MIME-Version: 1.0 Content-Location: file:///C:/A5133221/letteraConcina.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii"
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sp;
IMPORTANTE
E URGENTISSIMA
Venezia, 22 gennaio 2008
=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=
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PREGO LA GENTILISSIMA FRA=
NCESCA
FAGIOLI DI VOLER CONSEGNARE =
COPIA
DI QUESTA LETTERA AI DOTT. ALESSANDRO BELLONI - MAURO LEPORE - VALENTINA DE
POLI - VERONICA DI LISIO - MARINA MIGLIAVACCA, DATO CHE LE E-MAIL LORO
INDIRIZZATE MI TORNANO REGOLARMENTE INDIETRO PER "INDIRIZZO EMAIL
ERRATO"
=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=
=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=
=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=
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=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D=3D
Venezia, 21 gennaio 2008
Carissimi,
credo di dovervi due righe di spiegazione sul perchè riceverete ques=
ta
lettera e la seconda, scritta col "copia-incolla" dopo di questa.=
Tutti sappiamo che "Topolino" sta attraversando
una grave crisi di vendite, di immagine e di stile dei personaggi addetti a
confezionarlo (non uso a caso il termine "confezionarlo").
Gli amici giornalisti ai quali questa è diretta p=
er
conoscenza mi hanno confermato di averne già avuto numerose notizie =
indirette
da varie fonti.
Tengo a sottolineare con loro e con tutti gli altri ai q=
uali
indirizzo queste righe che NESSUNA NOTIZIA MI E' PERVENUTA DA FONTE
INTERNA AL GIORNALE, MA UNICAMENTE DA FONTI ESTERNE BEN INFORMATE. MO=
TIVO
PER IL QUALE NON VIENE INFRANTO ALCUN PATTO DI SEGRETEZZA (PERA=
LTRO
MAI SOTTOSCRITTO SU QUESTO SPECIFICO ARGOMENTO ED EVENTUALMENTE RIGUARDANTE
SOLO NOTIZIE APPRESE ALL'INTERNO DEL GIORNALE) NE' MIO PERSONALE NE' DI ALC=
UN
ALTRO, DATO CHE SI TRATTA DI DATI NORMALMENTE CONOSCIUTI E ALTRETTANTO =
"NORMALMENTE" TACIUTI.
=
Sembra esista una giacenza di Tavole disegnate da
pubblicare (e nemmeno questo è un "segreto" interno alla
redazione) che ha reso necessario ridurre drasticamente il lavoro assegnato=
ai
collaboratori esterni. Che sono sempre stati molto più che
"collaboratori esterni", ma la vera spina dorsale, la struttura
portante del giornale. Siamo stati noi, cioè, a "fare grande&qu=
ot;
"Topolino", e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Questo
comporterebbe un minimo di lealtà da parte di chi è chiamato a
confezionarlo. Un minimo di TEMPESTIVA informazione che è venuta
completamente a mancare.
E' in corso una drastica riduzione del lavoro per i
collaboratori esterni, molti dei quali, come me, si sono dedicati
esclusivamente alla Disney e con i proventi (sordidamente tirchi) derivanti=
dal
loro lavoro campano con le loro famiglie. Qualcuno, fiutato il vento infido=
, ha
già trovato un secondo lavoro come CAMERIERE, altri emigrano con arm=
i,
bagagli e famiglia verso la Francia, altri ancora attendono o attendevano
fedeli che la crisi si risolvesse, fedeli al loro posto: come avevo fatto i=
o.
Poichè scrivo questa lettera a titolo personale,
sarà bene dica due parole di presentazione su di me:
1) collaboratore da TRENTA ANNI E ALCUNI MESI delle riviste Dis=
ney
2) più di seicento storie scritte per le varie testate (=
sono
forse settecento, ma voglio peccare per difetto)
3) inventore delle "storie a bivi", unica vera
novità apparsa sul panorama del fumetto mondiale dalla sua prima usc=
ita
4) inventore della serie "Macchina del tempo"
(contemporaneamente ma del tutto autonomamente dall'altro inventore Giorgio
Pezzin, una delle migliori penne della Disne=
y,
andatosene ormai da tempo, disgustato per il modo in cui veniva trattato)
5) inventore dei "DUCKIS", delle "MAGNIFICHE
QUATTRO" e di altri personaggi ancora
6) traduttore di fumetti Disney dall'americano (periodo durato =
non
meno di due anni)
7) conferimento della "COPERTINA D'ARGENTO" per la mia
carriera di sceneggiatore disneyano (massima onorificenza che
attribuiva all'epoca la Disney), il secondo anno della
creazione, subito dopo il conferimento della stessa al più grande
sceneggiatore
disneyano mondiale Romano Scarpa.
