


Benoit Peeters, "Leggere il fumetto"Nella sua attività "extra-web", insieme alla Vittorio Pavesio Productions lei si è adoperato per la promozione di testi relativi alla tecnica e alla critica fumettistica. Quanto può contribuire questo apporto critico alla crescita e alla sua affermazione come "nona arte"?

Aiuta, aiuta. La conoscenza, la cultura sono preziosissime (indispensabili) per la crescita e l'evoluzione di noi umani. Figuriamoci se non aiutano anche il fumetto! Ho scelto nel tempo di cercare un editore italiano per alcuni libri che ritenevo fondamentali. Pavesio, oltre a essere un vecchio amico, è un bravo autore oltre che un capace editore e sulla sua sensibilità a questo argomento non avevo alcun dubbio. Tutto qui. Ovviamente ho selezionato alcuni specifici testi che personalmente ritenevo essenziali e ho cercato di farli conoscere non solo nell'ambito fumettistico, dove alcune cose dovrebbero essere scontate (in realtà, non lo sono affatto...), ma anzitutto negli ambienti di studio, nelle università (dove, infatti, sono ormai utilizzati come libri di testo) e questo aiuta anche ad accreditare questo linguaggio in ambito intellettuale. Ho poi cercato anche di convincere il prode editore a entrare con quei volumi nel settore delle "librerie normali", oltre alle fumetterie, per raggiungere il grande pubblico. Era convinto da sé che l'impresa, per quanto costosa, andava assolutamente affrontata! Lo ha fatto e funziona. Così si raggiunge anche il "normale" lettore di libri "normali". E, oltre alla cultura, ne trae vantaggio anche il mercato: cosa si vuole di più?


A proposito di questo, uno dei suoi progetti col Centro Nazionale del Fumetto pare porterà alla "conquista" di uno spazio interamente dedicato al fumetto in uno dei luoghi simbolo dell'arte contemporanea in Italia, il Castello di Rivoli (Torino). Questo rappresenta a mio avviso un passaggio storico per il fumetto in Italia, perché se di centri o musei dedicati al fumetto ormai ne esistono diversi, sarebbe la prima volta che un luogo deputato ad ospitare l'arte "maggiore" offre alcuni suoi spazi in maniera permanente a quella che istituzionalmente è sempre stata considerata, nel migliore dei casi un'arte minore. Sta cambiando qualcosa anche da noi? Il fumetto entrerà di diritto nell'arte contemporanea?

Will Eisner, "Fumetto e Arte Sequenziale"Il fumetto è già nell'arte e nella letteratura contemporanea. Grazie al lavoro di grandi artisti. Quanto al Centro Nazionale del Fumetto, è solo il mondo della politica che, in taluni casi, è restia a darci il credito che vorremmo avere... o, in altri, ha tempi lontanissimi dai nostri. Già a Lucca sembrava ormai cosa fatta per il nostro maxi progetto di Museo, e invece è bastato un cambio di giunta per farlo finire nel frigorifero, nonostante fossimo riusciti a convincere il Governo a investire un bel po' di miliardi nell'impresa. A Rivoli avevamo proposto un Centro Nazionale faraonico com'è nel nostro stile (esagerato: amiamo puntare molto in alto; a volte abbiamo successo, a volte no), ma gli enti pubblici sembrano avere intenzioni diverse, più pragmatiche. E non sarebbe male, tutto sommato, giacché la loro proposta è di ampliare le sezioni del prestigioso Museo di Arte Contemporanea al Castello di Rivoli, inserendo fumetto, illustrazione e pubblicità. Sarebbe in effetti un gran bel risultato, ma è ancora presto per dire se ci arriveremo o no. Come dicevo, i tempi della politica sono molto diversi dai nostri: ci vuole una smisurata pazienza. E testa dura. Be', se l'Anonima Fumetti è ancora qui è perché ce l'abbiamo...


Expocartoon e Romics, una vicenda che sta assumendo contorni che personalmente ritengo grotteschi: qual è il suo pensiero in proposito?

Non pensavo che si sarebbe arrivati a vedere cose del genere. Ma tant'è. In fondo il mondo delle fiere è lo stesso, indipendentemente dagli argomenti trattati: di soldi, si tratta, mica di altro. Ceramiche, tappi di bottiglia, fumetti, automobili, vacche... Una fiera è una fiera. Chi le organizza pensa anzitutto ai soldi; è il suo mestiere. Non c'è nulla di male. Chi ci fa una figura strana, invece, è chi dice di occuparsi di cultura...


Chiudiamo con un gioco in perfetto stile Smoky Man. Le cito alcuni nomi di autori, lei può associarli a qualsiasi pensiero le venga in mente:

· Alan Moore - una bella barba (in senso letterale)

· Will Eisner - cavolo, quant'è simpatico!

Spirit di Eisner

· Sergio Toppi - la modestia fatta persona

· Edgar P. Jacobs - una dolce nostalgia

Blake & Mortimer di Jacobs

· Scott McCloud - che testa (in senso metaforico)

· Frank Miller - nero

Frank Miller, "300"

· Miguel Angel Martin - qualcuno deve pur fare il lavoro sporco

· Alex Ross - segni

Alex Ross

· Go Nagai - domo arigato gozaimasu

Go Nagai

· Magnus - ammazza, che roba!

Magnus, "Lo Sconosciuto"

· James Kochalka - quante kappa...

· Carl Barks - la gioia della fantasia

Una litografia di Carl Barks

· Chris Ware - uno che sa parlare coi disegni

Chris Ware

 
   

[ottobre 2001]


ULTRAZINE è un'idea di SMOKY MAN
Realizzazione grafica di Angelo Secci
Supervisor Fabrizio Lo Bianco

ULTRAZINE è dedicata ad ALAN MOORE

TUTTI I PERSONAGGI, I MATERALI E LE IMMAGINI NOMINATI O MOSTRATI NEL SITO ULTRAZINE SONO
© COPYRIGHT DEGLI AVENTI DIRITTO
ED UTILIZZATE SOLO A SCOPO DI RECENSIONE E SENZA FINI DI LUCRO.
© ULTRAZINE 2000-2001 All rights reserved