Questo per fornire una breve panoramica delle mie
attività presso la Disney.
Fedele alla Disney fino all'idiozia (mia), ho accettato =
di
non avere alcun aumento di retribuzione (misera) negli ultimi cinque anni.
Quello che contava era fare un lavoro ben fatto, al meglio delle mie possib=
ilità,
sia per amore dei personaggi sia per l'amore di questa azienda matrigna che=
non
vi corrispondeva con altrettanta lealtà.
Una larga parte di noi ricorderà bene che,
nella prima riunione che segnò il passaggio dalla gestione Mondadori
all'assunzione in prima persona della Disney, l'allora Presidente Bertini
(presente il Direttore Generale Virri) ci promise una PERCENTUALE SU OGNI
SINGOLA RISTAMPA O TRADUZIONE ALL'ESTERO del lavoro da noi svolto. Esistono=
in
vita almeno dieci persone in grado di testimoniarlo e, a richiesta precisa e
netta dello scrivente sempre nel corso della stessa riunione, tale dato ven=
ne
confermato.
Promessa che si rivelò poi del tutto infondata=
e
che l'allora Presidente e Direttore Generale Umberto Virri negò,
seccatissimo, fosse mai stata fatta, dandoci dei "bugiardi". Lasc=
io a
voi giudicare chi fosse "bugiardo".
.
Dopo lunghe lotte, ci venne concesso un miserabile 5% pa=
gato
a dicembre sulla quantità di lavoro svolto nel corso dell'anno. Un
secondo contratto, due anni dopo, annullava anche questa concessione che
sembrava quasi una carità.
Quando chiesi un aumento, dicendo che mi sarei accontent=
ato
anche di £ 3.000 "simboliche" a pagina, il responsabile
dell'epoca (di cui, per discrezione, non dico il nome) mi disse che avrebbe
considerato offensivo offrire "a una persona del mio valore" un t=
ale
ridicolo aumento. Evidentemente dimenticava che l'ultimo aumento era stato
esattamente della stessa cifra.
Caricati di tutti i doveri: proporre e portare a termine=
un
lavoro di ottima qualità...privati di qualsiasi diritto, se non quel=
lo
di ricevere un piatto di ceramica a Natale.
Sollecitati a lavorare intensamente (basterà
chiederne conferma al Direttore dell'epoca, di cui mi riservo su richiesta =
di
fare il nome), stroncati nella produzione nei periodi di giacenze eccessive=
.
BENE! Comunque, il prodotto era ottimo...almeno fino a
quando non ci si aggrappò ai computer, affermando ad esempio che
"una storia simile era uscita negli anni '50". Si lavorava con pa=
ssione
e non solo per portare a casa la pagnotta...certo anche per quella. Ma
più ancora per l'entusiasmo e un certo clima di simpatia che girava =
per
la redazione.
Poi cominciarono ad apparire fatti sorprendenti.
Un mio soggetto venne approvato con DICIOTTO correzioni =
che
lo snaturavano, svilivano, distruggevano...e che per motivi deontologici non
volli fare. Lo stesso soggetto, parlandone tre mesi dopo con l'addetta alla
supervisione, Dott.ssa Barbara Schwartz, passò SENZA ALCUNA CORREZIO=
NE.
Cioè, i DICIOTTO punti "fondamentali" corretti vennero tut=
ti
annullati e potei stendere la sceneggiatura come l'avevo prevista in origin=
e.
Una storia natalizia di 36 (trentasei) pagine venne bocc=
iata
per UNA vignetta. Parlandone con la Direttrice Muci che non la ricordava, la
storia la entusiasmò e ricordò di averla bocciata lei stessa =
PER
QUELLA SINGOLA VIGNETTA. Le feci presente che una vignetta su trentasei pag=
ine
era meno di zero e che bastava cambiare quella. Approvò e la storia =
venne
sceneggiata come l'avevo proposta, senza alcuna modifica a parte quella
sciagurata vignetta.
Altri fatti? Critica di un soggetto dicendo che una cosa
"era impossibile farla perchè il protocollo la impediva
rigidamente". Rimandato il giornalista a una storia precedente in cui
avveniva un fatto analogo ottenni come risposta...un costernato silenzio
telefonico.
Ma i fatti si sprecano e per ricordarli tutti servirebbe
un'enciclopedia.
E qui arriviamo al punto più divertente.
Nell'assegnazione della quantità di storie realizzabili da gennaio a
ottobre, vagliando la situazione dei singoli autori, a questa persona che
scrive ("Copertina d'Argento", sei-settecento sceneggiature prodo=
tte
e TUTTE pubblicate meno quelle ancora giacenti), quante ne vennero assegnat=
e?
Dieci? Nove? Otto? Valutavo, data la crisi, un numero dalle cinque alle sei,
anche avendo sentito altri numeri di storie assegnate a colleghi. Beh, mi fu
comunicato che me ne venivano elargite DUE!
Una carità pelosa, come diciamo a Venezia, una
deliberata provocazione o un insulto?
Si fosse trattato di attendere anche mesi senza lavorare,
avrei potuto accettarlo. Essere trattato come l'ultima pezza da piedi, un
povero vecchio cane tignoso, no.
Tuttavia possiedo un mio stile. Con la stessa gentilezza
(stavo parlando con una persona educata e gentile, un amico imbarazzato per
quanto mi stava dicendo e che era solo un portavoce) con cui le due storie =
mi
venivano offerte, le rifiutai con la lettera che tra poco seguirà.
Perchè, allora, dopo il tono che spero troverete
impeccabile della mia prima lettera, i toni aspri di questa? Perchè =
quei
"signori", pronti a chiamarti quando avevano bisogno di te, non
avvertirono neppure il dovere morale di una telefonata di ringraziamento pe=
r TRENTA
anni di attività costante, fedele e di ottima qualità (e ques=
to
non me lo dico da me, ma lo affermarono loro nel conferimento di quella orm=
ai
famosa "Copertina d'Argento", ora sostituita da orribili topi
verniciati di giallo).
I miei colleghi sceneggiatori sono sparsi per tutta Ital=
ia.
Venezia, Roma, Napoli, Milano, Torino, La Spezia eccetera. Siamo una catego=
ria
disunita per necessità logistica, non certo per affiatamento e amici=
zia.
Io dico loro: alcuni dei partecipanti a quella prima riunione ci hanno purt=
roppo
lasciato per un mondo migliore (speriamo lo sia, almeno). Ma restiamo ancora in numero sufficiente (una
quindicina) per poter testimoniare che alla prima riunione ci venne offerta=
una
percentuale SU TUTTO =
IL
VENDUTO IN RISTAMPA E SU TUTTE LE TRADUZIONI ALL'ESTERO. La testimonianza di
ALMENO OTTO PERSONE E' VALIDA PER CONFERMARE UN CONTRATTO NON SCRITTO? E DI=
CO
OTTO PERSONE, PERCHE' SICURAMENTE QUALCUNO NON VORRA' METTERE IN PERICOLO IL
SUO ORTICELLO O QUELL'OSSO CHE GLI VIENE ANCORA BENEVOLMENTE BUTTATO SOTTO =
IL
TAVOLO E CHE SI PRECIPITA AD AZZANNARE. COSA DICE LA LEGGE IN PROPOSITO? VA=
LE
LA PAROLA DI OTTO-DIECI PERSONE CONTRO QUELLA DI DUE O FORSE DI UNA SOLA? UN
CONTRATTO VERBALE, RIPETUTO E CONFERMATO SU RICHIESTA ESPLICITA DELLO
SCRIVENTE, VALE QUANTO UN CONTRATTO SCRITTO O LE PAROLE SONO SOLO FLATUS VO=
CIS
PRIVE DI SIGNIFICATO?
Odio le rivolte. Ma se mai ce ne fu una di sacrosanta,
è questa. Venne mancato alla parola data, siamo stati adoperati come
oggetti quando occorreva ed ora trattati con supponente degnazione...anzi&n=
bsp;
NON trattati, dal momento che non siamo nemmeno degnati di una rispos=
ta.
Mi dice una fonte bene informata che la mia precedente
lettera (che leggerete tra poco) non è stata l'unica. E che è=
in
atto una "simpatica" e ipocrita congiura del silenzio. O dello
struzzo: non vedo, quindi questo non esiste. Molto carino. Per questo,
ingenuamente ma non troppo, ho indirizzato la prima lettera a quindici pers=
one:
pensavo che fosse difficile far sparire quindici lettere. Accipicchia, come
sono ingenuo! Per questo, meno ingenuamente, ne informo adesso anche la sta=
mpa.
Il "muro di gomma" è destinato a crollare, finalmente. Ved=
iamo
un po' se finalmente saremo giudicati degni di almeno un rigo di risposta o=
di
una telefonata.
Una buona scusa? La direttrice di "Topolino",
Valentina de Poli era a casa influenzata. Giustissimo e me ne dispiace.
Tuttavia il giornale viene pubblicato ugualmente. Esistono altre figure che=
lo
mandano avanti. Come mai NESSUNO di costoro ha sentito il bisogno di rispon=
dere
con una telefonata o una riga di email alla mia lettera?
Era una lettera gentile, che NIENTE chiedeva e non muove=
va
ALCUNA LAMENTELA. Vedere che nemmeno la cortesia, la gentilezza, l'umana
comprensione contano minimamente, mi ha indotto a scrivere questa, che spero
sia abbastanza dura per risvegliare qualcuno.
Ecco, comunque, copia della prima lettera da me
indirizzata a QUINDICI persone della Disney. Dal Direttore Generale Publish=
ing
al Direttore Divisione Periodici, alla Direttrice (che purtroppo mi dicono
influenzata e alla quale faccio i più sinceri auguri), al Vicedirett=
ore,
a due Caporedattori, a due Caposervizio e a giornalisti vari. O forse in Via
Sandri c'era un'epidemia generale d'influenza da "gommite" (=3D m=
uro di
gomma)?
---------------------------------------------------------------------------=
--------------------------------------------------------------
LA PRIMA LETTERA<=
span
style=3D'font-size:13.5pt'>
---------------------------------------------------------------------------=
------------------------------------------------------------------
&nb=
sp; =
&nb=
sp; =
IMPORTANTE
Venezia, 17 dicembre 2008
Cara Valentina,
ho parlato oggi con Stefano Petruccelli. Come sempre è stato
gentilissimo: è una persona che stimo molto, oltre che per la sua
educazione e intelligenza, anche per la sua serietà professionale.
Stefano mi ha detto che, da oggi a tutto ottobre, mi sono
state assegnate due storie. Sinceramente, mi sono messo a ridere al telefon=
o.
Capisco chiaramente che ormai a "Topolino" si
nutre poca stima di me. Un grande disegnatore Disney (non faccio il nome per
correttezza) ha detto una volta parlando di un altro grandissimo disegnatore
(Romano Scarpa): "Non si può restare maestri per tutta la
vita".
Parole sante.
Ti prego di credermi, quando ti dico che ti scrivo con
l'affetto e la sincerità di sempre. Io ti voglio bene fin da quando =
eri
quasi una bambina in segreteria e ti hanno rubato la borsetta in Sardegna,
ricordi? Ci siamo stretti tutti attorno a te, solidali, ed Elisa è
andata a comprarti una borsa nuova.
NO, non ti preoccupare, puoi leggere serenamente, in que=
sta
lettera non ti chiedo niente: anzi, regalo.
Vedi, cara Valentina, io sono un guerriero e sono abitua=
to a
battermi con le armi che mi trovo in mano. Fossi un giocatore di carte (non=
lo
sono, per fortuna), giocherei con quelle che mi danno e seguendo le regole =
del
gioco. Se le regole non mi andassero, mica pretenderei di cambiarle a mio
favore: mi alzerei dal tavolo e me ne andrei, semplicemente.
Quindi non nutro assolutamente nessun rancore (che sareb=
be
ridicolo), ma solo sincera amicizia e comprensione per te e il tuo difficile
ruolo.
Io, alla Disney, sono stato per un lungo periodo una
Superstar (lasciamo perdere, per una volta, la falsa modestia). Non ti facc=
io
un elenco del premio, delle mie invenzioni, dei personaggi nuovi, di storie=
che
appaiono sulle antologie scolastiche...di tutto.
Però, buttare un osso guasto a un cane che attende
mendicando sotto il tavolo di un banchetto, con due pezzetti di nervo
attaccati... beh, non è il mio ruolo e nel mio carattere.
Forse avrete pensato: "Questo poveraccio ha lavorato
per trent'anni e mezzo per noi, diamogli una caramella!". O forse,
più sottilmente: "Quando vede l'offerta offensiva che gli facci=
amo,
se ne va per conto proprio!". O forse, a calcoli fatti, restavano
solamente due storie per me?
Comunque, mi dispiace, ma non posso accettare. Sai, siamo
lontani da Milano (252 km per l'esattezza) ma tra noi le notizie corrono e =
so
quante storie sono state assegnate ad alcuni miei colleghi. Indubbiamente
varranno più di me.
Ma non era forse più dignitoso da parte vostra
(scusami, non vi sto giudicando, esprimo solo una considerazione) dirmi che=
non
servo più, come avete fatto con Lino Gorlero?
Vedi, cara Valentina, io sono povero: ho due paia di sca=
rpe,
due jeans (uno estivo e uno invernale, ma pulitissimi, li lavo molto spesso=
) e
un paio di vestiti che non mi vanno più bene perchè sono
ingrassato. Però mi chiamo Bruno Concina. E nessun Concina, almeno f=
ino
ad oggi, ha mai chiesto o accettato la carità. Forse io sarò =
il
primo. C'è sempre una prima volta.
Non mi sembra il caso che io venga da te a Milano a
supplicare, a mostrarti le bollette del gas, ad avere malori (come
capitò qualche anno fa a un mio collega). Cosa potremmo dirci su que=
sti
punti? Certo, avrei piacere di vederti e salutarti di persona...ma il bigli=
etto
per Milano costa ormai più di quanto io possa permettermi di spender=
e.
Smetterò di fumare, non comprerò più quotidiani, insom=
ma
spero che in qualche modo un panino e due fettine di mortadella non mi
mancheranno.
Con la stessa gentilezza con cui Stefano mi ha offerto le
due storie, le rimetto nelle tue mani. Penso che i miei ex colleghi saranno
felici di avere un po' di lavoro in più.
Non è che mi si offrano molte alternative al lavo=
ro
con voi, lo sai bene. Ma non posso, per decoro personale, accettare un'offe=
rta
simile.
E adesso che la parte commerciale è terminata, po=
sso
finalmente dirti che ti voglio bene. Tuo
&nbs=
p;
&nbs=
p;
&nbs=
p;
&nbs=
p;
Bruno
--------------------------------------------------------------------=
---------------------------------------------------------------
Ritengo fosse una lettera cor=
tese
e, più che cortese, addirittura gentile per una persona che si vede
presa per i fondelli e che, DOPO TRENT'ANNI di attività si vede
frustrata, umiliata, presa in giro da un'offerta inaccettabile da qualsiasi
punto di vista. Era talmente compromettente darle una risposta? Era cos&igr=
ave;
pericoloso, tanto da far temere di rischiare la scrivania? O si aspettava il
ritorno della direttrice (mi dicono influenzata) per sollevare il telefono e
chiamarmi? Ho TRE telefoni: casa, studio, cellulare. Sono reperibile in
qualsiasi ora del giorno e della notte. Non si chiedeva nulla di più=
di
un gesto cortese, davanti a un rifiuto necessariamente indispensabile per n=
on
abbassarmi al rango di chi mi faceva una simile proposta che oserei definire
"oscena".
Ed è tutto. Stavolta non aspetto risposte: non mi
interessano. Tuttavia ritengo che sia indispensabile che noi, sceneggiatori e disegnatori, tutti uniti, ci
coalizziamo in un unico gruppo per ottenere quanto ci spetta di diritto per
promessa formale. Le famose percentuali su ristampe e traduzioni, prima
affermate solennemente e poi negate con un motto di stizza, sufficienza,
arroganza dal Presidente e Direttore Generale Dott. Umberto Virri.=
u>
Cordiali saluti.
E, a differenza di altre persone, dato che non possiedo
scrivanie dalle quali temo mi si si voglia staccare a forza, mi firmo
&nbs=
p;
&nbs=
p;
&nbs=
p;
Bruno Concina
Telefoni
casa ... (omissis nella versione web per privacy)
studio ... (omissis nella versione web per privacy)
cell ... (omissis nella versione web per privacy)
I miei numeri di telefono dovrebbero essere tanto conosc=
iuti
da non doverli segnare, ma con gente che ha la memoria corta è sempre
bene riscriverli.